Lettera di un Cuckold

3 commenti 22 dicembre 2009 alle 03:45 - Edit entry?
Tempo fa ho ricevuto un racconto che desidero pubblicare e condividere con voi.
A presto...

Marco

Ciao da Gianni
desidero raccontarvi un fatto realmente vissuto con Anna la scorsa settimana a Verona.
Da tempo un amico che frequenta il nostro sito chiamava Anna ed inviava email con proposte concrete di incontrarla. Anna mi aveva più volte mostrato le foto e se devo essere sincero era veramente ben messo non solo come randello ma anche fisicamente sui 40 magro e con dei baffetti. La sua proposta era quella che voleva trascorrere una notte con Anna.
Più volte avevo detto ad Anna di andare che la cosa mi avrebbe eccitato tantissimo saperla con lui a fare sesso mentre io ero a casa ad aspettarla. Ma lei non conoscendo il tipo assolutamente non voleva. Premetto che con i suoi ex amanti lo aveva sempre fatto ma li conosceva e se devo essere sincero anche io passata l'eccitazione del momento, le avevo consigliato di non accettare. Trascorrono i giorni e lui chiamava spesso per farle la corte fino a che io proposi ad Anna di proporre al tipo di prenotare un residence o un appartamento e sarei andato con lei, ma la notte non avrei disturbato infatti avrei dormito a parte. Anna chiama l'amico si chiama Carlo, e gli fa questa proposta. Lui dice che richiamerà se riesce a trovare la soluzione per il posto non potendo lui ospitare essendo sposato. Trascorrono diverse ore, finché nel pomeriggio, lui richiama dicendo che aveva trovato la soluzione, un suo amico gli aveva prestato un suo appartamento alla periferia di Verona e propone di vederci l'indomani ed essendo io libero Anna accetta.
Il giorno dopo ci vediamo alle 18.00 all'uscita di Verona Sud lui dal vivo era veramente prestante e venne all'appuntamento con una Land-Rover invita Anna a venire con lui e la porcellona vedevo che lo divorava con gli occhi , mi fa capire che avrebbe avuto piacere
di andare con lui anche io ero felice perché così potevano cominciare a fare conoscenza.
Li seguo con la mia auto e dopo buoni 15 minuti arriviamo alla casa che il tipo aveva trovato.
Vedevo che già avevano fatto amicizia chiacchieravano allegramente tra di loro era come se si fosse creata una intesa. Lei lo segui dentro io mi attardai a prendere la 24 ore nel bagagliaio della mia auto. Appena dentro lui prendendola per la vita le ha fatto
girare l'appartamento che era ben grande due camere da letto salone grande due bagni penso sui 100 metri quadri. Mentre loro giravano per la casa io aspettai in soggiorno sentivo la mia porcellona chiacchierare con lui poi per un po' il silenzio in punta di piedi mi avvicinai alla camera da letto e la troia era già con la gonna in alto e lui che le massaggiava la passerina. Ritornai sui mie passi ero eccitatissimo nel vederla felice con il tipo che in fondo lei desiderava conoscere. Dopo un po' rientrarono in salotto Anna mi guardò dicendo che Carlo gli aveva fatto vedere la casa ma si vedeva nei suoi occhi una grande eccitazione . Premetto che Anna aveva già detto a lui e spiegato la nostra situazione di coppia che io ero un cuckold e che amavo vederla con altri maschietti e che vivevamo così da una vita. Dopo aver preso un caffè lui propone di andare a cena fuori andiamo con la sua auto durante il tragitto si chiacchiera ma nulla di particolare, lui aveva prenotato nel locale appena giunti ci indicano il tavolo e ci sediamo durante la cena lui la accarezza
ma anche lei vedevo che lo mangiava con gli occhi e mi accorsi che di tanto in tanto il porcellone infilava le mani sotto il tavolo e vedevo il viso di Anna andare in estasi.
La porcellona mi guardava come per farmi capire che Carlo le stava accarezzando la passerona ed in effetti feci finta di abbassarmi la troia non si era messa gli slip e notai che stava con le cosce ben aperte per ricevere le sue carezze . Presumo che lui le avesse detto di andare senza slip e lei aveva accettato di buon grado. La cena si svolse allegramente e devo ammettere mangiammo veramente bene, alla fine lui offrì uno spumante Ferrari e dopo aver bevuto tornammo verso casa. Il ritorno fu più movimentato infatti la porcellona era eccitata e lui mentre percorrevamo la strada che ci portava al nostro appartamento non la mollò un attimo con carezze e la sua mano non cessò un attimo di affondare nella sua passerina. Giunti a casa erano quasi le 22.00 Anna mi disse che andava a fare la doccia e che per la nottata io avrei dormito nella stanza piccola dove c'era due lettini e lei avrebbe dormito con lui nella camera da letto e mi chiese se per me andava bene.
Da parte mia non aspettavo altro e la porcellona lo sapeva anche perché ne avevamo già parlato a casa in privato e lei era eccitata ma anche io lo ero tantissimo.
Stavo disponendo le cose per la notte prelevandole dalla 24 ore e sento ridere all'inizio e poi silenzio e poi la mia troia che mugolava ed il rumore della doccia , esco nel corridoi e li vedo in bagno avevano lasciato la porta aperta , erano sotto la doccia che amoreggiavano
come dei fidanzatini vogliosi . Dopo un po' uscirono io ero già in pigiama vidi lei in accappatoio nuda e lui con una tovaglia legata ai fianchi appena mi videro lui mi disse che andavano a letto, compresi che lei aveva ben detto a lui che poteva liberamente comportarsi infatti era totalmente disinvolte come se Anna fosse sua moglie ed io un amico per caso là. Ero eccitatissimo andai in camera e lasciai la porta aperta la loro camera era di fronte alla mia ed Anna aveva lasciato la porta aperta.
Li sentii per un po' chiacchierare a bassa voce e poi silenzio compresi che aveva cominciato a fare sesso infatti dopo poco sentii Anna cominciare a mugolare e da li a poco percepii il classico rumore di chi scopa ed i lamenti di Anna che lo supplicava di scoparla con maggiore forza, poi silenzio dopo poco vidi Anna uscire dalla camera e dirigersi in bagno mi affacciai alla porta ma lei non mi guardò lascio la porta del bagno aperta e la vidi mentre si faceva il bidè evidentemente lui le aveva sborrato nella passerina ed ora lei si stava sciacquando. Si accorse di me e mi guardò ridendo e poi asciugatasi la passerona si diresse verso la camera da letto mentre mi passava accanto mi sorrise e mi disse: "E' stupendo un vero maschio!" poi un attimo di silenzio e mi disse buona notte.
Andai a letto nuovamente ma non riuscivo a dormire le mie orecchie erano tese aspettavo di sentire che ricominciavano infatti per un po' sentivo che si coccolavano poi ripresero a fare sesso e sentii nuovamente Anna che ansimava e lui che la scopava ma questa volta non uscì dalla camera presumo che gli avesse fatto una pompa . Essendo stanco , la mattina mi ero alzato per lavoro alle 05.30 crollai dal e mi addormentai mi svegliai la mattina alle 07.30 c'era un silenzio in tutta la casa.
Mi alzai ed andai in cucina a dare il caffè mentre passavo davanti alla loro camera da letto detti una sbirciata e li vide dormire abbracciati lei era completamente nuda e dormiva con il culetto contro il suo basso ventre. Mentre preparavo il caffè li sentii parlare si erano svegliati Anna mi chiamò e mi chiese se avevo fatto il caffè dissi di sì e mi chiese se mi andava di portarlo a loro. Lo preparai e non trovando un vassoi in cucina portai il caffè nelle tazzine e poi tornai per portare lo zucchero.
Mentre tornavo vidi che lui la stava abbracciando e la stringeva a se e le massaggiava il seno li guardai per un attimo ed uscii dopo un po' li sentii ansimare la porcellone voleva il buon giorno , stavo per entrare per portare delle brioche-ine che avevo nel mentre trovato in un cassetto della cucina ma entrato nella loro camera da letto vidi la mia porcellona alla pecorina e lui che la stava montando. Uscii per non disturbare ed attesi in cucina che finissero trascorse oltre 20 minuti di lamenti di piacere della mia porcellona e poi lei uscì dalla camera era completamente nuda ed andò in bagno lui rimase in camera , questa volta mi fece segno di raggiungerla andai in bagno avevo il cuore in gola per l'eccitazione lei si sedette sul bordo della vasca e mi mostrò la passerona aperta e gocciolante della sborra che ancora una volta Carlo aveva spruzzato nella sua passerina mi disse che desiderava che la leccassi. Lo faccio sempre e lei sa che io amo farlo e che mi eccita da matti, mi chinai e la ripulii il porco aveva sborrato tantissimo infatti ci volle parecchio prima che la pulizia fosse fatta a dovere e mentre la leccavo mi masturbavo godetti quasi subito lei era felice e mi guidava con la mano per farsi leccare e ripulire come a lei piace. Alla fine si alzò ed andò in camera dal suo amante io rimasi in cucina li sentii uscire e fare la doccia e mentre ero la ad aspettare giunsero anche loro già vestiti . Era stata una notte stupenda non la vivevo così da anni ma spero di poterla ripetere con lui o con altri amici che ci daranno la possibilità di ospitarci e che vivono in zone non troppo distanti dalla nostra...

C.B.T.

2 commenti 2 dicembre 2009 alle 17:36 - Edit entry?
Anche questa settimana vi lascio ad un altro interessante ed eccitante videoclip.
Un po' di bondage ai testicoli, un po' di crudeltà e una Mistress bellissima sono gli ingredienti di questo post dedicato al CBT.



A presto.

Marco

Essere schiavi punto e basta!

2 commenti 25 novembre 2009 alle 10:54 - Edit entry?
Avere una moglie Padrona, non significa soltanto fare sesso sadomaso.
Significa molto di più. Significa che la tua vita è sua 24 ore su 24, sempre, se lo vuole.
Significa assecondarla, ubbidirle, accudirla, amarla.
Significa che Lei decide tutto e fa quello che più Le piace, a volte senza tenere conto di lui, del suo schiavo.
Questo discorso vale anche per le coppie cuckold, dove la sessualità di Lei prevale su quella del partner. E' proprio la vostra cara mogliettina che "ha voglia di godere" e che lo vuole fare come preferisce e con chi preferisce. I tempi e i modi dipendono dal suo orgasmo e non dal vostro, cari maschietti. E' la supremazia femminile che si impone su di voi, se il vostro cosetto è ritenuto inutile al suo fine perché piccolo, mollo o di breve durata, se ne procura un altro. La vostra vita dovrà adattarsi a questo, come lo schiavo e succube marito protagonistra del video di oggi che si preoccupa a preparare la sua regina per il coito e quando terminato provvede a pulire l'orgasmo e, chi lo sa, a sistemare la stanza rimmettendo in ordine e arieggiando un po'. Il premio è poter leccare anche questa volta la vagina regale, per fortuna, c'è a chi va peggio...ovvero proprio il nulla.



Questo video mi piace molto, soprattutto per i particolari: il marito che resta in disparte, il cazzo nero del Bull, la catenina alla caviglia (fondamentale per una sweet), la pulizia accurata fatta da lui e l'ambiente tradizionalmente casalingo.
E voi ne notate altri?
A presto.
Marco

Ingoiare il proprio sperma

2 commenti 18 novembre 2009 alle 03:18 - Edit entry?
In questa tecnica sono un asso. Ormai ingoiare il mio sperma dopo l'orgasmo è per me una cosa del tutto naturale. Non c'è volta che non lo faccia: quando mi faccio una sega, quando scopo mia Moglie, quando la Padrona me lo ordina, etc...
Sono stato addestrato così dalla mia Signora, a Lei piace ed io lo faccio per questo.
Un paio di volte l'ho fatto anche video chat, davanti a delle ragazze, sempre ovviamente con il permesso della mia Mistress. Se me lo chiedesse lo farei anche in pubblico, ma per ora e per fortuna non è ancora successo.
Voi ci avete già provato?
Se non ce la fate a farlo appena subito dopo l'orgasmo, provate a congelare lo sperma. Poi quando sarete più eccitati, fate un giro di microonde oppure lo sciogliete a bagno maria, e magicamente avrete il vostro orgasmo tra le mani, da leccare e gustare.
Piano piano poi imparerete a farlo appena venuti, ma per questo forse vi servirà un po' di imposizione da parte di qualcuno: Mistress o Master.
Vi lascio a questo simpatico filmato che rappresenta un po' l'emblema di quanto detto. Una masturbazione da parte della Padrona che quasi assomiglia a una "mungitura" e quindi l'ordine perentorio di ingoiare e leccare quanto prodotto.



Allora vi è piaciuto? Dai che è super-eccitante!
A presto...

Marco

Piccolo è Fetish

3 commenti 11 novembre 2009 alle 04:22 - Edit entry?
Se hai il pisello piccolo piccolo e non puoi permetterti di scopare nessuna donna, bisogna rassegnarsi e accettare di essere sottomessi in tutti i modi.
Come questo povero schiavo nel filmato seguente:



Essere umiliati e derisi a causa delle dimensioni del proprio pene può essere Fetish?
Forse sì, certo che, nel mondo BDSM, tipicamente i cuckold e molti schiavi hanno gli attributi ridotti, probabilmente è proprio una questione di "piacere ad essere umiliati" che porta molti su questa strada.
Vediamo se qualcuno di voi ha voglia di inserire dei commenti in questo post con le dimensioni del proprio cazzo. Invito tutti a farlo, anche le Padrone, scrivendo qui i cm che misura il pene del proprio slave.
Chi vuole può mandarmi anche una foto via mail, raccoglierò le "migliori" (ovvero i più ridicolamente piccoli) e le pubblicherò in uno slide.
A presto...

Marco

Che fareste?

2 commenti 4 novembre 2009 alle 19:49 - Edit entry?
Immaginatevi di essere liberi da tutto, ma schiavi nel vostro profondo.
Immaginatevi di trovarvi un bel giorno in ginocchio di fronte a questa severa Padrona (tutte le Mistress sono belle!):


Subito Lei vi ordina: "Leccami! schiavo!"
Voi da dove iniziereste?

A presto...

Marco

Il mio Cesso

3 commenti 28 ottobre 2009 alle 06:27 - Edit entry?
Questa volta ho deciso di riportarvi un video autoprodotto. Le riprese sono state fatte dalla mia Padrona pertanto non essendo molto pratica ha avuto qualche difficoltà, infatti per Lei è stato un po' difficile stare fermi e contemporaneamente fare pipì.
Eh sì, avete capito bene! Questa volta e per la prima volta vi offro un video in cui mi usa come Cesso. Io ovviamente faccio il mio dovere fino in fondo.


A presto...

Marco

Switch

2 commenti 21 ottobre 2009 alle 02:59 - Edit entry?
Sapete cosa significa "Switch" nel mondo sadomaso? Beh...significa che uno può essere sia dom che sub. C'è chi lo fa per professione e si adatta al "mercato"...c'è chi lo fa perchè una volta si sente Padrone e una volta schiavo, c'è chi lo fa contemporaneamente, slave della propria Padrona ma Master di un altro sub che a sua volta è sottomesso anche dalla stessa Padrona.
Di sicuro la figura dello switch non si addice né a me né a mia Moglie, visto che in genere il nostro carattere ci porta ad essere sempre molto decisi in quasi tutti i campi della vita, soprattutto dopo quello che è successo una sera d'estate a casa nostra finite le vacanze al mare.
"Ti faccio vedere come funzionano" - le dissi mostrandole una coppia di manette nuove.
"Si ma cerca di non farmi male!" - mi esortò Lei, così le presi un polso e dopo averle chiuse su di esso bloccai l'altra estremità sulla testiera del letto matrimoniale.
"Sono freddissime...e dure..." - mi spiegò. Presi anche l'altro polso e feci la stessa cosa dell'altra parte.
"Ecco vedi? Praticamente non ti puoi slegare da sola...ora sei in mio possesso!" - sorridendo la stuzzicai accarezzandola sul viso.
"Ascolta Marco, non farmi arrabbiare...adesso liberami, dai che mi fanno male hai polsi!" - Le controllai i polsi per verificare di non crearle qualche problema, ma erano a posto e decisi di lasciarla così. Uscii dalla stanza e andai a lavarmi in bagno.
Stranamente mi eccitai...tornai da Lei e le tolsi i pantaloni corti del pigiama insieme alle mutante. Lei si ribellò, ma usando un pò la forza non poté impedirmelo. Presi anche la maglietta e la tirai su completamente sfilandogliela dalla testa e lasciandola appoggiata dietro. Per toglierla completamente avrei dovuto sfilare anche le manette, ma sarebbe stato un grosso errore in quel momento.
Lei era bellissima, nuda, depilata, abbronzata, ma i segni del costume evidenziavano i seni e i genitali in modo particolare. Cominciai a toccarla, ovunque, dove volevo, era mia e così glielo feci capire.
Iniziò a lasciarsi andare finché non le infilai nella figa un piccolo vibratore a 4 velocità.
Iniziò a sussultare e a minacciarmi. Lei odia le cose che le vibrano dentro. Lo accesi alla prima velocità, poi alla seconda, poi avanti fino alla quarta.
"Basta basta!!! Che faiiii....!" - mi implorò.
Lo rimisi alla prima velocità e tornai in bagno. Dopo 10 minuti tornai e la vidi immobile e in silenzio, con le gambe divaricate nella speranza che il dildo fuoriuscisse da solo.
Cominciali a leccarle le gambe, poi sempre più su, fino al clitoride, con la bocca tirai fuori il vibro e andai avanti. Leccai l'ombelico, i capezzoli, il collo e le misi il cazzo, già duro, dentro alla vagina. Lei stava in silenzio. Io cercavo di godere, in quella situazione di estremo possesso.
Sfilai il pene e tornai a leccarle la figa per un po'. Lei era chiaramente eccitata. Mentre la mia lingua le accarezzava l'inguine, infilai il piccolo vibratore nel suo ano, piano piano, entrò tutto senza problemi e poi lo accesi.
Mi alzai e mi girai, poi mi accucciai sopra di Lei e le misi il culo in faccia. Lei stava ferma immobile.
"Allora??? Dai! Muovi quella cazzo di lingua!" - Le urlai, appoggiandole il sedere il faccia.
Quando sentii la sua lingua muoversi nel mio ano, ricominciai anche io a leccarle il clito.
Trascorso un po' di tempo così, decisi ad un certo punto che era arrivato il momento di godere.
Mi alzi in piedi sul letto, esattamente sopra di Lei e cominciai a segarmi.
"Apri la bocca..." - le dissi e Lei la spalancò tirando fuori la lingua.
La mia mano faceva repentinamente il tipico movimento del su e giù, ma l'orgasmo ancora non arrivava, mentre vedevo la sua bocca lentamente chiudersi.
"Eh no! Tienila aperta...finché te lo dico io!" - le ordinai.
Ci volle poco e sborrai su di Lei, alcuni schizzi direttamente in gola, alcuni sulla lingua, altri sulla fronte, uno sui capelli, poi sul seno e sul collo. Scesi dal letto e pulii il mio cazzo sulla sua guancia, mentre Lei stava ingoiando il mio sperma.
Andai a lavarmi, lasciandola in quello stato. Quando tornai, le gocce di sborra rimaste sul corpo erano ormai scese fin sulle lenzuola.
"Adesso liberami!" - mi implorò.
"Ma scusa non vuoi venire?" - le chiesi.
"Non mi importa" - mi rispose.
La liberai e anche Lei andò a farsi una doccia.
La aspettai a letto e quando ritornò, mi diede un bacio con la lingua, bellissimo, profondo e speciale.
"Mi spiace, ma io a fare la schiava proprio non mi ci trovo" - mi precisò.
"Effettivamente, anche se ho goduto, ho fatto un po' fatica a raggiungere l'orgasmo, era come se mi mancasse qualcosa..." - iniziai a spiegarle.
Da qui cominciò un scambio di sensazioni e stati d'animo riguardo ciò che avevamo fatto, la conclusione è direi scontata: io sarò per sempre il suo schiavo, Lei la mia Padrona.
I nostri ruoli sono impressi dentro di noi, non possiamo cambiarli.
A presto...

Marco

Lisa

0 commenti 14 ottobre 2009 alle 22:51 - Edit entry?
Vi propongo un'altro racconto molto bello a cura di Red; ho deciso di inserirlo nel mio blog perché introduce un'argomento di cui fin'ora non avevo mai parlato: il Pony-Play.
Ovviamente a prima vista può sembrare una pratica banale, stupida, ridicola...assurda sotto certi punti di vista, ma dopo aver visto il filmatino con cui ho condito questa storia, credo che molti di voi cambieranno idea...
Approfitto anche per chiedere le vostre esperienze e testimonianze sul Pony-Play, sempre che qualcuno di voi lo abbia già provato.
A presto...
Marco

"La mia padrona mi applica il morso e colloca una sella sulla mia schiena… non le importa se io in realtà sono un essere umano, mi fa mettere a quattro zampe e si accomoda sulla mia schiena, infilando i suoi deliziosi piedi nelle staffe. Sento il suo peso su di me e inizio ad eccitarmi, ma non ho il tempo di pensare… i suoi bellissimi piedi subito mi spronano, e capisco che mi ordina di partire… arriva una dolorosa frustata e così inizio a trottare, ma lei subito pretende che io corra più in fretta e inizia a frustarmi ripetutamente… comincio a correre sul serio, i miei muscoli sono al massimo sforzo e la schiena inizia a darmi dei dolori, sudo sempre di più… ma la mia padrona nel frattempo è seduta comodamente sulla mia schiena, a bordo del suo schiavo che la trasporterà ovunque voglia sino a che le sue forze non si saranno esaurite del tutto… un’altra frustata: "Più veloce!"… al galoppo raggiungo un sentiero sterrato, le mie mani e le mie ginocchia iniziano a sanguinare mentre sono sempre più esausto… e la mia padrona, comoda sulla mia schiena, non muove un muscolo. Lascia che sia il suo schiavo a sgobbare per lei, e si gode il vento fresco e la cavalcata… "Più veloce!"… E’ la prima volta che la mia nuova padrona mi mette alla prova, e così mi obbliga ad una cavalcata di alcune ore… ad un certo punto, stremato, inciampo e cado al suolo… la mia padrona, senza scendere dalla mia schiena, mi ordina di alzarmi e inizia a frustarmi incessantemente, non più sul sedere ma sulle spalle e sulla nuca, senza smettere sino a quando io, per disperazione, con la schiena sanguinante per le frustate, riesco a rialzarmi a quattro zampe (nonostante lei sia ancora sulla mia schiena) e riparto. Dopo questa prova, la mia padrona si convince che io possa godere dell’onore di essere il suo schiavo per sempre. Da quel giorno, continua a cavalcarmi quando ne ha voglia (è l’utilizzo che preferisce di me, e anche quello che io preferisco), ma mi usa anche come poggiapiedi, sedia, sgabello o tappeto.



Ciascuna di queste funzioni può richiedere che io resti immobile con il suo peso su di me anche per ore, ma non le importa…la mia vita ha un senso soltanto in quanto possa servire alla sua comodità e al suo piacere… La mia padrona ha molta fantasia, e inventa sempre nuovi compiti per il suo schiavo… talvolta mi utilizza come cavallo da tiro, accomodandosi assieme ad un paio di sue amiche su una specie di risciò, altre volte vuole che io lecchi e baci i suoi piedi sino a consumarmi la lingua… se ne ha voglia mi schiaffeggia, mi frusta e mi riempie di calci, anche senza motivo, e ogni volta che ciò accade io torno sempre a strisciare ai suoi piedi per baciarli, anche se ciò può significare ricevere un nuovo calcio… La mia padrona, poi, oltre che per le sue amate cavalcate all’aria aperta, usa montarmi anche per spostarsi senza fatica in casa (sono io che debbo sgobbare per lei…), ad esempio per salire le scale… poi naturalmente io debbo occuparmi di tutte le faccende, lavare i pavimenti ecc., e se la mia padrona trova una pur piccola imprecisione nell’esecuzione dei miei compiti mi punisce facendomi stendere per terra a pancia in su, e calpestandomi senza pietà con le sue scarpe nere, lucide e con i tacchi! Soltanto la mia grande dedizione, a volte, riesce a farmi meritare il più ambito dei premi: la possibilità di utilizzare la mia lingua per il suo piacere sessuale".
Lisa era sconvolta.
Usciva con Mario da quasi 6 mesi, e lo trovava un ragazzo dolce e sensibile: lui aveva sempre tante attenzioni, la trattava come una vera principessa. Spesso le aveva detto di adorarla come una dea. Lui era incantato dalla delicatezza e dalla perfezione del suo corpo, minuto e delizioso, e spesso le aveva detto di trovare stupende le sue mani e divini i suoi piedini, ma lei non ci aveva dato peso. Ora però, leggendo di nascosto il diario di Mario, conoscendo quello che lui aveva sognato quella notte e scritto in quelle pagine, aveva scoperto la ragione di tutte quelle particolari attenzioni. E non sapeva più cosa pensare.
Quella notte non riuscì a chiudere occhio.
Ora conosceva le fantasie erotiche del suo ragazzo, e alla luce di ciò cercava di analizzare tutti i momenti passati insieme per trovare delle conferme… per riuscire veramente a capirlo…
Entrambi 24enni e studenti universitari, Mario e Lisa erano una bella coppia: lui alto 1,78, castano, discretamente muscoloso, bella presenza e brillante personalità; qualche volta, un po’ chiuso e taciturno. Lei bionda, occhi azzurri, fisico minuto (1,60 cm per 55 Kg), ma belle forme e tanti piccoli adorabili dettagli fisici, conditi da un carattere solare ed estroverso. A letto erano in discreta sintonia; facevano l’amore spesso e con passione… e qualche volta lei, maliziosamente, decideva di premiare le prestazioni di Mario, specie quando lo anticipava nell’orgasmo, con un bel pompino! Insomma… una brava ragazza, ma sveglia! :-)
Pensando e ripensando, Lisa ricordò di una volta in cui Mario, dopo averle sfilato i jeans e le mutandine, si era inginocchiato e aveva cominciato a leccarle con passione la fica. Le era piaciuto, ma dopo poco si era spostata, lo aveva fatto alzare, ed erano finiti a letto per la più bella ed intensa scopata della loro storia; ricordava perfettamente che lui, quella sera, era davvero una furia, ed aveva rapidamente raggiunto un orgasmo veramente esplosivo! Adesso capiva, e ancora non sapeva cosa pensare… Ma quel ricordo, e la consapevolezza che Mario, in ginocchio ai suoi piedi per procurarle piacere con la bocca, sarebbe stato pronto a farle da schiavetto, la fecero finalmente addormentare, con un forte senso di eccitazione.
L’indomani, mentre Mario era a lezione all’università, Lisa si confidò con la sua migliore amica, Loredana. Questa ascoltò in silenzio il suo racconto, quindi senza risponderle la invitò a seguirla a casa sua. Una volta che furono arrivate, Loredana cominciò ad urlare di gioia, abbracciando Lisa e congratulandosi con lei. Poi disse: "Benvenuta nel mio mondo, dolcezza. Stai per scoprire le sensazioni uniche del mondo sadomaso, il piacere della sottomissione, del procurare sofferenza ottenendo piacere. E’ da qualche anno che rifiuto qualsiasi uomo che non sia disposto a strisciare ai miei piedi, e non sono mai stata così appagata sessualmente. E, da come ti brillavano gli occhi, nonostante un po’ di imbarazzo, mentre mi raccontavi del diario di Mario, sono certa che diventerai una padrona in gamba almeno quanto me… e che da oggi saremo ancora più amiche di prima!". Lisa non credeva alle sue orecchie: "Ma allora… tu… mio Dio!"… Cominciò a sentirsi veramente eccitata. Aveva i brividi, sapeva che in quel momento per lei stava cambiando qualcosa di significativo. L’idea di essere adorata, di poter disporre di un uomo a suo piacimento, la intrigava da sempre. Ora, per la prima volta, aveva avuto il coraggio (e l’occasione) di parlare con qualcuno di questo argomento, e l’inaspettata reazione di Loredana le aveva fatto superare di colpo i dubbi e le perplessità che nelle ultime ore l’avevano tormentata. Quella sera, Mario avrebbe ricevuto la più bella sorpresa della sua vita…
Mario, quella sera, tornò a casa davvero distrutto.
"Ciao amore!", disse a Lisa "Sai, quel professor Bottardi è davvero un gran…"
In quel momento, Mario si accorse dell’insolito abbigliamento della sua adorata, e rimase immobilizzato.
Lisa troneggiava su due stivali neri di pelle con un tacco discretamente alto, e per il resto non indossava praticamente nulla, se non un abbigliamento intimo incredibilmente sexy ed aggressivo.
Nella mano destra, brandiva un affilato frustino da cavallerizza. Era bellissima.
Mario pensò che fosse un sogno, che ora si sarebbe svegliato e si sarebbe accorto di essersi addormentato nell’aula del Bottardi. Ma la voce dell’amata lo riportò con i piedi per terra.
"Cosa c’è, sei rimasto senza fiato?" chiese maliziosamente Lisa avanzando verso di lui. "In ginocchio, animale!!! Comincia a leccare i miei stivali, che sono nuovi ma non brillano abbastanza per i miei gusti! Nel frattempo, apri bene le orecchie, perché ti spiegherò come la tua vita cambierà da oggi in poi…"
Mario, ancora stordito, trovò subito la lucidità per gettare via i libri che aveva in mano e inginocchiarsi ai piedi di Lisa , cominciando a leccare con passione ogni centimetro dello stivale, quasi a volerlo consumare per poi arrivare al contatto con la pelle dei piedi della sua amata. Lei, per tutta risposta, cominciò a calpestargli dolorosamente una mano, aumentando il peso su quel piede ogni volta che Mario, in preda ai primi segni di stanchezza dopo un vigorosissimo inizio, tendeva a rallentare il ritmo delle sue leccate.
"Allora. Tanto per cominciare, da oggi in poi saremo una coppia soltanto in pubblico. In questa casa sarai completamente schiavo di ogni mio capriccio. Dovrai chiamarmi Padrona, camminare a quattro zampe o in ginocchio, e obbedire a qualsiasi mio ordine. Non sei autorizzato nemmeno a parlare senza un mio preciso comando, ma quando non ci sono o quando dormo devi trovare il tempo di provvedere a tutte le faccende domestiche".
Mario, che ad ogni parola della Padrona intensificava il ritmo del suo lavoro, con la mano sempre dolorante sotto la scarpa di Lisa , era talmente eccitato da provare dolore per via del cazzo costretto dai jeans.
Ma un’energica frustata della Padrona lo colpì all’improvviso sulla schiena. Il suo primo colpo di frusta.
"Corri in camera da letto e spogliati completamente, ad eccezione dei boxer. Poi vieni qui camminando carponi. Sbrigati, bestia!!!". Lisa cercava con successo di mostrarsi dura, ma non si era mai sentita così eccitata in vita sua. Sentiva distintamente i suoi slip inumidirsi sempre di più, e non vedeva l’ora di raggiungere un devastante orgasmo. Mario fu da lei in pochi secondi, trottando diligentemente. La trovò seduta in poltrona, che giocherellava con il frustino. "Bene bene. Vedo che, nonostante prima tu avessi una camicia, un piccolo segno la mia frustata te lo ha lasciato! Sei un uomo fortunato, e lo sarai ancor di più tra poco…"
Detto ciò, la Padrona colpì con tutta la sua forza la schiena nuda del suo schiavo, che a stento trovò la forza per trattenere un urlo. "E’ quello che hai sempre sognato, brutto animale, vero? Cosa pensi di me adesso?"
"Io ti amo… ehm… mi scusi Padrona… io La amo, io La adoro… sono entusiasta di diventare il Suo schiavo!"
"Bene. Allora ripetimi quanto mi adori ad ogni frustata!"
La Padrona cominciò la sua fustigazione. Si mise in piedi, davanti al povero Mario che era ancora carponi, e poi appoggiò un piede sulla nuca di lui per stare più comoda; quindi iniziò con una serie di colpi di una violenza che pochi si sarebbero aspettati da una ragazza così minuta. Le strisce rosse sulla schiena del povero Mario cominciarono pian piano ad essere sostituite da piccoli rivoli di sangue, e lui continuò sino alla fine a dire "Mia Padrona, io La adoro!" dopo ogni singolo colpo. Nessuno dei due ebbe la lucidità di contare le frustate, ma furono diverse decine e cessarono soltanto quando Lisa fu veramente spossata. E’ impossibile stabilire se fosse più eccitata e sconvolta la Padrona, che tutta sudata brandiva un frustino ormai sporco di sangue, o lo schiavo, che verso la fine cadde steso per terra dal dolore, ma riuscì devotamente ad urlare pochissimo, permettendo così alla sua adorata di continuare la fustigazione a suo piacimento, senza la preoccupazione di disturbare i vicini.
Non ancora soddisfatta, Lisa posò il frustino e decise di infierire ulteriormente sul dolore del suo sottomesso. Così prima posò un piede, sempre calzato dallo stivale, sulla schiena martoriata del suo schiavo, quindi salì con tutto il suo peso sulla schiena di lui. Il dolore, naturalmente, fu enorme: i tacchi della Padrona torturavano terribilmente le fresche ferite, ma Mario fu estremamente pronto ad obbedire quando Lei gli ordinò di strisciare e trasportarla in quel modo nei pressi della poltrona. Quando fu soddisfatta, Lisa scese e si accomodò esausta sulla poltrona.
Quindi disse: "Sei stato bravo. Rimpiango solo di non averti frustato prima, in questi mesi, ma troverò il modo di recuperare. Adesso, come premio, avrai la possibilità di portare al culmine l’eccitazione che già mi pervade. Alzati in ginocchio, e leccami la fica!!!"
Mario non se lo fece ripetere due volte. Scattò in ginocchio, si avvicinò, e dopo aver delicatamente sfilato la mutandina alla sua amata cominciò a leccarla con passione. Provò la sensazione di aver infilato la lingua in una pozzanghera, tanto intensa era l’eccitazione di Lisa , che infatti venne dentro la sua bocca in brevissimo tempo, urlando come mai le aveva sentito fare prima"
Il resto della serata trascorse tranquillo.
Lisa permise al suo schiavo di andare a disinfettarsi la ferite.
Quindi si accomodò sul divano per guardare un film, mentre lui fu autorizzato a toglierle gli stivali e leccarle le piante dei piedi. La lingua di Mario, calda e instancabile, le procurò un massaggio dolce e rilassante. Loredana glielo aveva anticipato, ma lei non avrebbe mai pensato che fosse stato così piacevole. Inoltre, vedere il suo ragazzo in quelle condizioni la riempiva di orgoglio ed eccitazione; lui era talmente preso dal suo compito che stava ad occhi chiusi, tenendo fra le mani il piede della Padrona per non farla stancare e leccandoglielo con devozione e sapienza.
Il fatto che lui non si fosse minimamente opposto a quella situazione, comportandosi come uno schiavo nato, faceva presagire a Lisa la possibilità di raggiungere con lui le situazioni più estreme. Ora considerava possibili, e cominciava a desiderare, anche le più terribili delle cose che Loredana le aveva raccontato.
Lisa si addormentò a metà del film, e quando si risvegliò dopo quasi un’ora trovò il suo schiavetto ancora intento a massaggiarle i piedi con la lingua; passava da un piede all’altro ogni due o tre minuti, e non si era fermato nemmeno durante il sonno della Padrona! Pur non avendo esperienza nel campo, Lisa cominciò a pensare che il suo Mario fosse uno schiavo perfetto.
Prima di andare a dormire, decise quindi di metterlo duramente alla prova.
"Devo fare pipì" disse sorridente, "Sdraiati a pancia in su e appoggia la testa sul bordo del divano!"
Mario esitò per un attimo: "No, Mari… ehm… Padrona… non lo so se ce la faccio…"
Mario non aveva mai ricevuto uno schiaffo dalla sua ragazza, ma quello che ebbe in quel momento fu talmente forte e ben piazzato da far rinascere con vigore la sua eccitazione, leggermente assopita dal piacevolissimo ma lungo e stancante lavoro di lingua, e da cancellare ogni remora.
"Stammi bene a sentire, schiavo!" disse Lisa avvicinandosi "Cercherò di pisciare nel modo più lento possibile, anche se sarà difficile perché ho davvero la vescica piena, quindi farai bene a non far cadere nemmeno una goccia, altrimenti le frustate che hai avuto prima di sembreranno carezze in confronto a quello che ti farò!!!"
Detto ciò, si piazzò a pochi millimetri dalla bocca di Mario, il quale, sentendo nuovamente l’odore che aveva assaporato poco prima, già desiderava ricominciare a leccarla. Ma una prova ben più dura lo aspettava: subito vide un rivolo dorato dirigersi verso la sua bocca spalancata, e sentì sulla lingua il caldo ed acido liquido proveniente dall’adorabile corpo della sua amata Padrona. Si sentiva eccitatissimo, ma subito si accorse che la sua bocca stava per riempirsi e così cominciò ad alternare i momenti in cui respirare con quelli in cui ingoiare. Non fu facilissimo, e un paio di volte rischiò letteralmente di annegare, ma riuscì a bere quasi tutta l’urina padronale.
Quanto a Lisa , stava letteralmente impazzendo dal piacere. Vedere il suo Mario che le faceva da cesso, lui che il giorno prima ancora non aveva mai avuto l’onore di chiamarla Padrona, la eccitò al punto che cominciò a schernirlo: "Bravo il mio cesso! Bevi, bevi!!! Quanto mi piace pisciarti in bocca… Beviiiiiiii!!!!! Schiavoooooo!!!!!"
Mentre ancora le ultime gocce di pipì colavano sulle labbra di Mario, la Padrona si gettò letteralmente con la fica sulla faccia dello schiavo, opprimendola con tutto il suo peso. Mario, con la sua adorata seduta sul viso, non esitò a mettere al lavoro la lingua, che prima funzionò da efficientissimo bidet, quindi cominciò a donare a Lisa un piacere immenso. La Padrona era scatenata: cavalcava letteralmente la faccia del suo schiavo, poggiandovi tutto il suo peso e strofinando avanti e indietro sulla sua lingua e sul suo volto tutto ciò che aveva tra le gambe: dal buco del culo sino al clitoride, andata e ritorno! Per aiutarsi non esitava a tirare i capelli dello schiavo e a graffiargli il petto. Era letteralmente fuori controllo, mentre lui le leccava tutto con incredibile bravura, e raggiunse un orgasmo che non è esagerato definire selvaggio. La faccia di Mario era tutta un programma: abbondavano l’urina e gli umori vaginali di Lisa , e c’erano anche alcune gocce di sangue, provocate dalle unghie della sublime Padrona quando cercava di afferrare i suoi capelli nella mischia furibonda che le si era scatenata tra le gambe.
Quella notte fu Mario a non riuscire a prendere sonno.
E non perché Lisa gli aveva ordinato di dormire per terra, pronto a fungerle da tappetino scendiletto l’indomani. Non si era mai sentito così felice ed eccitato, e quando fu sicuro che la Padrona dormisse, si concesse la sega più desiderata ed intensa della sua vita. Dopo l’incredibile serata trascorsa, ancora si chiedeva se tutto ciò fosse vero… e come fosse stata possibile una così straordinaria trasformazione nella sua adorata Lisa .
La risposta lo attendeva al mattino: quando si svegliò, sul letto c’erano due donne, sedute a guardarlo con aria divertita: Lisa e Loredana. Sorpreso dalla presenza di quest’ultima, Mario fece per alzarsi, ma le due immediatamente poggiarono i loro piedi nudi sul suo petto e sulla sua faccia, ridendo e calpestandolo.
Quindi fu Loredana a parlare: "E così volevi fare il cavallo, eh? Adesso ti accontentiamo!!!"
Fu un attimo: Mario aveva capito tutto…

Il Piacere per l'Orgasmo

4 commenti 7 ottobre 2009 alle 02:41 - Edit entry?
Cosa rappresenta per lo schiavo il proprio orgasmo? E cosa è invece per la padrona quello del suo sottomesso? Queste due domande avranno ovviamente mille risposte, ma sarebbe bello confrontarsi un po' e vi invito a inserire un commento (anche anonimo) con le vostre risposte.
Intanto godetevi questo filmatino, in cui troverete una raccolta di vari orgasmi, in cui il poveretto di turno, dopo essere venuto con tanto di schizzo, dovrà sopportare la tortura che la Padrona ha deciso di imporgli. Per tutte le Mistress protagoniste di questo video, risulta chiaro che l'orgasmo dello slave è SOLTANTO un punto di partenza.



Direi favoloso! Eccitantissimo e sublime...vi piacerebbe provare anche voi? A me capita spesso, soprattutto bere la pipì della mia Padrona dopo aver sborrato, e vi assicuro che non è facile e piacevole in quel momento, ma il solo pensiero e il legame intimo che vi lega a Lei è indescrivibile.
A presto...
Marco

Descrizione della Condizione di Schiavitù

7 commenti 30 settembre 2009 alle 03:25 - Edit entry?
Tradotto dal sito francese "suprematiefeminine.over-blog.com" a cura di Tucanoblu. Grazie.
A presto.
Marco

Descrizione della Condizione di Schiavitù
Mi sono deciso a scrivere questo articolo poiché ho visto molti sottomessi che si attendevano da questo stile di vita che fosse una vita da sogno. Non voglio rovinare le speranze di nessuno o scoraggiare da questa attività, voglio semplicemente descrivere la realtà della condizione di schiavitù.
Essere schiavo può essere, come nel mio caso, una vita meravigliosa. Questo corrisponde a tutto quello che ho sempre desiderato, anzi è molto di più di quanto mi sarei mai aspettato e se qualcuno mi avesse detto prima quello che sarei divenuto la transizione sarebbe stata più facile. Vi parlo in questo articolo di schiavitù permanente, 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Si tratta, ben inteso, del mio punto di vista e della mia esperienza personale.
Ce qualche dettaglio che dovrete scoprire da soli. Un delle questioni importanti è: volete davvero questo tipo di relazione 24/7? Puo darsi che lo desideriate solo durante delle sedute? Puo darsi che che vi piacciano solo i giochi di ruolo? Ci sono molti modi di vivere queste attività e voi dovete scegliere bene ciò che è bene per voi. Ma ricordatevi che io mi riferisco alla schiavitù, non alla sottomissione.
Dovete essere onesti con voi. Essere sicuri di quello che volete veramente. Quando lo saprete siate onesti con tutti quelli con cui ne parlerete. Non siate sempre accondiscendenti su cose che sul lungo termine non vorreste o non potrete fare. Ponetevi le vere domande.
Il resto di questo articolo vi darà molte informazioni per approfondire le vostre riflessioni sulla realtà, sul modo di come dovrebbe essere e non sui sogni di qualcuno.
Siete pronti a donare il 100% di controllo sulla vostra vita a qualcuno? Gli schiavi lo fanno 24/7

  • I giochi di ruolo vi fanno entrare in questo tipo di relazione durante un tempo determinato dalla vostra Padrona. Quando la scena finisce tutto ridiventa « normale » Questo non è la schiavitù.

Per esempio: voi amate la musica classica? Può darsi che voi amiate il rock? Pensateci! La Padrona a cui voi apparterrete potrebbe amare musica che voi non gradite. Siete pronti ad ascoltare solo quella musica?
Questo tipo di sacrificio si applicherà in ben altri campi. Per quanto mi riguarda amo il rock e la mia Padrona ama le vecchie canzoni. Ascolto molto di rado la mia musica preferita. Ella mi permette alle volte di ascoltarla quando ho svolto i miei compiti ed i lavori di casa.
Noterete che ho scritto « Ella mi permette ». Una cosa tanto semplice come ascoltare musica o la radio è una ricompensa. Il diritto a questo piccolo piacere non è affatto dovuto.
Eccovi una lista delle libertà che potreste presto perdere totalmente o parzialmente, in funzione delle volontà della vostra Padrona e della Sua scelta di portarvi più o meno lontano nella schiavitù.
Queste limitazioni potranno applicarsi a numerosissimi campi della vostra vita come:
1/ La tv, la scelta dei vostri programmi .
2/ la scelta del vostro cibo.
3/ la scelta dei vostri amici.
4/ la scelta dei vostri svaghi.
5/ la scelta dei libri, dei film.
6/ La scelta dei vostri abiti. In effetti queste restrizioni si applicano a tutto e dappertutto.
Siete pronti ad accettare queste scelte? Se vi chiede di portare qualcosa di molto speciale in un supermercato, siete pronti a farlo senza esitare? Io sono felice che la mia Padrona mi lasci scegliere i miei vestiti la maggior parte delle volte. Ma quando Lei decide diversamente devo cambiarmi immediatamente. Credetemi, esercita spesso questo suo diritto. Ho imparato a domandarle sempre quello che desidera che indossi se andiamo in qualche posto un po speciale. Se Ella volesse non avrei più il diritto di indossare vestiti. Sarà sempre una scelta Sua non la vostra.
7/ Siete pronti a tagliarvi i capelli come Le piace?
Tutto le appartiene quando porterete il suo collare, tutto quello che prima vi apparteneva. Non avrete più nulla di vostro. Dal momento che voi le apparterrete tutto sarà suo. Non ci sarà più nulla di vostro. La «vostra»Automobile, i «vostri» vestiti, il «vostro» conto in banca, il «vostro» tempo libero.
8/ Forse avete un divano preferito o un certo modo di sedervi?
La vostra Padrona deciderà se vi siederete sul divano o a terra. La maggior parte degli schiavi hanno un cuscino a terra sul quale possono sedersi senza bisogno di richiedere il permesso.
9/ Anche il vostro modo di camminare è nel suo potere potenziale. Potrebbe decidere di farvi camminare a 4 zampe.
10/ Ella potrà decidere che i vostri occhi siano alzati o abbassati.
11/ Voi dovrete chiedere il permesso di entrare nel letto. Ella potrà mandarvi via o farvi dormire sul pavimento.
12/ Voi dovrete ottenere il permesso di mangiare a tavola con la vostra Padrona. Non mangerete altro che quello che vorrà donarvi.
13/ Voi rischiate seriamente di non avere più svaghi o tempo per voi poiché dovrete chiedere il permesso per fare tutto.
14/ Ella potrà impedirvi di parlare senza il suo permesso ed in ogni caso in maniera umile e rispettosa.
15/ Voi non avrete più l'autorizzazione di uscire senza il suo accordo.
16/ Utilizzare il telefono potrebbe esservi limitato.
17/ Questo potrebbe spingersi fino a limitarvi l'uso del bagno.
18/ Non sognatevi poi di fare sesso poiché è molto probabile che sarete sessualmente frustrati e non potrete mai più scegliere dove, quando e come saranno le vostre relazioni intime. Sarete persino felici di averne ancora qualche volta. Tutti gli schiavi non ne hanno più diritto. Averne con la propria Padrona é una grande ricompensa ed un campo su cui le Padronanti amano molto giocare. Molti schiavi oggi portano una cintura di castità. La vostra frustrazione durante intere settimane è sovente il loro gioco preferito. In questo campo voi potrete potervi veder imporre dei percing o dei tatuaggi. … e voi non avrete la libertà di rifiutare. Pensateci prima di decidere di voler diventare uno schiavo. E questo senza interruzione, perché non sarà mica un gioco essere uno schiavo, ma la vita di ogni giorno.
Volete davvero divenire schiavi sapendo tutto questo?

Un giorno da schiavi è completamente differente
Se la vostra giornata di lavoro è stata dura, voi rientrerete a casa e avrete voglia di prendervi un buon bagno ed andare a letto presto. Non lo potrete fare.
Che voi siate stanchi, malati o di cattivo umore non sarà una scusa valida per non fare i vostri compiti.
Dovrete sempre fare le pulizie di casa poiché una Padrona può non aver voglia di farle ed in ogni caso voi siete lì per questo. Voi dovrete quindi ancora preparale cena, lavare i piatti, fare le pulizie, stirare, occuparsi del suo bagno, della posta, dei bambini (può darsi) e voi non andrete a letto finché Ella non vi darà il permesso.
Andare a letto si fa generalmente ad ore fisse, anche se voi non avete voglia di andarci.
Non ci saranno più «sono troppo stanco» oppure «non mi sento bene», nulla di tutto ciò, a meno ché la vostra Padrona non vi sollevi da questi incarichi voi dovrete soddisfare i suoi bisogni quali che siano.
Dovrete informarla del vostro stato fisico. Voi dovete prendervi cura dei suoi beni. Voi siete la cosa più preziosa che Ella possiede e farà dunque in modo che i vostri carichi di lavoro siano proporzionati alle vostre capacità del momento.

  • Molti sono quelli che arrivano a questo stile di vita per essere utilizzati sessualmente.

  • Non considerano gli altri aspetti. Uno schiavo è al servizio totale della Padrona e deve essere disponibile e pronto in ogni momento; Le scuse non funzionano in un rapporto D/s. Per poterle procurare piacere dovrete mostrarle il vostro, rimanere sorridente e disponibile, felice di appartenerle e di servirla.

Non dovrete mai fare domande. Alle volte avrete il diritto di parlare ad un livello d'uguaglianza, ma dovrete chiedere l'autorizzazione prima. Se Ella vi concede il permesso potrete allora fare le vostre domande, ma sempre in modo umile e che non metta in causa la sua autorità, ma che possa allo stesso tempo soddisfare le vostre curiosità.
Pensateci...seriamente. Ella sarà il vostro solo orizzonte.
Schiavi si diventa volontariamente, è una scelta, la vostra scelta! Voi siete quello che decide di donare TUTTO il potere alla vostra Padrona. Fatelo non perché siete obbligati, ma perché voi ne avete bisogno... Sicuramente durante questa vita di schiavitù vi sentirete obbligati, ma mai vi volgerete indietro. La vostra Padrona deve sentire che obbedite volentieri ai suoi ordini per potervi aiutare a progredire e a farvi diventare migliori o permettendovi di disfarvi dei vostri difetti o inibizioni.
Quali sono le vostre reazioni dopo aver letto tutto questo? Vi riconoscete o pensate che questa sia la vostra strada? Oppure questo vi inquieta ? Vi sentite toccati nella vostra fierezza?
Una Padrona non ha bisogno di un portiere come schiavo, ne ha ha bisogno di sentirsi dire quello che deve fare. Imparare quando e come dire le cose diventerà molto importante nella vostra relazione. Se voi non dite alla vostra Padrona quello che vi da fastidio, voi non avrete neppure il diritto di mettere in causa il vostro rapporto. Per quanto sia onnipotente e talentuosa Ella non potrà leggervi nello spirito. A meno ché voi non lo diciate, Ella non potrà sempre sapere... La chiave risiede nel modo in cui le parlate.
La vostra autodisciplina è molto importante nella relazione. Avete tendenza a rinviare le cose fino all'ultimo minuto? Non potrete più farlo quando le apparterrete. Ci saranno sempre delle cose da fare e dei compiti che Ella vi assegnerà che dovranno essere realizzati nei tempi che Ella avrà definito. Le volontà ed i bisogni della vostra Padrona passeranno sempre davanti a i vostri. L'autodisciplina sembra molto al servocontrollo. La vostra capacità di obbedire sarà molto importante. In quanto che schiavo voi dovrete auto-controllarvi per restare entro i limiti imposti dalla vostra Damina. Se Ella dice che non avete diritto a fare qualcosa allora semplicemente non la farete. Nella relazione Padrona/schiavo quello che Ella ignora potrebbe ferirvi, Ella deve sapere tutto di voi e voi non dovrete nasconderle nulla. Anche una piccola omissione potrebbe distruggere un rapporto di fiducia. Voi dovrete abbandonarvi a lei senza condizioni.
Per quanto riguarda i vostri desideri o i vostri bisogni conoscete la differenza tra i due?
Se no vi consiglio di identificarli bene prima di diventare schiavo. Alle volte i due sono difficili da distinguere ma è essenziale farlo. La vostra Padrona si assicurerà che i vostri bisogni siano presi in conto, ma per i vostri desideri sarà Ella ad accordarli o no in funzione delle proprie voglie. I bisogni sono le necessità della vita per restare fisicamente e mentalmente sani. Ci permettono di crescere mentalmente ed emozionalmente. Se potete sopravvivere senza qualcosa allora non sono bisogni ma desideri. I desideri sono abitualmente utilizzati come ricompensa per un buon comportamento.
Per essere uno schiavo ci sono molte cose che dovrete imparare ad accettare. Il vostro primo obbiettivo è di scoprire ciò che fa piacere alla vostra Padrona, mentalmente e fisicamente, qualunque sia il campo e il tipo di piacere. Dovete quindi imparare a conoscerla perfettamente. Trovate ciò che le piace e ciò che non le piace. Non mi riferisco al solo piacere sessuale, dovete imparare che il sesso è solo una piccola parte della vostra relazione.
Dovete imparare ad anticipare tutti i suoi bisogni e desideri, intellettuali, fisici, emozionali. Questo può includere il cibo preferito, i vestiti, i massaggi, dovrete pensare con i 5 sensi. Non dimenticate mai che voi siete solo un oggetto del suo ambiente, un oggetto piacevole, ma che le appartenete come il resto e che Ella farà di voi quello che vorrà.
Non avrete obbligatoriamente il bisogno di chiedere tutto ma dovrete imparare a fare come Ella vuole. Se il suo bicchiere è vuoto dovete riempirlo discretamente. E se Ella non se ne accorge o non vi ringrazia è normale. Se Ella è sorridente e felice dovrete gioire della SUA soddisfazione. Ricordatevi che tutto quello che fate è per Ella, non per voi. La vostra gioia deve venire dalla soddisfazione per averla ben servita e di vederla felice.

Conclusione
Come dicevo all'inizio dell'articolo non sto cercando di spaventarvi o di disgustarvi del mondo della D/s. Il mio scopo è che voi siate sicuri di voler entrare in questo stile di vita con conoscenza di causa. Il cammino non sarà certo facile. Voi dovrete rimparare tutto ciò che pensavate fosse acquisito, anche il semplice gesto di sedervi su una sedia. Sono gesti a cui non pensiamo neppure, fino a quando non abbiamo una Padrona. Essere schiavo è una vita meravigliosa, una vita di attenzione, di vibrazione e di dono di se stessi.
Detto questo non vi resterà che scegliere. La maggior parte delle Padrone vogliono degli schiavi intelligenti, che abbiano il senso dell'humour e una volontà propria. Le Padronatrici non hanno alcun piacere ad avere dei portinai che camminano solo su ordine. Questo le annoia presto. Essere voi stessi è il miglior consiglio che posso darvi.
Diventare schiavi è un sogno che vi appagherà, soprattutto se sapete cosa vi aspetta. Se voi lo diventerete vi accorgerete che prima voi non facevate altro che lasciarvi vivere. Una parte di voi che prima era insoddisfatta va a goderne; abbandonata la mia volontà ed il mio controllo ho trovato la mia propria natura e con grande soddisfazione.
Spero che dopo aver letto questo articolo potrete fare una scelta ragionata. Non dimenticatevi mai che uno dei requisiti più importanti per vivere così è l'onestà, con noi stessi prima di tutto.
Ma scoprirete che non é cosi facile. Quando avrete imparato ad esserlo veramente voi sarete in pace e capaci di servire con uno spirito chiaro, sapendo chi siete e dove volete arrivare.
Quando accetterete di portare un collare o di firmare un «contratto» voi abbandonerete tutti i diritti. I vostri amici, la vostra vita, nulla sarà più vostro.
Essere schiavi significa abbandonare ben più cose di quando voi eravate semplicemente un sottomesso. Schiavo non è solo una parola, è un modo di vivere, una scelta senza ritorno.
Siate felici amici miei e spero che voi amiate questo stile di vita tanto quanto io ho imparato ad amarlo.

Uno schiavo felice.

Lidia e Carlo

0 commenti 22 settembre 2009 alle 20:23 - Edit entry?
Vi riporto un racconto che mi è stato inviato da una coppia che come la nostra ama apprezzare la sublime eccitazione che si può cogliere da giochini un po' perversi.
A presto.

Marco

Se ci ripenso mi vien da ridere. Guardo dietro me stessa, quella me stessa di qualche anno fa e rido. Non avevo idea di questo mondo. Non sapevo cosa fosse il feticismo, aggrottavo le sopracciglia inorridita guardando maschere di lattice e strani ammennicoli da sexy shop di quart'ordine. Ma dentro di me c'era qualcosa, un fremito sottile, un desiderio un po' nascosto di dominare gli uomini. Mi sentivo dura, forte, e mi piaceva vederli dall'alto in basso. Ma non avrei mai pensato di avere uno schiavo.
Tre anni fa conobbi Carlo. Ci mettemmo insieme e pian piano mi feci raccontare le sue fantasie e le sue passioni. Mi confessò di provare una forte attrazione per i miei piedi, pregandomi di potermeli baciare. Mi ricordo perfettamente come avvampai. Forse un po' di vergogna, forse di desiderio, fatto sta che in pochi minuti avvicinai il mio piede alla sua bocca che lo adorò come stesse onorando un oggetto prezioso. Finalmente potevo tirar fuori il mio lato nascosto, il mio desiderio sopito, ed entrare in questo fantastico mondo.
Da quel momento Carlo è diventato il mio umile e docile servo. E' a mia disposizione, per qualsiasi cosa gli voglia fare.
Di solito quando lui torna a casa dal lavoro io faccio in modo che lui mi trovi in poltrona comodamente seduta. Completamente vestita, magari con qualcosa di sexy, e con calze scure e scarpe nere lucide con tacchi alti. Gli dico di entrare e gli ordino di spogliarsi completamente. Adoro sentirmi vestita quando lui è nudo. Lo fa sentire inferiore, mentre io sono la sua Dea. Man mano che si spoglia li porgo i miei piedi e gli consento di baciarmi le scarpe. Baci lievi, sulla punta di pelle, sul collo o sul tacco. Quando è finalmente nudo lo vedo già eccitato e duro ed è in quel momento che so che posso andare giù pesante.
Lo faccio mettere in ginocchio e gli ordino di slacciarmi e togliermi le scarpe, con dolcezza e delicatezza, come se stesse maneggiando del cristallo. Lo faccio girare, magari prendendogli la testa per i capelli o schiaffeggiandolo leggermente facendo diventare la sua pelle più rosea. Gli prendo i polsi e glieli lego con corde e manette dietro la schiena. Non deve usare le mani. Non deve osare toccarmi. In questo modo ho il pieno controllo su ogni suo movimento e lui puoi usare solo le labbra e la lingua su di me.
Mi piace guardargli la schiena e le mani strette tra le corde sopra le sue chiappe. In certi momenti mi vengono dei raptus di desiderio folle di frustalo, di graffiare quella schiena nuda con le mie unghie.
Quando lo faccio voltare di nuovo mi bagno senza ritegno vedendolo in ginocchio, completamente nudo, con la testa bassa e le mani legate dietro la schiena, e quel pistolino nudo e duro, eretto a dismisura, che ciondola ad ogni suo movimento. Lo guardo mentre si piega verso i miei piedi e li onora come deve. Accarezzandoli con le labbra, o baciandoli lievemente, leccando piano con la lingua o prendendoli completamente in bocca. E' spettacolare vedere come un uomo di bell'aspetto, deciso e comunque forte, venga talmente annichilito da me e dalla mia bellezza da essere prostrato e docile, pronto a qualsiasi mio volere. Mi fa sentire bellissima e irresistibile, forte e perfida come una strega malvagia.
Cerco di variare sempre gli ordini, in modo perentorio. Voglio che senta le mie parole sibilargli forte in testa come scudisciate. Non voglio che diventi una routine anche se mi piace che lui esegua per bene i compiti fondamentali, ma cerco di metterci un po' di fantasia ogni volta che vogliamo giocare. Talvolta mi faccio baciare la parte superiore dei piedi, ogni singolo dito e il collo. Altre volte li appoggio su uno sgabello e mi faccio leccare per bene la pianta. Mi procura un lieve solletico ma la sensazione della sua lingua aperta che mi pulisce i piedi, e sentirli dopo completamente bagnati dalla sua saliva mi fa quasi venire.
Quando sono soddisfatta del suo lavoro mi complimento con lui e lo prendo con forza per i capelli. Mi piace prenderlo come un oggetto qualsiasi, strattonandolo un po' e portandogli il viso tra le mie gambe. Spesso lo tengo vicino alla mia fica mentre mi accarezzo, senza che lui possa toccarmi o avvicinare la lingua, e il suo sguardo si perde sulle mie dita che scivolano tra le labbra.
Quando lo sottopongo a questo trattamento lo accarezzo magari con il piede sull'asta, dandogli piccoli calcetti sui suoi testicoli penzolanti, soppesandoli ed esercitando una pressione maggiore se non esegue con cura i miei ordini.
Quando fa il cattivo mi piace anche schiaffeggiarlo sul viso. Non è che gli dia delle sberle pazzesche, ma dei buffetti più o meno energici sulle guance mentre lo tengo per i capelli, come se dessi piccoli schiaffi a un bambino cattivo.
Quando proprio sono inviperita con lui lo sculaccio, o lo faccio mettere a quattro zampe e passo con le unghie sulla sua schiena nuda, o dandogli pizzicotti più forti sulle natiche. Cerco di inventarmi sempre nuove punizioni che non siano mai eccessive (odio il dolore forte) ma che diano un pizzico di vigore in più, per far scorrere più forte il sangue nelle sue vene. E' una sensazione fortissima che mi riempie di calore. E anche la sua erezione mi fa capire quanto lo diverta. Se proprio il suo comportamento è un affronto per me mi diverto a torturare un po' i suoi gioiellini. Magari legandogli un legaccio alla base dell'asta, o sui testicoli. Diventa rosso paonazzo come se dovesse scoppiare. A quel punto ogni carezza o sfioramento lo porta vicino a venire e ho il pieno controllo su di lui. Quando è in forte erezione mi piace schiaffeggiarlo, o stringerlo con forza tra le dita. Se il suo sgarbo è imperdonabile mi piace schiacciarglielo con forza variabile sotto il piede, la scarpa o addirittura il tacco.
Una sera della settimana scorsa invece, mentre era tutto intento a baciare i miei piedini mi è venuta un'idea perversa. L'ho slegato da dietro la schiena e ho legato i suoi polsi sul davanti. Poi ho legato ciascuna caviglia ai piedi della poltrona. Così si trovava messo a quattro zampe davanti a me con le gambe larghe ed il culo esposto. Il pistolino gli penzolava duro mentre cercava di capire cosa gli sarebbe successo. L'ho tenuto lì fermo per un po', senza far niente. Mentre cresceva la sua tensione e i dubbi sulla sua sorte ed io mi gustavo la vista di quell'uomo a quattro zampe che si esponeva a me.
Il culo degli uomini mi fa tanto ridere. Bianco e tondo, sodo e così indifeso. Dopo qualche minuto ho iniziato a carezzargli le natiche dandogli ogni tanto qualche schiaffo più potente fin quando non iniziò ad avere la pelle rossa. Allora attesi ancora e mi rimisi la scarpa nel piede destro, un decolté con tacco a spillo molto sottile di otto centimetri. Ho accarezzato la sue pallette penzolanti con il collo del piede, trattenendo la forte tentazione di mollargli un calcio secco che l'avrebbe fatto crollare.
Lui doveva sudare freddo spaventato, ma la sua eccitazione non accennava a scendere.
A quel punto ho levato il piede e ho appoggiato la punta del tacco nel solco delle sue chiappe. Proprio al centro del suo bel culetto. Lo sentii trasalire mentre nasceva in me una voglia irrefrenabile di possederlo, di forzare la natura e di invadere il suo corpo, possederlo completamente. Farlo mio. Pian piano il movimento del mio piede si fece più preciso e il tacco si fece strada tra le sue natiche andando a toccare quel piccolo buchetto inviolato. Ho iniziato a penetrarlo lentamente ma con decisione, entrando sempre maggiormente dentro di lui. Lo vedevo vacillare, barcollare. Gemere e trattenere grugniti e versi di dolore mentre sentiva il suo ano dilatarsi un poco per accogliere il tacco. Ero finalmente padrona assoluta di tutto il suo corpo.
Quando sono entrata completamente dentro di lui vedevo il tacco completamente avviluppato dalle sue carni. Ho iniziato a muoverlo piano e delicatamente, in maniera ondulatoria, cercando di osservare con attenzione ogni sua reazione. Senza che mi potesse vedere iniziai ad accarezzarmi tra le gambe senza riuscire più a resistere al piacere che stavo provando. Man mano i miei movimenti si fecero più insistenti e d'improvviso, quasi senza che riuscissi ad accorgermene lo vidi arcuarsi ed emettere un forte gemito mentre il suo cazzo iniziò a spruzzare liberamente nell'aria il suo seme.
Lo guardavo divertita e mi accorgevo di essere, una volta di più, la sua unica e totale padrona e che ancora una volta l'avrei avuto completamente ai miei piedi per sempre.

W la sborra!

0 commenti 16 settembre 2009 alle 02:34 - Edit entry?
Lo sapete! Il mio punto debole è proprio la sborra. Mi piace essere umiliato leccando il mio sperma soprattutto sotto gli occhi della Padrona. Ma tra le mie fantasie (che non credo realizzerò mai) è quella di leccare non solo il mio, ma quello di chi la mia Mistress mi ordina di leccare. Magari dopo essersi scopata il suo amante, io mi immagino di essere l'addetto alle pulizie e con la mia lingua ingoiare tutti gli umori raccolti dal suo corpo e non solo da quello.
Oppure di partecipare ad una gangbang, dove Lei si prende e si gode i tanti cazzi che la trombano in ogni buco ed io posizionato in ginocchio al suo fianco apro la bocca quando uno dei maschi deve godere, tassativamente devo bere tutto, per non sporcare la Divina Signora e agevolare il successivo amante.
Oppure di partecipare dietro alle telecamere alle riprese di un film porno, al guinzaglio della mia Padrona. Quando un attore eiacula, a me viene ordinato di ripulire tutto. Mi immagino che al termine di una scena anale, dove per sbaglio il protagonista è venuto dentro alla pornostar, mi viene ordinato di straiarmi a terra, la ragazza si posizione sopra alla mia bocca aperta e scarica dentro di me tutto l'orgasmo dell'uomo e proprio appena ha finito, prima tornare a 4 zampe, arriva d'improvviso un'altra bellissima attrice che con la bocca piena mi fa cenno di stare fermo e con disinvoltura svuota dentro di me il succo fatto di saliva e sperma.
Beh vi lascio sognare con questa moltitudine di foto...


A presto.

Marco

Ecco la nuova CB-6000S

7 commenti 9 settembre 2009 alle 04:32 - Edit entry?
Finalmente mi è arrivata! La mia nuova cintura di castità!
Dopo aver utilizzato la CB-6000 per vari giorni, siamo arrivati alla conclusione (soprattutto su consiglio della mia Padrona) che il mio pene è troppo corto quando è a riposo per cui abbiamo trovato su un sito web la possibilità di acquistare solo la "gabbietta" in formato "short", ovvero ben 3 cm più corta della precendente.
In questo modo il mio glande si adagia nella parte ad esso dedicata e non rimane stritolato nel "tubo". Vi faccio vedere la differenza dei due oggetti:

CB-6000CB-6000S

Devo dire che è effettivamente più comoda, guardate un po' le foto con il mio pisellino dentro:

CB-6000CB-6000S

Si vede chiaramente che nel primo caso tra la punta del pene e la fine del "tubo" della CB c'è molto spazio, nel secondo caso invece rimane sempre completamente piena a beneficio della mia cappella.
Putroppo bisogna accettare anche queste cose e continuare umilmente ad adorare la propria Mistress senza smettere mai.
Prossimamente in un nuovo post vi racconterò come vivrò con la mia nuova cintura di castità un periodo di "chiusura" ben più lungo del precendente.
A presto...

Marco

Ball-Busting

1 commenti 2 settembre 2009 alle 03:22 - Edit entry?

Ho trovato degno di nota il video che vi ho sotto riportato.
Anche se il Ball-Busting è una pratica molto dolorosa e vivamente sconsigliata ai meno esperti, trovo eccitantissimo guardare questo clip.
Essere nudi, con i genitali completamente esposti ed offerti ad una Mistress bellissima e crudelissima, la quale provvederà a calciare le nostre palle senza rimorso e senza ritegno.

A me è capitato un paio di volte di venire torturato ai testicoli dalla mia Padrona e devo dire che col giusto trasporto e la bravura del partner ho quasi rischiato di venire, mi mancava solo un soffio. Ovviamente quello che ho provato sulla mia pelle (ops palle) è ben diverso da quello che subisce il poveretto nel filmato.
A presto...

Marco

Un'altra volta Scat

1 commenti 26 agosto 2009 alle 11:10 - Edit entry?
Penso che coloro che stanno seguendo il mio blog dall'inizio sappiano ormai che lo "Scat" è una di quelle cose che non escludo a priori, ma che non ho mai realmente praticato e per nulla tentato di fare in futuro.
Però, ci sono dei però....innanzitutto è una pratica BDSM e pertanto ne "devo" parlare (almeno in minima parte) e poi, molti di voi mi scrivono per avere dei suggerimenti perché particolarmente interessati.
Non ci sono consigli importanti da dare, tranne quello di dirvi di evitare! Soprattutto se non conoscete bene e profondamente la vostra partner....cosa quasi impossibile.
Detto questo, ritengo carine (e forse eccitanti) certe situazione come quella che vi riporto in questo "simpatico" video. Una ragazza bellissima, albina, pelle vellutata, forme perfette che si accinge a fare ciò che tutti noi dobbiamo fare, forse anche un po' troppo bene...aggiungerei.
Ma vi immaginate? Come può considerare un amante di tale pratica il ritrovarsi davanti a tanta bellezza? E con così tanta ... ehm... popò??? Anche per i più estremi potrebbe sembrare esagerato...voi che ne dite?

Dopo aver osservato questo video qual è la prima cosa che vi viene in mente?
Possibile che una così splendida ed innocente fanciulla possa essere così tanto piena di m.....?
A presto.

Marco

Strap-On casto

2 commenti 19 agosto 2009 alle 12:48 - Edit entry?
Immaginatevi di essere in castità con la CB da un paio di settimane.
Immaginatevi di poter toccare il vostro pene solo una volta al giorno, per le pulizie e solo con acqua fredda.
Immaginatevi di leccare la figa della vostra Padrona fino all'orgasmo quasi ogni sera.
Immaginatevi in vancanza, al mare, in un posto caldo, dove per tutto il giorno avete modo di ammirare la vostra Signora in costume e perchè no...anche tutte le altre ragazze della spiaggia...
Immaginatevi di essere obbligati a restare sempre nudi all'interno della propria casa.
Immaginatevi di desiderare più di ogni altra cosa la chiave del lucchetto che vi tiene in gabbia.
Immaginatevi di essere utilizzati come orinatoio almeno una volta giorno.
Immaginatevi di vedere le chiavi del lucchetto lucenti e splendenti, sempre appese al collo della vostra Dominatrice.
Immaginatevi di servire in tutto e per tutto la vostra Padrona con lo scopo di ricevere il premio tanto desiderato.
Immaginate una sera, che la vostra Mistress vi sussurra dolcemente: "Bravo, preparati che ora riceverai la tua ricompensa"!

Dopo tutto questo Lei vi dirà: "Complimenti, sei a metà strada...vedrai che ce la puoi fare e arriverai fino alla fine casto per me!".

A presto...

Marco

Vieni! Schiavo, Vieni!

2 commenti 12 agosto 2009 alle 12:33 - Edit entry?
Ecco un metodo esemplare da imitare per far sborrare il proprio schiavo, infatti esistono mille modi per umiliare il sub, ma fargli mangiare il suo sperma è tra quelli che più mi eccita.
Questo video, però va oltre, infatti la sborra esce dallo schiavo e gli finisce dritta dritta in bocca; forse è una pratica riservata ai più "atletici", ma vedere la Padrona che con attenzione e precisione cerca di mirare con quel "coso" (di Sua proprietà) la bocca del sottomesso a me fa impazzire. E a voi???

A presto.


Marco

Un'incontro differente

0 commenti 8 agosto 2009 alle 23:47 - Edit entry?
Un caro lettore, conosciuto proprio tramite questo blog mi ha inviato una bellissima e graditissima storia scritta di suo pugno. Ovviamente i personaggi sono inventai e i riferimenti a cose o persone reali è del tutto casuale, ma siccome è una cosa che ho apprezzato molto ho deciso di farla leggere anche a tutti voi nella speranza che vi sia d'ispirazione. I vostri racconti sono ben accetti.
Prima di lasciarvi al racconto vorrei invitarvi a fare un visitina al blog dell'autore, eccolo qui: http://propostaindecente.splinder.com/
A presto...
Marco


Alex stava trascorrendo la sua pausa pranzo in chat, sperando di trovare qualche possibile “preda” interessante. In verità era molto sfiduciato e stava valutando seriamente l’ipotesi di smettere con quel passatempo e cercarne un altro.
Quando, tre mesi prima, aveva cominciato a frequentare quella chat era stato particolarmente fortunato. Aveva trovato Letizia, giovane bellezza sarda che studiava nella sua città. Avevano chattato tre o quattro volte poi l’incontro “per un caffè” e invece del caffè c’era stato subito il motel.
Poi ancora una signora milanese attirata dal sesso virtuale e dalla webcam, ma che non voleva concretizzare con incontri “dal vivo”. Poi ancora dei contatti che sembravano promettenti ma che non si erano concretizzati. Poi da una settimana nulla.
Stava per abbandonare, annoiato, la chat ma da buoni dieci minuti cercava di interpretare quel nick: Cumslave. Schiavo dell’orgasmo? O schiava? Decise di mandare un pvt ma non aveva voglia di perdere tempo quindi fu diretto:
Alex: “Schiavo o schiava?”
Cumslave: “Schiavo… sono il fedele servitore della mia padrona!”
Alex ”???”
Cumslave: “Cosa non è chiaro?”
Alex: ”No, no, è tutto chiaro… era solo stupore…”
Poi non sapeva neanche lui se per noia, per curiosità o per un pizzico di sadismo presente in lui aggiunse:Alex: “E la tua padrona lo sa che sei qui, merdaccia?”
Cumslave: “Certo... è stata lei a dirmi di venire qui a chattare. Io non mi appartengo, sono solo suo e non farei mai una cosa simile senza il suo permesso”.
Alex era stupito e incuriosito ma la cosa assumeva contorni interessanti.
Alex: “E perché ti ha chiesto divenire qui, schiavetto?”
Cumslave: “Perché lei non ha tempo. Mi ha chiesto di trovarle qualcuno in grado di meritare la sua compagnia visto che io sono assolutamente inadeguato come uomo per la mia padrona”.
Se non era uno scherzo la cosa si faceva davvero interessante… decise di investire del tempo su quello strano soggetto, al peggio avrebbe imparato qualcosa di nuovo sulle varie depravazioni che ci sono nel mondo.
Alex. “Ma allora stai dicendo sul serio? Scusa per prima, pensavo scherzassi, e stavo al gioco”Cumslave: “Perché scusa? Se non fossi una merdaccia, mi metterei a cercare un uomo che possa andare con mia moglie? So di esserlo e di essere uno schiavetto, un malriuscito progetto di uomo, una puttanella da quattro soldi; tutti gli epiteti più umilianti che mi vorrai affibbiare non credo renderanno mai il mio stato di abiezione nei confronti di LEI”
Alex: “Ma… perché?”
Cumslave:”E’ ovvio, perché lei lo merita. Mi è superiore, è di una bellezza divina, io non merito neanche di poterla guardare… e invece lei mi concede anche di baciarle i piedi a volte… Sa anche essere generosa la mia Padrona se non la faccio arrabbiare troppo. Mi ha promesso che se le trovo un uomo valido mi farà assistere e forse potrò addirittura aiutarla ad andare a letto con lui”
Alex:” Capisco”. In realtà non capiva e pensava ad uno scherzo ma in fondo era divertente e stava al gioco. Alex: “ E cosa deve avere un uomo per essere adatto a scoparsi tua moglie?”
Cumslave:”…” Passarono un paio di minuti senza risposta.
Alex: “Che succede… c6?”
Cumslave: “Si scusa ma… so che per te è così… ma, per favore, parlando con me puoi evitare certi termini parlando di lei?”
Alex: “Ma ti sei offeso?”
Cumslave: ”Offeso io? No, no scusa se ti ho dato questa impressione. E’ solo che non sono degno di sentire certe parole associate a Lei. Mi stavo eccitando e sono dovuto andare a prendere del ghiaccio per calmarmi. Non posso eccitarmi se Lei non vuole. E ha detto che in chat non potevo”.
Alex :” Che uomo ridicolo che sei… ma lei è presente? Ti sta guardando?”
Cumslave: ”No”
Alex: ”E Allora? Ti eccita molto pensare che me la scoperò?”
Cumslave: ”Per favore…ti prego… sono zuppo per il ghiaccio ma se continui dovrò interrompere per non eccitarmi… e lei mi punirà perché ho perso una occasione.”
Alex: “Una occasione?”
Cumslave: ”Si sente che hai un piglio forte, forse potresti anche piacere a lei. Sì, sei una buona occasione.”Alex: “Ok schiavetto, smetto di eccitarti… ma tu in cambio mi dici come faccio ad entrare in contatto con la tua padrona?”
Cumslave: “Dovresti, se vuoi, darmi il tuo indirizzo email. Io salverò la nostra conversazione e poi eventualmente lei ti scriverà. Con me non avrai più contatti. A meno che lei non ti scelga. Grazie di avermi degnato della tua attenzione. Mi chiamo Mario”.
Alex diede il suo indirizzo e-mail “da battaglia” quello degli scherzi e delle porcate, pieno di spam e poco utilizzato. Ma l’avrebbe controllato per vedere se per caso quel tipo stava facendo sul serio…
Beh, se non altro in quella pausa pranzo si era divertito.
Alex non aveva più pensato a Mario e alla sua strana storia ma controllando le varie caselle e-mail di Libero si ricordò di controllare anche quella da battaglia, che non controllava da un paio di settimane almeno.Lesse 184/572 dove centoottantaquattro era il numero di messaggi non letti sui cinquecentosettantadue messaggi totali. Impiegò diversi minuti a cancellare i vari “Buy Viagra and Cialis” e “Enlarge your penis”, le richieste di amicizia di ragazze tanto belle quanto fantomatiche provenienti da “social network” a pagamento, l’itinerario del tour di una escort slovacca ripetuto almeno in 6 mail diverse e altre amenità simili.
Aveva subito individuato come potenzialmente interessante una mail proveniente da un indirizzo hotmail e con solo “Ciao” come oggetto, ma aspettò ad aprirla di aver terminato la pulizia della casella. Alla fine lesse il messaggio:
“Ciao Alex, premetto che questo non è uno scherzo ma un gioco erotico con mio marito che ci vede assolutamente complici ed entrambi consenzienti.
L’infimo schiavetto mi ha parlato bene di te, il che sarebbe un valido motivo per eliminarti definitivamente dai miei possibili contatti, ma avendo salvato la conversazione, ho visto che lo hai insultato e che hai parlato di me in termini ragionevoli e non come i tanti, troppi, maschi che hanno i testicoli solo per far giocare noi.
Se davvero pensi di essere in grado di soddisfarmi chiamami, ci confronteremo ed eventualmente organizzeremo l’incontro. Ovviamente ti ricordo che voglio un maschio vero, capace di scopare e di non farsi mettere i piedi in faccia; di far godere una donna, cosa che quel ridicolo omuncolo di mio marito neanche immagina si possa fare.
Un bacio. Elisa”
La mail aveva allegate tre foto e conteneva anche un numero di telefono. In una foto si vedeva una stupenda signora in minigonna di pelle che poggiava il tacco a spillo della sua scarpa sul testicolo di un tizio sdraiato per terra, con il titolo “io e il vermetto”, nella seconda la stessa signora stava urinando sulla faccia di quello che presumibilmente era lo stesso tipo di prima ed era intitolata “io nel mio wc” e nella terza la solita signora stava praticamente nuda, solo vestita da stivali a punta con un tacco molto acuto, in piedi sul petto del solito malcapitato ed era intitolata solo “io in piedi”.
Probabilmente non giovanissima ma sicuramente molto bella, almeno di corpo, essendo le foto fatte in modo che non si vedesse il volto, certamente nuova e stimolante la situazione. Alex chiamò.Rispose una signora molto gentile,dal linguaggio elegante con la quale si intrattenne al telefono per quasi mezz’ora. Dopo circa venti minuti, parlando del marito, l’eleganza della signora si dissolse, in quanto le parole riservate al coniuge erano come minimo canzonatorie, ma più spesso volgari e offensive. Nonostante questo a Alex restò l’impressione, assolutamente non desumibile dalle parole, che Elisa nutrisse un profondo amore nei confronti di Mario.
Abitavano a otto ore di auto o due ore di aereo di distanza, ma Alex approfittò di uno spostamento di lavoro per proporre una data per l’incontro.
Prima di fissare Elisa tenne a precisare che Mario sarebbe stato il loro servitore per tutta la durata dell’incontro e che, nell’accettare di incontrarsi con lei, era implicita una certa dose di torture da infliggere a Mario.
Fu estremamente gentile, ma altrettanto ferma, nel far capire che Alex stesso avrebbe dovuto infliggere qualche punizione a Mario, oltre ad avvallare tutte le angherie alle quali lei lo avrebbe sottoposto.
Alex era sempre più intrigato da quella situazione e benché fosse decisamente eterosessuale, con una certo retaggio culturale di fastidio nei confronti delle pratiche omosessuali maschili, si sentiva quasi attirato da Mario, o meglio dal senso di dominazione che su Mario avrebbe esercitato.
Il giorno dell’incontro un taxi lascio Alex davanti all’ingresso della villetta di Mario ed Elisa e scoprì con stupore che Mario ed Elisa erano i nomi di battesimo riportati anche sul videocitofono dell’abitazione, ed erano quindi con ogni probabilità i loro nomi veri.
Fu Mario ad aprire la porta salutò cordialmente Alex con un caloroso “Ben arrivato”, lo fece entrare e poi cambiò subito tono di voce. Divenne flebile, dimesso, tremolante, nel tono e nella postura.- “Signore,la prego di seguirmi la padrona ci aspetta in soggiorno”
Nel breve corridoio intravide uno studio sulla destra e una ampia cucina sulla sinistra poi giunse dove aspettava Elisa, vestita come nella prima foto inviata, e cioè con una giacca ed una minigonna di pelle nera e tacchi altissimi. Elisa si alzò per salutare Alex e lo baciò in bocca con passione sotto gli occhi del marito. Appena terminato di baciare l’ospite si rivolse a Mario.
- “Allora vermetto, oggi imparerai bene cos’è un uomo e come si scopa una donna. Non che la cosa ti possa interessare perché con quel piccolo cosino molle che ti ritrovi non lo farai mai, ma almeno capirai cosa vuol dire scopare. Non voglio essere disturbata dalla tua eventuale eccitazione quindi portami subito la gabbietta.”
Mario sparì e ritornò dopo pochi secondi con una piccola gabbietta metallica di forma vagamente cilindrica. Elisa sbottonò i pantaloni di Mario e applicò con movimenti rapidi e precisi la gabbietta al pene del marito. Alex che non aveva mai visto una cosa del genere dal vivo e poi non era un frequentatore di siti fetish, ma capì la funzione inibente di quell’oggetto solo dopo che vide il pene che in fase di riposo riempiva in maniera quasi totale quello strano oggetto metallico non flessibile. Era di tutta evidenza che non c’era spazio fisico per una erezione e Alex non riusciva neanche concepire il fastidio che si poteva provare in una situazione simile.
Elisa si rivolse a Alex e chiese – “Che dici è messa bene la gabbietta sull’uccellino del vermetto?”Alex fu stupito da stesso. La sua mano parti in direzione del pene di Mario vide che la gabbietta era saldamente ancorata poi, irrefrenabilmente afferrò testicoli di Mario e cominciò a stringere. Elisa alla vista di quel gesto fu assalita da una eccitazione improvvisa e incontrollata e cominciò ad incitare Alex. -“Si, dai, stringi le palle del cornuto strizzale dai, dai…”
Alex continuava a stringere e a rilasciare i testicoli di Mario che evidentemente era abituato alle torture perché, benché visibilmente molto sofferente, tollerava quel trattamento infinitamente meglio di come si sarebbe aspettato Alex. Con la mano libera cominciò a toccare il seno di lei, poi incredibilmente eccitato strinse con più vigore tanto che Mario urlò e si accasciò al suolo, per cui Alex si cominciò a dedicare ad Elisa. Dopo alcuni minuti Alex era rimasto completamente nudo mentre Elisa aveva ancora addosso il suo abbigliamento Fetish ma aveva la giacca sbottonata, il seno era rimasto scoperto e aveva sfilato gli slip e la gonna saliva e scendeva lasciando spesso scoperti il sesso e l’ano della donna. Mario era dolorante accasciato al suolo e guardava questo sconosciuto che faceva ciò che voleva con il corpo di sua moglie. Ad un certo punto la fece inginocchiare e restando in piedi accanto a Mario steso si fece succhiare da Elisa. Si era talmente immedesimato nel ruolo che cominciò ad apostrofare Mario.
-“Lo vedi come si trattano le puttane come tua moglie? Deve succhiare il cazzo la troia. Ah già, ma tu non hai le palle, anzi come dice la troia le hai solo per divertire noi.”
Appena terminata la frase sferrò un calcio nei testicoli di Mario e accompagnò le nuove urla di dolore con una sonora risata.
Quando Elisa sentì che Alex stava per venire fece un cenno con la mano a Mario e lo fece avvicinare. Al momento dell’eiaculazione di Alex afferrò Mario per i capelli. Quando prese nella sua bocca tutto il seme di Alex, tenendo sempre Mario saldamente vicino a lei, lo costrinse a vedere tutto da vicino aspettando che Alex terminasse le sue contrazioni di piacere. A quel punto tirandolo sempre per i capelli costrinse il marito a girare la testa in su e con il solo sguardo gli ordinò di aprire la bocca. Vomitò tutto il seme di Alex nella bocca di Mario per poi tuffarsi di nuovo sul pene di Alex e sputargli di nuovo in bocca gli ultimi residui.
Terminata quell’operazione si rivolse a Alex:
- “Vieni Tesoro, andiamo a riposarci a letto mentre il vermetto ci prepara da bere e qualche stuzzichino… “- “Buona idea cara… io non voglio parlarci, potresti per favore dire tu a “quello” che non gradisco alcolici e di non mettere troppo ghiaccio nelle mie bibite?”
- “Certo… verme… un gin tonic per me e una coca cola fredda ma senza ghiaccio per il mio amante… noi andiamo in camera da letto… e portaci anche dei tramezzini e dei cioccolatini”.
Alex ed Elisa stavano sdraiati sul letto e Mario, appena esauriti i suoi compiti di cameriere si fermò in piedi in attesa di eventuali alti ordini. Dopo oltre un’ora e altri 2 gin tonic Elisa disse:- “Devo pisciare… vieni qui, cesso”
Sfilò la gabbietta dal pene di Mario e disse:
-“Adesso ti piscerò in bocca. Siccome so che quando sei eccitato ti è meno pesante ti farò prima masturbare. Adesso vai a prendere un’altra coca per Alex che magari dopo scappa anche a lui e torna subito qui.”
Mario tornò con una bottiglia di Coca, versò subito un bicchiere per Alex. Aveva portato anche un imbuto.Elise disse:
-“Oggi ti sei comportato bene sino ad ora. Meriti un premio. Puoi venirmi sulla pianta del piede purché poi ripulisci tutto a perfezione. Se lasci una sola goccia non ti farò più godere per 3 mesi. Visto che io e il mio amante non abbiamo tempo da perdere con una nullità, devi venire in un minuto altrimenti andrai a masturbarti in bagno…da adesso!”
Si voltò verso l’orologio sul comodino.
Dopo 40 secondi senti il fiotto caldo sul suo piede. Subito dopo sentì la lingua di Mario che cominciò a ripulire il piede con estrema attenzione passando bene in mezzo alle dita e soffermandosi anche più del necessario.
Alex era esterrefatto dell’evidente livello di “addestramento” al quale Mario era stato sottoposto, sia perché aveva eiaculato in pochissimo tempo e con il pene semiflaccido sia perché non si era concesso neanche una frazione di secondo per gustarsi l’orgasmo e anzi aveva una mano che stringeva ancora il pene e costantemente leccava per evitare che anche una sola goccia del suo seme finisse sul lenzuolo che era evidentemente riservato a lui e alla moglie.
Nel frattempo Elisa continuava a parlare con Alex come se il marito non esistesse. Quando fu soddisfatta del risultato si girò verso il marito e disse:
-“Adesso mettiti a posto, cesso!”
Mario si stese per terra con l’imbuto in bocca. Elisa si accovacciò sopra la sua faccia e diresse il getto della sua urina all’interno dell’imbuto con evidente consumata abilità.
Alex non credeva ai suoi occhi. La pipì di Elisa era veramente molto abbondante Alex si convinse che Elisa la stava trattenendo da molto tempo prima che si incontrassero. Il tempo di quella pipì sembrava interminabile, Alex capiva che Elisa la stava facendo senza particolare vigore, più lentamente che poteva ma ugualmente era stupito tanto dalla capacità di urinare di Elisa quanto dalla capacità di Mario di berla tutta. Quando ebbe finalmente finito, come se fosse la cosa più naturale del mondo, si rivolse verso Alex e disse:
-“Caro, se devi pisciare il cesso è libero adesso”
Alex effettivamente aveva un gran bisogno di andare in bagno, anche perché vedere quel fiotto continuo e prolungato lo aveva ulteriormente stimolato.
Quello che passò nella sua testa in quei secondi era talmente assurdo che lui stesso, ripensandoci in seguito, non capì come fosse stato possibile che un simile pensiero affiorasse in lui.Si girò sul letto a faccia sotto e disse a Mario:
-“Vieni qui cesso che non voglia di alzarmi e poi devo conservare le energie per incularmi tua moglie …prendimelo bene in bocca e non farne uscire neppure una goccia altrimenti dovrai anche cambiare le lenzuola.Mario infilò la testa in mezzo alle gambe di Alex e introdusse in bocca il suo pene flaccido. Dopo pochi secondi sentì il caldo getto riempirgli la bocca e cominciò obbedientemente a bere anche tutta la pipì di Alex. Riuscì a non lasciarsi scappare nulla.
Elisa sorrise visibilmente soddisfatta sia della fantasia del suo amante sia dell’educazione di suo marito. Mario tornò in piedi ad assistere alla successiva sessione di sesso tra Alex e sua moglie, non prima che Elisa avesse riposizionata la gabbietta di continenza attorno al suo pene.
Ad un certo punto Alex mise Elisa in posizione idonea ad una penetrazione anale, ma vedeva che l’ano della donna era particolarmente stretto. Aveva ovviamente il profilattico ma ben presto il livello di lubrificazione era sceso e riusciva a penetrare solo di pochi centimetri . Elisa strillava di dolore ad ogni spinta in avanti ma chiedeva a Alex di affondare sempre di più:
-“Dai caro, sfondami il culo , fai vedere al verme impotente quello che non è mai riuscito a fare!”Alex chiamò Mario con un gesto e lo fece avvicinare.
Dopo si rivolse ad Elisa:
-“Per favore cara, dì alla puttanella che hai sposato di lubrificarmi il cazzo con la saliva così che lo possa infilare bene nel tuo culo?”
-“Hai sentito verme? Lecca bene un cazzo vero che così almeno lo posso sentire nel culo!”Dopo alcuni minuti ancora una volta Alex sorprese se stesso, non riusciva a spiegarsi perché aveva quegli istinti: li aveva e basta. Si rivolse sempre ad Elisa:
-“Adesso di alla puttanella che voglio inculare lui e vorrei che tu mi aiutassi ad infilare il cazzo nel suo culo”.“Certo amore, tanto la troietta è abituata… lo inculo sempre con i dildo…”
Alex si sorprese definitivamente nel riuscire a penetrare Mario senza alcuna ripugnanza e ancor di più raggiungendo l’orgasmo dentro di Mario.
Quest’ultimo non si concesse tregua: appena Alex smise di spingere nel suo culo si affannò a togliere il profilattico di Alex e a ripulirlo accuratamente con la lingua. Terminata quell’operazione si rimise in piedi di fronte a loro ad attendere eventuali nuovi ordini.
In realtà il tempo a disposizione di Alex era terminato per cui si rivestì e Mario ed Elisa lo accompagnarono alla porta e giunti davanti all’uscio Alex si stupì per l’ultima volta: fece una carezza sul viso di Mario e gli diede un dolce bacio sulle labbra. In quell’istante capì o ebbe la sensazione di capire, almeno parzialmente, l’amore di Elisa per Mario e di Mario per Elisa. Ammirò entrambi, e immedesimatosi sino in fondo diede un sonoro ceffone a Mario e poi un appassionato bacio con la lingua ad Elisa. Si girò, aprì la porta ed uscì. Per la prima volta in quel pomeriggio Mario sorrise.
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