Sweet
Cuckold Strapon
Ingoiare sborra
Tradimenti (Un racconto di Anastassja)
Preferisco un movimento più rapido e lieve, ma il ritmo lento e metodico di quella lingua su e giù dal culo al clitoride non mi dispiaceva. Dalla mia fica aperta colavano umori in fili trasparenti che lui si affrettava a bere, diligente e attento. Sdraiata sul divano, gambe divaricate e testa reclinata all'indietro, occhi chiusi sulla realtà ma spalancati sul mio mondo fantastico fatto di immagini sadiche ed estreme. Se il proprietario di quella lingua un po' dura ma piacevole avesse potuto scorgere le immagini che mi stavano portando all'orgasmo, sarebbe scappato urlando. Il trillo del cellulare mi trascinò via da quel sogno lubrico. "Continua" Intimai al suo sguardo interrogativo, e lui si rituffò nelle pieghe morbide della mia carne. "Ehi, ma dove sei? Sono giorni che ti cerco..." "Ciao cucciolo. Mi hai cercata? Davvero? Strano... il telefono non ha mai squillato..." "Ma no, ti ho lasciato qualche messaggio tra mail e ICQ..." "Non esiste solo il computer: se volevi sentirmi potevi chiamare. Bastava prendere la macchina e fare pochi chilometri verso la civiltà" "Vabbè, il pc è sempre un mezzo di comunicazione, non sottilizzare..." "E chi sottilizza? Figurati..." "Volevo dirti che pensavo di venire da te domani. Mi sei mancata in questi giorni..." "Ah sì?" ansimai, cercando di controllare l'orgasmo che montava. La sua voce partiva dal mio orecchio e serpeggiava giù fino alla fica, carezzandola come la sua lingua soltanto sa fare. Una lingua lieve, che frulla sul mio clitoride come l'ala di un colibrì. Una lingua attenta, che sa trovare la strada del mio piacere senza bisogno di ricorrere alle immagini perverse con le quali di solito sopperisco alla carenza di fantasia degli uomini che mi scopo. "Ana... tesoro... ma dove sei?? Che stai facendo???" "Sono a casa di un amico... " risposi evasiva. "Un amico? Che amico?" s'insospettì. Geloso lo era sempre stato. Anche degli sguardi. Dei ricordi. Gelosia che graffia e morde, per scacciare la paura. Paura di amare. Avevo giocato in passato con questa sua morbosa possessività. Ma non eravamo ancora così legati a quel tempo. Una volta capitò che lui non venisse a trovarmi un fine settimana, nonostante lo avesse promesso. Una 'buca' data all'ultimo istante, che mi fece incazzare. Tanto. Mi telefonò casualmente un amico proprio quella sera, gli chiesi passare da me dopo cena. Un'ora dopo era a casa mia, inginocchiato a massaggiarmi i piedi mentre ero al computer, collegata in rete. E chattavo proprio con lui su ICQ. "Scusa, ora debbo staccare... è venuto un mio amico, e ho voglia di dedicarmi un po' a lui" digitai pigiando i tasti con forza, con cattiveria. Colto alla sprovvista, mostrò indifferenza. Sembrava avesse incassato il colpo senza fare una piega. Ma la sera successiva mi scatenò addosso tutta la sua rabbia. Quando facemmo pace, gli confessai che la sua incazzatura mi aveva eccitata terribilmente. Così tanto da spaventarmi. Farsi male nel corpo è una cosa. Massacrarsi l'anima è pericoloso. Giocare con i sentimenti è roba da 'grandi'. Un lusso riservato a coppie solide, tanto complici da poter sopportare l'uragano emotivo di un tradimento usato come strumento di gioco. Noi eravamo fragili, diffidenti, persino antagonisti a volte. E la complicità per noi era solo una bella parola. Superammo comunque l'episodio di 'corna'. Anche perché non avevo poi fatto granché col mio amico. Accadde ancora un paio di volte. Storie di sesso giocato in occasione di festini sadomaso. Altra storia però. Psicologicamente qualcosa di accettabile nel nostro gioco di ruolo: io Padrona, lui schiavo. Ribelle, ma schiavo. Ma stavolta era diverso. Lui sparito per giorni, risucchiato da una vacanza con i suoi in un luogo sperduto: niente segnale per il suo cellulare, niente pc... comunicazione interrotta. Solo tre o quattro mail in 10 giorni, inviate da un palmarino minuscolo in rare occasioni di collegamento col mondo. Troppo poco per me, che l'ultima volta avevo avuto finalmente il coraggio di dirgli 'ti amo'. Provate a dire 'ti amo' ad un uomo per la prima volta e poi vederlo sparire per 10 giorni. Ci si incazza. E parecchio. Garantito. "Un amico... non lo conosci..." Ero indecisa... tentata di dirgli la verità... e tremendamente eccitata. "E che state facendo?" incalzò. "Siamo sul divano... e lui... beh, mi sta leccando la fica" Immersi la lama a fondo con un cinismo che mi sorprese. E mi eccitò tanto da farmi quasi venire. "Non ci credo... non è vero..." "Verissimo invece. Vuoi che te lo passi?" domandai sarcastica. "Ma io... io ti ammazzo... io ti ammazzo..." mormorò. Poi un tonfo e un urlo. Un grido di dolore autentico. Favoloso. Cominciò a piangere. Singhiozzi inframezzati da frasi sconnesse e violente che mi colpivano come schiaffi. Insulti. Ma erano parole d'amore. A modo suo. Non so come riuscii a trattenere ancora l'orgasmo. Poi riprese il telefono che aveva sbattuto per terra. "Chi è? E perché??" Rantolava, la voce stravolta dal dolore e dalla rabbia. "Un amico che mi vuole molto bene, cucciolo..." Il pianto si fece sommesso, una nenia di dolore sussurrata piano, per non coprire le urla del cuore in agonia. "Vieni qui, cucciolo, non piangere... Stai con me. Ora. E toccati" rischiai. Battiti cardiaci sopra il livello di guardia. Ma ero quasi sicura che avrebbe finito col cedere. Quasi. "No... no... non voglio..." "Sì che vuoi invece... ti toccherai per me. Adesso" Lo dissi con un tono che non ammetteva repliche. Non si accorse del mio bluff. Mugolò un accenno di protesta. Poi si arrese. Sentii lo zip della cerniera che s'apriva. Il fruscìo della sua mano che tirava fuori il cazzo. Era già duro. Lo sapevo... Con la mano continuavo a tenere schiacciata sulla fica la testa del mio amante. "Sei eccitato, cucciolo, vero?" "Io... no..." "Bugiardo... sei infoiato come un cane in calore. Strofinati bene il cazzo adesso. Voglio sentire da qui la tua cappella gonfiarsi fino a scoppiare" Avevo vinto: non mi avrebbe negato nulla a quel punto. Potevo osare senza paura. "Ana.... no... ti prego..." "shhhhhh... zitto... toccati e taci" Il suo respiro era sempre più affannoso. Stesso ritmo del mio. Il mio amante faticava a bere il torrente di umori che colava dalla mia fica come io faticavo a trattenere l'orgasmo che premeva le pareti della mia incoscienza. "Più svelto cucciolo... voglio sentirti venire..." Gemeva... trafitto dalla gelosia, consolato dalla sua mano morbida, eccitato dalla mia voce imperiosa che toccava le corde più profonde della sua naturale sottomissione. L'umiliazione... potentissimo afrodisiaco per alcune persone. Altro che viagra. "Ana... sto per venire..." "Bravo cagnolino... anch'io sto per venire, sai? Il mio amico ci sa fare davvero con la lingua. Su, fai sentire alla tua padrona quanto ti piace soffrire per lei..." Il suo orgasmo scoppiò assieme alle lacrime. Forte. Intenso. Devastante. "mmm... bene... hai schizzato tutto per terra, vero cucciolo?" "Sì... " "Allora inginocchiati e ripulisci tutto con la lingua, da bravo" Singhiozzò una debole protesta. S'inginocchiò. Leccò via il suo sperma. L'orgasmo mi travolse scuotendomi l'anima. Forte. Intenso. Devastante. "Ora ti passo il mio amico, cucciolo: devi ringraziarlo per l'orgasmo che ci ha regalato" "Ana... no... per favore... ti prego..." mormorò lui al telefono. "Ana... no... per favore... ti prego..." supplicò l'altro con lo sguardo. Gli tesi il cellulare con un sorriso dolcissimo. "Pronto?... grazie... grazie..." Il mio amante annuì con la testa. E tacque. Ripresi il telefono. "Bene... allora ci vediamo domani. Fammi sapere a che ora arrivi. Buona serata e fai il bravo" "Ana... Ana... perché mi fai questo, Ana?" sussurrò tra le lacrime. "Perché ti amo, cucciolo" Click.
Cuckold Casto
Noi non pratichiamo il cuckoldismo, ma molte volte fantastichiamo e ci eccitiamo pensando a situazioni simili.
Nel video di questo post possiamo vedere un'altro degli aspetti di questa pratica.
Innanzitutto il confronto! Ovvero quando il cazzo del marito è piccolo e inutile va sostituito con uno possente e funzionante al 100%. Poi è chiaro che il destino di un sottomesso come questo è quello di stare in castità, infatti comprendiamo bene che per un vero bull è praticamente impossibile indossare una cintura di castità a causa delle dimensioni mentre per il marito bianco è quasi naturale.
Importante è pensare non solo alla propria Moglie e Padrona, ma rendersi disponibili e pronti anche per il suo amante. Anche se il bull stavolta non "consuma", il maschio si deve sempre prostrare e posizionarsi come la propria moglie vuole in segno di totale sottomissione.
A presto...
Castrato dal Sig. Cesare
A presto...
- Ma no, dai, l’ho fatto un sacco di volte – mi rispose Gennaro, il veterinario amico del sig Cesare.
Mi trovavo immobilizzato su un tavolo di marmo, nel laboratorio di Gennaro, nudo dalla cintola in giù, con le gambe legate belle spalancate ed un grosso pacco di ghiaccio secco sui mie genitali.
Patrizia, mia moglie, era lì col sig Cesare che sovrintendeva all’operazione, che aveva fortemente voluto, ed organizzato. Si trattava di una cosa totalmente illegale e, per farla, non si era trovato nessun medico compiacente. Così, il sig Cesare, si era rivolto ad un suo amico veterinario esperto in castrazione di gatti e cani.
- Non sentirai nulla, non preoccuparti, l’ho fatto un milione di volte – mi aveva detto Gennaro – un taglietto nello scroto e ti sfilo i testicoli in un attimo senza problemi… è una sciocchezza e farai contento Cesare e tua moglie…
Quando Gennaro tolse il ghiaccio, i miei attributi già piuttosto piccoli per conto loro, si erano ridotti in misura infinitesimale.
– Non sarà un grosso lavoro! – disse sarcastico il sig Cesare, stringendo mia moglie per i fianchi che sorrise divertita indicando il mio pube, perfettamente depilato per l’operazione.
- Scusate ragazzi, non è che vogliamo ripensarci… - provai a dire, ma Patrizia mi fulminò immediatamente. – Non fare il guastafeste come al tuo solito, con tutto quello che Cesare ha dovuto smuovere, sei un ingrato…
- Non ci pensare bello – ghignò il sig Cesare – ora ti fai castrare e zitto!
- Vi prego, fatemici riflettere ancora un po’…
- Procedi – disse il sig Cesare – Sì, proceda dottore! – confermò mia moglie stringendosi a lui.
- Vedrai è più a dirlo che a farlo, fai vedere di che pasta sei fatto – mi disse Gennaro, tirandosi su la mascherina ed insinuandosi tra le mie gambe con il suo bisturi affilato.
- Cerca di stare più fermo possibile…
Il ghiaccio aveva addormentato totalmente i miei testicoli. Avvertii il contatto del bisturi che tagliava, un leggero fastidio, ma pochissimo dolore. Il sig Cesare, osservava con molto interesse l’operazione e, non potei non notare che si stava spaventosamente eccitando. Il suo pacco, sotto i jeans attillati, stava per esplodere; Patrizia gli si fece subito vicina e prese a carezzarglielo con passione.
Intanto Gennaro stava andando avanti nell’operazione. Inciso lo scroto, lasciò che i testicoli ne fuoriuscissero, li fece cadere su un piattino e ne tagliò i collegamenti al mio corpo. Poi, tutto felice, diede il piattino al sig Cesare che, al culmine dell’eccitazione, me lo avvicinò al viso come fosse un suo trofeo.
- Bravo cornutone, hai fatto il tuo dovere.
- Sì amore – continuò Patrizia – sei stato proprio bravo, siamo molto fieri di te…
- Hai visto? Tante storie… te lo dicevo che era una cazzata no? – proseguì Gennaro.
Intanto, il sig cesare, non potendo giustamente più trattenere la sua eccitazione, appoggiato il piattino sul mobile dietro al veterinario, aveva calato le mutandine di Patrizia e la stava prendendo da dietro con una violenza inaudita. Lei mugolava come una cagna in calore, lui la montava come un forsennato, facendo tremare il mobile su cui era appoggiato il piattino. I miei testicoli, al ritmo delle loro bordate, tremolavano come palline di gelatina.
Quando Gennaro ebbe finito di ricucirmi, i due amanti se ne erano andati via, a festeggiare. Mi sentivo un po’ indolenzito e lo scroto, ora, aveva cominciato a farmi un po’ male. Il veterinario mi prescrisse degli antibiotici e mi assicurò che tutto sarebbe passato in una settimana. Poi mi presentò il conto che volle pagato in contanti. Mille euro, un regalo per una cosa del genere, mi assicurò.
Doveri di Cuckold
Intanto il rapporto tra moglie Padrona e Marito Cuckold si basa e sopravvive su un filo di equilibrio veramente sottile. Per esserlo e per durare nel tempo bisogna essere bravi. Brava deve essere la Dominatrice, bravo deve essere il cornuto e bravo deve esserlo pure il Bull. Bisogna essere bravi in tre, già è difficile esserlo in due! Forse questo è uno dei motivi per cui di casi realmente "funzionanti" ne esistono pochissimi. Chissà...voi che dite?
Nel video che vi propongo stavolta appaiono in modo chiaro alcuni dei doveri di un bravo marito cornuto.
Innanzitutto essere presenti. Essere presente durante il coito della proprio Sweet e del Bull, vuol dire aiutare in caso di bisogno oppure fare delle foto ricordo. Partecipare nudi potrebbe essere utile, nella speranza (spesso vana) che la nostra Padrona decida di usare il nostro sesso in qualche modo. Quando il Bull gode dentro la nostra mogliettina è fondamentale raccogliere il seme regale con la bocca bene aperta per non creare difficoltà a Lei e quindi ripulire i genitali dei due amanti, bene e in profondità. Eventualmente se necessario far raggiungere l'orgasmo alla propria donna qualora Lei ne faccia richiesta.
L'importante è non pensare a se stessi.
La prima è il dito alzato della Padrona, mentre lo schiavo la sta ripulendo; la seconda è la totale indifferenza nei confronti del marito che si fa in quattro per pulire, sistemare, fotografare...ecc...
A presto...
Lettera di un Cuckold
A presto...
desidero raccontarvi un fatto realmente vissuto con Anna la scorsa settimana a Verona.
Da tempo un amico che frequenta il nostro sito chiamava Anna ed inviava email con proposte concrete di incontrarla. Anna mi aveva più volte mostrato le foto e se devo essere sincero era veramente ben messo non solo come randello ma anche fisicamente sui 40 magro e con dei baffetti. La sua proposta era quella che voleva trascorrere una notte con Anna.
Più volte avevo detto ad Anna di andare che la cosa mi avrebbe eccitato tantissimo saperla con lui a fare sesso mentre io ero a casa ad aspettarla. Ma lei non conoscendo il tipo assolutamente non voleva. Premetto che con i suoi ex amanti lo aveva sempre fatto ma li conosceva e se devo essere sincero anche io passata l'eccitazione del momento, le avevo consigliato di non accettare. Trascorrono i giorni e lui chiamava spesso per farle la corte fino a che io proposi ad Anna di proporre al tipo di prenotare un residence o un appartamento e sarei andato con lei, ma la notte non avrei disturbato infatti avrei dormito a parte. Anna chiama l'amico si chiama Carlo, e gli fa questa proposta. Lui dice che richiamerà se riesce a trovare la soluzione per il posto non potendo lui ospitare essendo sposato. Trascorrono diverse ore, finché nel pomeriggio, lui richiama dicendo che aveva trovato la soluzione, un suo amico gli aveva prestato un suo appartamento alla periferia di Verona e propone di vederci l'indomani ed essendo io libero Anna accetta.
Il giorno dopo ci vediamo alle 18.00 all'uscita di Verona Sud lui dal vivo era veramente prestante e venne all'appuntamento con una Land-Rover invita Anna a venire con lui e la porcellona vedevo che lo divorava con gli occhi , mi fa capire che avrebbe avuto piacere
di andare con lui anche io ero felice perché così potevano cominciare a fare conoscenza.
Li seguo con la mia auto e dopo buoni 15 minuti arriviamo alla casa che il tipo aveva trovato.
Vedevo che già avevano fatto amicizia chiacchieravano allegramente tra di loro era come se si fosse creata una intesa. Lei lo segui dentro io mi attardai a prendere la 24 ore nel bagagliaio della mia auto. Appena dentro lui prendendola per la vita le ha fatto
girare l'appartamento che era ben grande due camere da letto salone grande due bagni penso sui 100 metri quadri. Mentre loro giravano per la casa io aspettai in soggiorno sentivo la mia porcellona chiacchierare con lui poi per un po' il silenzio in punta di piedi mi avvicinai alla camera da letto e la troia era già con la gonna in alto e lui che le massaggiava la passerina. Ritornai sui mie passi ero eccitatissimo nel vederla felice con il tipo che in fondo lei desiderava conoscere. Dopo un po' rientrarono in salotto Anna mi guardò dicendo che Carlo gli aveva fatto vedere la casa ma si vedeva nei suoi occhi una grande eccitazione . Premetto che Anna aveva già detto a lui e spiegato la nostra situazione di coppia che io ero un cuckold e che amavo vederla con altri maschietti e che vivevamo così da una vita. Dopo aver preso un caffè lui propone di andare a cena fuori andiamo con la sua auto durante il tragitto si chiacchiera ma nulla di particolare, lui aveva prenotato nel locale appena giunti ci indicano il tavolo e ci sediamo durante la cena lui la accarezza
ma anche lei vedevo che lo mangiava con gli occhi e mi accorsi che di tanto in tanto il porcellone infilava le mani sotto il tavolo e vedevo il viso di Anna andare in estasi.
La porcellona mi guardava come per farmi capire che Carlo le stava accarezzando la passerona ed in effetti feci finta di abbassarmi la troia non si era messa gli slip e notai che stava con le cosce ben aperte per ricevere le sue carezze . Presumo che lui le avesse detto di andare senza slip e lei aveva accettato di buon grado. La cena si svolse allegramente e devo ammettere mangiammo veramente bene, alla fine lui offrì uno spumante Ferrari e dopo aver bevuto tornammo verso casa. Il ritorno fu più movimentato infatti la porcellona era eccitata e lui mentre percorrevamo la strada che ci portava al nostro appartamento non la mollò un attimo con carezze e la sua mano non cessò un attimo di affondare nella sua passerina. Giunti a casa erano quasi le 22.00 Anna mi disse che andava a fare la doccia e che per la nottata io avrei dormito nella stanza piccola dove c'era due lettini e lei avrebbe dormito con lui nella camera da letto e mi chiese se per me andava bene.
Da parte mia non aspettavo altro e la porcellona lo sapeva anche perché ne avevamo già parlato a casa in privato e lei era eccitata ma anche io lo ero tantissimo.
Stavo disponendo le cose per la notte prelevandole dalla 24 ore e sento ridere all'inizio e poi silenzio e poi la mia troia che mugolava ed il rumore della doccia , esco nel corridoi e li vedo in bagno avevano lasciato la porta aperta , erano sotto la doccia che amoreggiavano
come dei fidanzatini vogliosi . Dopo un po' uscirono io ero già in pigiama vidi lei in accappatoio nuda e lui con una tovaglia legata ai fianchi appena mi videro lui mi disse che andavano a letto, compresi che lei aveva ben detto a lui che poteva liberamente comportarsi infatti era totalmente disinvolte come se Anna fosse sua moglie ed io un amico per caso là. Ero eccitatissimo andai in camera e lasciai la porta aperta la loro camera era di fronte alla mia ed Anna aveva lasciato la porta aperta.
Li sentii per un po' chiacchierare a bassa voce e poi silenzio compresi che aveva cominciato a fare sesso infatti dopo poco sentii Anna cominciare a mugolare e da li a poco percepii il classico rumore di chi scopa ed i lamenti di Anna che lo supplicava di scoparla con maggiore forza, poi silenzio dopo poco vidi Anna uscire dalla camera e dirigersi in bagno mi affacciai alla porta ma lei non mi guardò lascio la porta del bagno aperta e la vidi mentre si faceva il bidè evidentemente lui le aveva sborrato nella passerina ed ora lei si stava sciacquando. Si accorse di me e mi guardò ridendo e poi asciugatasi la passerona si diresse verso la camera da letto mentre mi passava accanto mi sorrise e mi disse: "E' stupendo un vero maschio!" poi un attimo di silenzio e mi disse buona notte.
Andai a letto nuovamente ma non riuscivo a dormire le mie orecchie erano tese aspettavo di sentire che ricominciavano infatti per un po' sentivo che si coccolavano poi ripresero a fare sesso e sentii nuovamente Anna che ansimava e lui che la scopava ma questa volta non uscì dalla camera presumo che gli avesse fatto una pompa . Essendo stanco , la mattina mi ero alzato per lavoro alle 05.30 crollai dal e mi addormentai mi svegliai la mattina alle 07.30 c'era un silenzio in tutta la casa.
Mi alzai ed andai in cucina a dare il caffè mentre passavo davanti alla loro camera da letto detti una sbirciata e li vide dormire abbracciati lei era completamente nuda e dormiva con il culetto contro il suo basso ventre. Mentre preparavo il caffè li sentii parlare si erano svegliati Anna mi chiamò e mi chiese se avevo fatto il caffè dissi di sì e mi chiese se mi andava di portarlo a loro. Lo preparai e non trovando un vassoi in cucina portai il caffè nelle tazzine e poi tornai per portare lo zucchero.
Mentre tornavo vidi che lui la stava abbracciando e la stringeva a se e le massaggiava il seno li guardai per un attimo ed uscii dopo un po' li sentii ansimare la porcellone voleva il buon giorno , stavo per entrare per portare delle brioche-ine che avevo nel mentre trovato in un cassetto della cucina ma entrato nella loro camera da letto vidi la mia porcellona alla pecorina e lui che la stava montando. Uscii per non disturbare ed attesi in cucina che finissero trascorse oltre 20 minuti di lamenti di piacere della mia porcellona e poi lei uscì dalla camera era completamente nuda ed andò in bagno lui rimase in camera , questa volta mi fece segno di raggiungerla andai in bagno avevo il cuore in gola per l'eccitazione lei si sedette sul bordo della vasca e mi mostrò la passerona aperta e gocciolante della sborra che ancora una volta Carlo aveva spruzzato nella sua passerina mi disse che desiderava che la leccassi. Lo faccio sempre e lei sa che io amo farlo e che mi eccita da matti, mi chinai e la ripulii il porco aveva sborrato tantissimo infatti ci volle parecchio prima che la pulizia fosse fatta a dovere e mentre la leccavo mi masturbavo godetti quasi subito lei era felice e mi guidava con la mano per farsi leccare e ripulire come a lei piace. Alla fine si alzò ed andò in camera dal suo amante io rimasi in cucina li sentii uscire e fare la doccia e mentre ero la ad aspettare giunsero anche loro già vestiti . Era stata una notte stupenda non la vivevo così da anni ma spero di poterla ripetere con lui o con altri amici che ci daranno la possibilità di ospitarci e che vivono in zone non troppo distanti dalla nostra...
Essere schiavi punto e basta!
Significa molto di più. Significa che la tua vita è sua 24 ore su 24, sempre, se lo vuole.
Significa assecondarla, ubbidirle, accudirla, amarla.
Significa che Lei decide tutto e fa quello che più Le piace, a volte senza tenere conto di lui, del suo schiavo.
Questo discorso vale anche per le coppie cuckold, dove la sessualità di Lei prevale su quella del partner. E' proprio la vostra cara mogliettina che "ha voglia di godere" e che lo vuole fare come preferisce e con chi preferisce. I tempi e i modi dipendono dal suo orgasmo e non dal vostro, cari maschietti. E' la supremazia femminile che si impone su di voi, se il vostro cosetto è ritenuto inutile al suo fine perché piccolo, mollo o di breve durata, se ne procura un altro. La vostra vita dovrà adattarsi a questo, come lo schiavo e succube marito protagonistra del video di oggi che si preoccupa a preparare la sua regina per il coito e quando terminato provvede a pulire l'orgasmo e, chi lo sa, a sistemare la stanza rimmettendo in ordine e arieggiando un po'. Il premio è poter leccare anche questa volta la vagina regale, per fortuna, c'è a chi va peggio...ovvero proprio il nulla.
A presto.
Piccolo è Fetish
Come questo povero schiavo nel filmato seguente:
Forse sì, certo che, nel mondo BDSM, tipicamente i cuckold e molti schiavi hanno gli attributi ridotti, probabilmente è proprio una questione di "piacere ad essere umiliati" che porta molti su questa strada.
Vediamo se qualcuno di voi ha voglia di inserire dei commenti in questo post con le dimensioni del proprio cazzo. Invito tutti a farlo, anche le Padrone, scrivendo qui i cm che misura il pene del proprio slave.
Chi vuole può mandarmi anche una foto via mail, raccoglierò le "migliori" (ovvero i più ridicolamente piccoli) e le pubblicherò in uno slide.
A presto...
W la sborra!
Marco
Un'incontro differente
Prima di lasciarvi al racconto vorrei invitarvi a fare un visitina al blog dell'autore, eccolo qui: http://propostaindecente.splinder.com/
A presto...
Quando, tre mesi prima, aveva cominciato a frequentare quella chat era stato particolarmente fortunato. Aveva trovato Letizia, giovane bellezza sarda che studiava nella sua città. Avevano chattato tre o quattro volte poi l’incontro “per un caffè” e invece del caffè c’era stato subito il motel.
Poi ancora una signora milanese attirata dal sesso virtuale e dalla webcam, ma che non voleva concretizzare con incontri “dal vivo”. Poi ancora dei contatti che sembravano promettenti ma che non si erano concretizzati. Poi da una settimana nulla.
Stava per abbandonare, annoiato, la chat ma da buoni dieci minuti cercava di interpretare quel nick: Cumslave. Schiavo dell’orgasmo? O schiava? Decise di mandare un pvt ma non aveva voglia di perdere tempo quindi fu diretto:
Alex: “Schiavo o schiava?”
Cumslave: “Schiavo… sono il fedele servitore della mia padrona!”
Alex ”???”
Cumslave: “Cosa non è chiaro?”
Alex: ”No, no, è tutto chiaro… era solo stupore…”
Poi non sapeva neanche lui se per noia, per curiosità o per un pizzico di sadismo presente in lui aggiunse:Alex: “E la tua padrona lo sa che sei qui, merdaccia?”
Cumslave: “Certo... è stata lei a dirmi di venire qui a chattare. Io non mi appartengo, sono solo suo e non farei mai una cosa simile senza il suo permesso”.
Alex era stupito e incuriosito ma la cosa assumeva contorni interessanti.
Alex: “E perché ti ha chiesto divenire qui, schiavetto?”
Cumslave: “Perché lei non ha tempo. Mi ha chiesto di trovarle qualcuno in grado di meritare la sua compagnia visto che io sono assolutamente inadeguato come uomo per la mia padrona”.
Se non era uno scherzo la cosa si faceva davvero interessante… decise di investire del tempo su quello strano soggetto, al peggio avrebbe imparato qualcosa di nuovo sulle varie depravazioni che ci sono nel mondo.
Alex. “Ma allora stai dicendo sul serio? Scusa per prima, pensavo scherzassi, e stavo al gioco”Cumslave: “Perché scusa? Se non fossi una merdaccia, mi metterei a cercare un uomo che possa andare con mia moglie? So di esserlo e di essere uno schiavetto, un malriuscito progetto di uomo, una puttanella da quattro soldi; tutti gli epiteti più umilianti che mi vorrai affibbiare non credo renderanno mai il mio stato di abiezione nei confronti di LEI”
Alex: “Ma… perché?”
Cumslave:”E’ ovvio, perché lei lo merita. Mi è superiore, è di una bellezza divina, io non merito neanche di poterla guardare… e invece lei mi concede anche di baciarle i piedi a volte… Sa anche essere generosa la mia Padrona se non la faccio arrabbiare troppo. Mi ha promesso che se le trovo un uomo valido mi farà assistere e forse potrò addirittura aiutarla ad andare a letto con lui”
Alex:” Capisco”. In realtà non capiva e pensava ad uno scherzo ma in fondo era divertente e stava al gioco. Alex: “ E cosa deve avere un uomo per essere adatto a scoparsi tua moglie?”
Cumslave:”…” Passarono un paio di minuti senza risposta.
Alex: “Che succede… c6?”
Cumslave: “Si scusa ma… so che per te è così… ma, per favore, parlando con me puoi evitare certi termini parlando di lei?”
Alex: “Ma ti sei offeso?”
Cumslave: ”Offeso io? No, no scusa se ti ho dato questa impressione. E’ solo che non sono degno di sentire certe parole associate a Lei. Mi stavo eccitando e sono dovuto andare a prendere del ghiaccio per calmarmi. Non posso eccitarmi se Lei non vuole. E ha detto che in chat non potevo”.
Alex :” Che uomo ridicolo che sei… ma lei è presente? Ti sta guardando?”
Cumslave: ”No”
Alex: ”E Allora? Ti eccita molto pensare che me la scoperò?”
Cumslave: ”Per favore…ti prego… sono zuppo per il ghiaccio ma se continui dovrò interrompere per non eccitarmi… e lei mi punirà perché ho perso una occasione.”
Alex: “Una occasione?”
Cumslave: ”Si sente che hai un piglio forte, forse potresti anche piacere a lei. Sì, sei una buona occasione.”Alex: “Ok schiavetto, smetto di eccitarti… ma tu in cambio mi dici come faccio ad entrare in contatto con la tua padrona?”
Cumslave: “Dovresti, se vuoi, darmi il tuo indirizzo email. Io salverò la nostra conversazione e poi eventualmente lei ti scriverà. Con me non avrai più contatti. A meno che lei non ti scelga. Grazie di avermi degnato della tua attenzione. Mi chiamo Mario”.
Alex diede il suo indirizzo e-mail “da battaglia” quello degli scherzi e delle porcate, pieno di spam e poco utilizzato. Ma l’avrebbe controllato per vedere se per caso quel tipo stava facendo sul serio…
Beh, se non altro in quella pausa pranzo si era divertito.
Alex non aveva più pensato a Mario e alla sua strana storia ma controllando le varie caselle e-mail di Libero si ricordò di controllare anche quella da battaglia, che non controllava da un paio di settimane almeno.Lesse 184/572 dove centoottantaquattro era il numero di messaggi non letti sui cinquecentosettantadue messaggi totali. Impiegò diversi minuti a cancellare i vari “Buy Viagra and Cialis” e “Enlarge your penis”, le richieste di amicizia di ragazze tanto belle quanto fantomatiche provenienti da “social network” a pagamento, l’itinerario del tour di una escort slovacca ripetuto almeno in 6 mail diverse e altre amenità simili.
Aveva subito individuato come potenzialmente interessante una mail proveniente da un indirizzo hotmail e con solo “Ciao” come oggetto, ma aspettò ad aprirla di aver terminato la pulizia della casella. Alla fine lesse il messaggio:
“Ciao Alex, premetto che questo non è uno scherzo ma un gioco erotico con mio marito che ci vede assolutamente complici ed entrambi consenzienti.
L’infimo schiavetto mi ha parlato bene di te, il che sarebbe un valido motivo per eliminarti definitivamente dai miei possibili contatti, ma avendo salvato la conversazione, ho visto che lo hai insultato e che hai parlato di me in termini ragionevoli e non come i tanti, troppi, maschi che hanno i testicoli solo per far giocare noi.
Se davvero pensi di essere in grado di soddisfarmi chiamami, ci confronteremo ed eventualmente organizzeremo l’incontro. Ovviamente ti ricordo che voglio un maschio vero, capace di scopare e di non farsi mettere i piedi in faccia; di far godere una donna, cosa che quel ridicolo omuncolo di mio marito neanche immagina si possa fare.
Un bacio. Elisa”
La mail aveva allegate tre foto e conteneva anche un numero di telefono. In una foto si vedeva una stupenda signora in minigonna di pelle che poggiava il tacco a spillo della sua scarpa sul testicolo di un tizio sdraiato per terra, con il titolo “io e il vermetto”, nella seconda la stessa signora stava urinando sulla faccia di quello che presumibilmente era lo stesso tipo di prima ed era intitolata “io nel mio wc” e nella terza la solita signora stava praticamente nuda, solo vestita da stivali a punta con un tacco molto acuto, in piedi sul petto del solito malcapitato ed era intitolata solo “io in piedi”.
Probabilmente non giovanissima ma sicuramente molto bella, almeno di corpo, essendo le foto fatte in modo che non si vedesse il volto, certamente nuova e stimolante la situazione. Alex chiamò.Rispose una signora molto gentile,dal linguaggio elegante con la quale si intrattenne al telefono per quasi mezz’ora. Dopo circa venti minuti, parlando del marito, l’eleganza della signora si dissolse, in quanto le parole riservate al coniuge erano come minimo canzonatorie, ma più spesso volgari e offensive. Nonostante questo a Alex restò l’impressione, assolutamente non desumibile dalle parole, che Elisa nutrisse un profondo amore nei confronti di Mario.
Abitavano a otto ore di auto o due ore di aereo di distanza, ma Alex approfittò di uno spostamento di lavoro per proporre una data per l’incontro.
Prima di fissare Elisa tenne a precisare che Mario sarebbe stato il loro servitore per tutta la durata dell’incontro e che, nell’accettare di incontrarsi con lei, era implicita una certa dose di torture da infliggere a Mario.
Fu estremamente gentile, ma altrettanto ferma, nel far capire che Alex stesso avrebbe dovuto infliggere qualche punizione a Mario, oltre ad avvallare tutte le angherie alle quali lei lo avrebbe sottoposto.
Alex era sempre più intrigato da quella situazione e benché fosse decisamente eterosessuale, con una certo retaggio culturale di fastidio nei confronti delle pratiche omosessuali maschili, si sentiva quasi attirato da Mario, o meglio dal senso di dominazione che su Mario avrebbe esercitato.
Il giorno dell’incontro un taxi lascio Alex davanti all’ingresso della villetta di Mario ed Elisa e scoprì con stupore che Mario ed Elisa erano i nomi di battesimo riportati anche sul videocitofono dell’abitazione, ed erano quindi con ogni probabilità i loro nomi veri.
Fu Mario ad aprire la porta salutò cordialmente Alex con un caloroso “Ben arrivato”, lo fece entrare e poi cambiò subito tono di voce. Divenne flebile, dimesso, tremolante, nel tono e nella postura.- “Signore,la prego di seguirmi la padrona ci aspetta in soggiorno”
Nel breve corridoio intravide uno studio sulla destra e una ampia cucina sulla sinistra poi giunse dove aspettava Elisa, vestita come nella prima foto inviata, e cioè con una giacca ed una minigonna di pelle nera e tacchi altissimi. Elisa si alzò per salutare Alex e lo baciò in bocca con passione sotto gli occhi del marito. Appena terminato di baciare l’ospite si rivolse a Mario.
- “Allora vermetto, oggi imparerai bene cos’è un uomo e come si scopa una donna. Non che la cosa ti possa interessare perché con quel piccolo cosino molle che ti ritrovi non lo farai mai, ma almeno capirai cosa vuol dire scopare. Non voglio essere disturbata dalla tua eventuale eccitazione quindi portami subito la gabbietta.”
Mario sparì e ritornò dopo pochi secondi con una piccola gabbietta metallica di forma vagamente cilindrica. Elisa sbottonò i pantaloni di Mario e applicò con movimenti rapidi e precisi la gabbietta al pene del marito. Alex che non aveva mai visto una cosa del genere dal vivo e poi non era un frequentatore di siti fetish, ma capì la funzione inibente di quell’oggetto solo dopo che vide il pene che in fase di riposo riempiva in maniera quasi totale quello strano oggetto metallico non flessibile. Era di tutta evidenza che non c’era spazio fisico per una erezione e Alex non riusciva neanche concepire il fastidio che si poteva provare in una situazione simile.
Elisa si rivolse a Alex e chiese – “Che dici è messa bene la gabbietta sull’uccellino del vermetto?”Alex fu stupito da stesso. La sua mano parti in direzione del pene di Mario vide che la gabbietta era saldamente ancorata poi, irrefrenabilmente afferrò testicoli di Mario e cominciò a stringere. Elisa alla vista di quel gesto fu assalita da una eccitazione improvvisa e incontrollata e cominciò ad incitare Alex. -“Si, dai, stringi le palle del cornuto strizzale dai, dai…”
Alex continuava a stringere e a rilasciare i testicoli di Mario che evidentemente era abituato alle torture perché, benché visibilmente molto sofferente, tollerava quel trattamento infinitamente meglio di come si sarebbe aspettato Alex. Con la mano libera cominciò a toccare il seno di lei, poi incredibilmente eccitato strinse con più vigore tanto che Mario urlò e si accasciò al suolo, per cui Alex si cominciò a dedicare ad Elisa. Dopo alcuni minuti Alex era rimasto completamente nudo mentre Elisa aveva ancora addosso il suo abbigliamento Fetish ma aveva la giacca sbottonata, il seno era rimasto scoperto e aveva sfilato gli slip e la gonna saliva e scendeva lasciando spesso scoperti il sesso e l’ano della donna. Mario era dolorante accasciato al suolo e guardava questo sconosciuto che faceva ciò che voleva con il corpo di sua moglie. Ad un certo punto la fece inginocchiare e restando in piedi accanto a Mario steso si fece succhiare da Elisa. Si era talmente immedesimato nel ruolo che cominciò ad apostrofare Mario.
-“Lo vedi come si trattano le puttane come tua moglie? Deve succhiare il cazzo la troia. Ah già, ma tu non hai le palle, anzi come dice la troia le hai solo per divertire noi.”
Appena terminata la frase sferrò un calcio nei testicoli di Mario e accompagnò le nuove urla di dolore con una sonora risata.
Quando Elisa sentì che Alex stava per venire fece un cenno con la mano a Mario e lo fece avvicinare. Al momento dell’eiaculazione di Alex afferrò Mario per i capelli. Quando prese nella sua bocca tutto il seme di Alex, tenendo sempre Mario saldamente vicino a lei, lo costrinse a vedere tutto da vicino aspettando che Alex terminasse le sue contrazioni di piacere. A quel punto tirandolo sempre per i capelli costrinse il marito a girare la testa in su e con il solo sguardo gli ordinò di aprire la bocca. Vomitò tutto il seme di Alex nella bocca di Mario per poi tuffarsi di nuovo sul pene di Alex e sputargli di nuovo in bocca gli ultimi residui.
Terminata quell’operazione si rivolse a Alex:
- “Vieni Tesoro, andiamo a riposarci a letto mentre il vermetto ci prepara da bere e qualche stuzzichino… “- “Buona idea cara… io non voglio parlarci, potresti per favore dire tu a “quello” che non gradisco alcolici e di non mettere troppo ghiaccio nelle mie bibite?”
- “Certo… verme… un gin tonic per me e una coca cola fredda ma senza ghiaccio per il mio amante… noi andiamo in camera da letto… e portaci anche dei tramezzini e dei cioccolatini”.
Alex ed Elisa stavano sdraiati sul letto e Mario, appena esauriti i suoi compiti di cameriere si fermò in piedi in attesa di eventuali alti ordini. Dopo oltre un’ora e altri 2 gin tonic Elisa disse:- “Devo pisciare… vieni qui, cesso”
Sfilò la gabbietta dal pene di Mario e disse:
-“Adesso ti piscerò in bocca. Siccome so che quando sei eccitato ti è meno pesante ti farò prima masturbare. Adesso vai a prendere un’altra coca per Alex che magari dopo scappa anche a lui e torna subito qui.”
Mario tornò con una bottiglia di Coca, versò subito un bicchiere per Alex. Aveva portato anche un imbuto.Elise disse:
-“Oggi ti sei comportato bene sino ad ora. Meriti un premio. Puoi venirmi sulla pianta del piede purché poi ripulisci tutto a perfezione. Se lasci una sola goccia non ti farò più godere per 3 mesi. Visto che io e il mio amante non abbiamo tempo da perdere con una nullità, devi venire in un minuto altrimenti andrai a masturbarti in bagno…da adesso!”
Si voltò verso l’orologio sul comodino.
Dopo 40 secondi senti il fiotto caldo sul suo piede. Subito dopo sentì la lingua di Mario che cominciò a ripulire il piede con estrema attenzione passando bene in mezzo alle dita e soffermandosi anche più del necessario.
Alex era esterrefatto dell’evidente livello di “addestramento” al quale Mario era stato sottoposto, sia perché aveva eiaculato in pochissimo tempo e con il pene semiflaccido sia perché non si era concesso neanche una frazione di secondo per gustarsi l’orgasmo e anzi aveva una mano che stringeva ancora il pene e costantemente leccava per evitare che anche una sola goccia del suo seme finisse sul lenzuolo che era evidentemente riservato a lui e alla moglie.
Nel frattempo Elisa continuava a parlare con Alex come se il marito non esistesse. Quando fu soddisfatta del risultato si girò verso il marito e disse:
-“Adesso mettiti a posto, cesso!”
Mario si stese per terra con l’imbuto in bocca. Elisa si accovacciò sopra la sua faccia e diresse il getto della sua urina all’interno dell’imbuto con evidente consumata abilità.
Alex non credeva ai suoi occhi. La pipì di Elisa era veramente molto abbondante Alex si convinse che Elisa la stava trattenendo da molto tempo prima che si incontrassero. Il tempo di quella pipì sembrava interminabile, Alex capiva che Elisa la stava facendo senza particolare vigore, più lentamente che poteva ma ugualmente era stupito tanto dalla capacità di urinare di Elisa quanto dalla capacità di Mario di berla tutta. Quando ebbe finalmente finito, come se fosse la cosa più naturale del mondo, si rivolse verso Alex e disse:
-“Caro, se devi pisciare il cesso è libero adesso”
Alex effettivamente aveva un gran bisogno di andare in bagno, anche perché vedere quel fiotto continuo e prolungato lo aveva ulteriormente stimolato.
Quello che passò nella sua testa in quei secondi era talmente assurdo che lui stesso, ripensandoci in seguito, non capì come fosse stato possibile che un simile pensiero affiorasse in lui.Si girò sul letto a faccia sotto e disse a Mario:
-“Vieni qui cesso che non voglia di alzarmi e poi devo conservare le energie per incularmi tua moglie …prendimelo bene in bocca e non farne uscire neppure una goccia altrimenti dovrai anche cambiare le lenzuola.Mario infilò la testa in mezzo alle gambe di Alex e introdusse in bocca il suo pene flaccido. Dopo pochi secondi sentì il caldo getto riempirgli la bocca e cominciò obbedientemente a bere anche tutta la pipì di Alex. Riuscì a non lasciarsi scappare nulla.
Elisa sorrise visibilmente soddisfatta sia della fantasia del suo amante sia dell’educazione di suo marito. Mario tornò in piedi ad assistere alla successiva sessione di sesso tra Alex e sua moglie, non prima che Elisa avesse riposizionata la gabbietta di continenza attorno al suo pene.
Ad un certo punto Alex mise Elisa in posizione idonea ad una penetrazione anale, ma vedeva che l’ano della donna era particolarmente stretto. Aveva ovviamente il profilattico ma ben presto il livello di lubrificazione era sceso e riusciva a penetrare solo di pochi centimetri . Elisa strillava di dolore ad ogni spinta in avanti ma chiedeva a Alex di affondare sempre di più:
-“Dai caro, sfondami il culo , fai vedere al verme impotente quello che non è mai riuscito a fare!”Alex chiamò Mario con un gesto e lo fece avvicinare.
Dopo si rivolse ad Elisa:
-“Per favore cara, dì alla puttanella che hai sposato di lubrificarmi il cazzo con la saliva così che lo possa infilare bene nel tuo culo?”
-“Hai sentito verme? Lecca bene un cazzo vero che così almeno lo posso sentire nel culo!”Dopo alcuni minuti ancora una volta Alex sorprese se stesso, non riusciva a spiegarsi perché aveva quegli istinti: li aveva e basta. Si rivolse sempre ad Elisa:
-“Adesso di alla puttanella che voglio inculare lui e vorrei che tu mi aiutassi ad infilare il cazzo nel suo culo”.“Certo amore, tanto la troietta è abituata… lo inculo sempre con i dildo…”
Alex si sorprese definitivamente nel riuscire a penetrare Mario senza alcuna ripugnanza e ancor di più raggiungendo l’orgasmo dentro di Mario.
Quest’ultimo non si concesse tregua: appena Alex smise di spingere nel suo culo si affannò a togliere il profilattico di Alex e a ripulirlo accuratamente con la lingua. Terminata quell’operazione si rimise in piedi di fronte a loro ad attendere eventuali nuovi ordini.
In realtà il tempo a disposizione di Alex era terminato per cui si rivestì e Mario ed Elisa lo accompagnarono alla porta e giunti davanti all’uscio Alex si stupì per l’ultima volta: fece una carezza sul viso di Mario e gli diede un dolce bacio sulle labbra. In quell’istante capì o ebbe la sensazione di capire, almeno parzialmente, l’amore di Elisa per Mario e di Mario per Elisa. Ammirò entrambi, e immedesimatosi sino in fondo diede un sonoro ceffone a Mario e poi un appassionato bacio con la lingua ad Elisa. Si girò, aprì la porta ed uscì. Per la prima volta in quel pomeriggio Mario sorrise.
Il gioco di Jessica 3 e 4
A presto.
UN TRADIMENTO CRUDELE
Quando ho finito di asciugare lo smalto soffiando sulle sue unghie, Jessica mi ordina di salire sul letto vicino a lei."Qui, sistema il tuo pisello chiuso nella sua gabbia vicino alla mia micetta mentre parliamo un poco." Mi avvicino e appoggio gentilmente il mio sesso imprigionato sul suo sesso caldo e soffice. "deve essere difficile per te sapere che tra poco il membro di un altro uomo entrerà nella vagina di tua moglie. Intendo dire, normalmente la vagina di una moglie è un luogo sacro cui solo il marito può accedere. Il luogo in cui marito e moglie vivono la loro più totale intimità . Ma non per te. Per te, la vagina di tua moglie è il luogo in cui non ti è permesso di entrare, mai più. Per te, la vagina di tua moglie è un luogo di rifiuto e umiliazione. Al posto del luogo di massima intimità è il luogo di massima frustrazione e umiliazione per te. E sapendo che un altro uomo sta per soddisfare tuia moglie deve proprio essere qualcosa di strano per te." Jessica comincia a baciarmi teneramente la faccia, poi a leccarla. "Deve essere così umiliante per te il fatto di non poter soddisfare tua moglie e che lei debba fottere altri uomini per appagarsi. Il fatto che non soltanto tua moglie ti abbia negato il diritto di soddisfarla, ma che tu proprio non sia in grado di farlo. Che il tuo cazzettino sia come quello di un bimbo e che tua moglie non ti lascerebbe neppure provare a usarlo per soddisfarla" Jessica comincia a leccare la mia faccia con maggiore aggressività , con ampie leccate sulle mie labbra, sulle mie guance. "voglio dire, eccoti qui, mio marito, lasci che tua moglie ti vieti di fare sesso con lei o chiunque altro per cinque anni, lasci che tua moglie ti vieti persino di avere un orgasmo per oltre cinque anni, lasci che tua moglie decida di farti tenere il pene chiuso in una gabbietta di metallo per oltre cinque anni. Tu lasci che tua moglie ti tratti così male, le permetti di farti impazzire di desiderio, di negarti ogni soddisfazione e di umiliarti in questo modo. Non hai mai nemmeno cercato di opporti! E adesso stai aiutando tua moglie a tradirti mettendole lo smalto sulle dita dei piedi, lavandola e vestendola perchè sia il più sexy possibile per il tuo rivale! Che razza di uomo saresti mai?" Jessica continua a leccarmi la faccia mentre resto ipnotizzato dalle sue parole.
"Come puoi permettermi di trattarti così? Niente sesso, niente orgasmo, tua moglie che ti tradisce regolarmente e il tuo cazzo chiuso in una gabbia ogni santo giorno per cinque anni! Penso che tu meriti davvero tutto questo. Qualsiasi uomo che permetta alla propria moglie di imporgli tutto questo senza alcuna resistenza non si merita nessun rispetto. E voglio che tu sappia che non ho alcun rispetto per te, nemmeno un briciolo." Jessica mi guarda negli occhi intensamente scandendo bene le parole: "Non ho più nessun rispetto per te. Di fatto, non provo che disprezzo per te, smidollata sottospecie di scusa di marito." Jessica ricomincia a baciarmi teneramente il volto. "sei una smidollata, patetica scusa d'uomo con un cazzettino ridicolo. Mano a mano che ti osservavo sopportare il mio comportamento sempre più prepotente il rispetto che provavo per te scemava. Oramai ti vedo solo come una patetica scusante d'uomo. Forse che un vero uomo aiuterebbe sua moglie a prepararsi per fare sesso con un altro uomo? Forse che le permetterebbe di vietargli di avere un orgasmo, per sempre? Forse che un vero uomo accetterebbe che sua moglie dichiari che non gli sarà mai più permesso di scoparla? Non penso che queste siano azioni di un vero uomo. Di certo non del tipo d'uomo che mi possa eccitare. No, sei molto più simile ad un cagnolino da compagnia. E questo in effetti ha senso visto che leccare è l'unica forma di sessualità che ancora ti concedo. No, tu non mi ecciti affatto, mi disgusti. E, purtroppo per te, più mi disgusti e più voglio degradarti e umiliarti e farti soffrire. E’ una spirale in discesa per te. Ora abbassati alla mia fica." Mi abbasso alla fica di Jessica.
"Puoi baciarla delicatamente . Voglio che sia già bagnata quando incontrerà Paul tra poco." Mi dedico a baciare con delicatezza il delizioso sesso di Jessica. "Si, prepara la fica di tua moglie per il cazzo di un altro uomo. Rendi la fica di tua moglie umida perchè un altro uomo la scopi. Bacia l'oggetto della tua frustrazione, della tua umiliazione, della perdita di ogni tuo diritto di maschio" E io bacio e lecco con maggiore passione il sesso oramai bagnato di Jessica. Più mi degrada e più desidero baciala con passione. "Venera l'essenza, il cuore della mia femminilità. Adora l'altare della tua degradazione e del tuo annullamento. Pensa che tra pochissimo il cazzo di un altro uomo starà esattamente dove ora sta la tua lingua. Che un altro uomo sta per soddisfare, riempire tua moglie. Che tua moglie deve andare con un altro uomo per potersi sentire una donna. Che tu aiuti tua moglie ad essere il più sexy possibile perchè lei possa trarre piacere da un altro uomo"
Continuo a baciare il sesso di Jessica per altri dieci minuti. Poi lei si alza e torna con in mano un oggetto che temo. E’ un'altra cintura di castità per uomini. Un'altra gabbia per il pene. Una gabbia per il pene molto più crudele di quella che indosso. Si chiama KTB (Kali Theet Bracelet, il braccialetto dentato di Kali - N.d.T.) ed è uno strumento terribilmente crudele, formato da un bracciale pieno di denti acuminati di metallo, che viene allacciato attorno al corpo del pene. Finchè il pene resta a riposo non comporta grossi problemi, ma al minimo segno di erezione i denti si impuntano contro il pene. Più ci si eccita più intenso diventa il dolore. E’ con questo strumento che Jessica sfrutta al meglio l'attrazione che provo per lei contro di me. "E’ ora di preparasi per stasera!" Jessica ridacchia mentre rimuove la mia gabbia abituale per sostituirla immediatamente con il KTB. In un attimo chiude il lucchetto che lo fissa al suo posto. "Considerato che devi venire punito per avercelo così piccolo che non ci si può fare nulla, e che tua moglie deve cercare soddisfazione presso altri uomini, ti metterì il KTB ogni volta che vado con un altro uomo." Jessica si china e regala un grosso bacio alla punta del mio pene. Immediatamente si avvia una erezione e subito i denti del KTB mi trafiggono con il dolore del loro terribile morso. Jessica comincia a ridere. "Oh povero bimbo, in che pasticcio sei finito! Più ti ecciti e più dolore ti procuri. Più piacere cerchi di avere e più dolore ti arriva! Il mio maritino non ha mai un attimo di respiro, vero?" Jessica mi bacia un'altra volta sul glande e osserva la mia faccia contorcersi dal dolore. E ricomincia a ridere. "Ora di vestirsi!" annuncia. Prende dall'armadio ciò che ha deciso di indossare e inizia a vestirsi. Indossa un abito da sera nero, cortissimo. Indossa i sandali con tacco alto più sexy che possiede. Indossa una collana a girocollo. Si spruzza un soffio di profumo e uno strato di rossetto rosso scuro. Ha un aspetto assolutamente fantastico e terribilmente sexy.
"Vedrò Paul per cena e poi andremo da lui. Poi, quando tornerò a casa, ti permetterò di ripulirmi con la lingua." Jessica mi spinge in ginocchio e si mette a cavalcioni sulla mia faccia. "Voglio che tu dia una annusata per esser certa che tutto profumi di pulito là sotto." Mi prende la testa e la infila sotto l'orlo del suo vestito. Schiaccio il naso contro la sua figa. Ha un profumo dolce e meraviglioso, e glielo dico. Jessica va diritta alla porta, posa le mani sul battente e sporge il sedere verso di me. "Bene, ora annusa il mio sedere e accertati che profumi di pulito per Paul." Spingo il naso tra le sue natiche e annuso. Il suo ano profuma di un misto di dolce e piccante. E’ un profumo delizioso e sono paralizzato dall'aroma. Vorrei tanto poterlo baciare ma non mi azzardo senza il permesso di Jessica. "Allora, profuma di pulito o no? Non ho bisogno di un rapporto di dieci pagine su come vorresti venerare il mio buco del culo, ho solo bisogno di sapere: profuma di pulito per Paul?" "Profuma meravigliosamente di pulito, Jessica." "Bene." Jessica si volta e mi attira in piedi. Sta per uscire ma vedendo il KTB non resiste a farmi soffrire ancora una volta prima di andarsene. Si china e mi bacia sul glande ancora una volta. Poi allunga la lingua e la passa piano sulla parte bassa del mio pene. Subito il sangue arriva ad avviare una erezione. E immediatamente un dolore acuto mi tormenta mentre i denti del KTB premono tutto attorno al mio sesso che tenta di gonfiarsi. Devo mostrare delle smorfie molto comiche perchè Jessica ricomincia a ridere. "Oh povero piccolo. Ogni volta che cerco di farti un piacere finisco col farti male! Che cosa si può fare per il povero maritino? Beh, cerca di stare quieto perlomeno finchè non torno a casa. Passa una buona serata!" E con questo Jessica esce di casa.
Quattro ore più tardi Jessica torna a casa. Si sbarazza in fretta dei vestiti e si sdraia sul letto. Poi mi invita a raggiungerla e sdraiarmi su di lei. Un sorriso estatico le illumina il volto. Tiene le gambe aperte mentre mi muovo con cautela per avvicinare alle sue cosce il mio sesso sempre prigioniero del KTB. "Ci tenevo a farti sapere che credo di aver appena gustato la più soddisfacente scopata della mia vita. Il cazzo di Paul è così duro, grosso e mascolino. E il modo in cui scopa è così superiore. Possiede quel tipo di fuoco maschile. Mi fa sentire così donna quando lo sento dentro di me." Jessica chiude gli occhi e sembra fantasticare. Ha questa espressione sognante sul viso mentre sente ancora dentro di se il membro di Paul. Dopo pochi minuti, pare risvegliarsi. "Oh, dove eravamo arrivati? Ah si, al grosso cazzo di Paul" Jessica inizia a baciarmi la faccia. "Che c'è che non va? Hai l'aria così triste. Sei triste che un altro uomo soddisfi tua moglie in un modo che non ti è permesso? Forse che questo ti crea qualche problema?" Jessica comincia a leccarmi la faccia. "Dovresti essere grato che ci sia qualcuno a soddisfare tua moglie. Sei così patetico che di certo non potrai aspettarti che mi possa soddisfare col tuo gracile pivellino, se mai ti dessi il permesso di usarlo. No no, il tuo ridicolo pene, esattamente come ora, può al massimo essere un giocattolino con
cui mi posso divertire e distrarre". Jessica mi fissa negli occhi. "Non riesco a decidere che cosa mi piaccia di più: se avere l'enorme cazzo di Paul che mi riempie tutta dentro o sapere quanto questo ti faccia soffrire. Credo quest'ultima. Penso mi dia più piacere sapere quanto ti brucia dentro. Amo questi istanti con te che soffri così evidentemente del fatto che abbia goduto nel metterti le corna. Sì, direi proprio che il fatto di tradirti è ancora più delizioso che venire scopata da Paul" Jessica riprende a baciare la mia faccia con tenerezza. "Potresti leccare lo sperma di Paul dalla mia vagina." Scivolo lungo il corpo di Jessica e porto il volto vicino alla sua bellissima vagina. Comincio a baciarla dolcemente. Profuma insieme di dolce e salato. La bacio dolcemente e le lecco la clitoride. "Hmmm, molto piacevole."
Le apro le labbra con le dita e infilo la lingua nella sua vagina appena scopata. Jessica allarga di più le gambe per agevolarmi. Dopo pochi istanti mi attira di nuovo faccia a faccia. Mi sento confuso, perchè avevo appena iniziato a ripulirla. Jessica si mette a parlarmi con la voce da bimba capricciosa che usa quando si sente particolarmente cattiva. "povero piccolo maritino, la sua bella moglie scopa un altro uomo e tutto quello che lui può fare e leccarle la fica con la sua sborra dentro." Jessica si infila il dito indice nella vagina e lo estrae coperto dello sperma di Paul. Lo osserva per un istante. "Forse il maritino ha fame?" Dico di no, scuoto il capo. "Io penso che il maritino abbia fame. Ecco, ho tenuto per te un poco di salsa alla crema, leccala dalle mie dita." Jessica posa il dito sulle mie labbra e me lo infila in bocca. Lo lecco coscienziosamente. Lo sperma di Paul ha un gusto salato. "Mmm, mmmm bene! Forse il maritino si sente male che sua moglie preferisce un altro uomo a lui?" Annuisco. "Forse il maritino si sente così taaaaanto frustrato che sua moglie si faccia scopare da un altro uomo e abbia così taaaaanti orgasmi mentre lui non ha il permesso di fare sesso e non gode da oltre cinque anni? Tutto questo rende il maritino triste e frustrato?" Annuisco. "Povero maritino." Jessica raccoglie un altro dito di sperma di Paul. "Forse il maritino è un po' geloso del nuovo amante di sua moglie? Forse si sente male che la mogliettina preferisca avere il pene di un altro uomo dentro invece che il suo? Forse il maritino soffre all'idea che non potrà mai più scopare con sua moglie?" Annuisco. "Povero maritino." Jessica mi infila in bocca il suo dito coperto di sperma ridendo. "Mmmm Yummy! Al maritino piace il sapore dell'amante di sua moglie, non è vero?" Scuoto la testa.
"Povero maritino. Povero, piccolo, frustrato e cornuto maritino. E’ una fortuna che abbia tenuto un poco di sborra o non avrei avuto nulla da mostrarti stanotte. Vedi, mi preoccupo sempre per te." Jessica raccoglie un altro dito di sperma di Paul. "Povero maritino che ottiene solo due cose da assaggiare, lo sperma dell'amnte di sua moglie e il delizioso buchetto del sedere della sua mogliettina. Pensa, sono cose che nessun marito deve assaggiare. Ma tu, tu invece devi assaggiarle tutte le volte. Che razza di marito saresti?" "Non lo so."
"Oh, puoi fare molto meglio. Dimmi, che razza di marito sei? Voglio sentirlo da te!" "Non so che cosa tu voglia sentirmi dire." "Che razza di marito resta con una moglie che non lo lascia mai scopare o godere? Che tipo di marito lascia che la moglie lo usi per pulirle il culo e la fica quando è piena della sborra di un altro uomo? Di che razza di marito stiamo parlando?" "Un marito patetico?" "Molto meglio, un marito patetico! Eccoti un premio per la risposta giusta." Jessica mi spinge in bocca il dito coperto di sperma. "vedi, quando ti umili e avvilisci per divertire tua moglie ottieni semrpe un premio! Non è carino? Che maritino fortunato!" Jessica raccoglie un altro dito di sperma di Paul dalla sua vagina e me lo tiene davanti agli occhi come gli addestratori fanno con i premi per i cani. "Dimmi, che genere di marito permette che sua moglie lo comandi a bacchetta? Che razza di marito fa tutto quello che la sua moglie prepotente gli impone per quanto orribile, doloroso e crudele? Che tipo di marito deve accontentarsi di ciucciare il culo di sua moglie mentre lei lo umilia e rovina? Che razza di marito è questo? Dimmelo, voglio sentirlo!" "Un patetico, debole, pietoso marito. Un marito cornuto e privato di ogni mascolinità . Un marito totalmente dominato dalla sua prepotente moglie?" "Esatto! Eccoti il tuo premio!" Jessica mi infila in bocca il dito e io lo pulisco con la lingua. "Finita! Niente sperma per te. Peccato! Ora vediamo le palline del maritino,voglio vedere quanto sono diventate blu!" Mi giro su un fianco perchè Jessica possa controllare i miei testicoli. Lei si china ad osservarli da pochi centimetri. "Guarda quanto sono diventate blu! Sono così carine! Le palle della maggior parte degli uomini non sono blu, vero?" Scuoto la testa in segno di diniego. "Le palle di Paul non sono affatto blu. E hanno l'aria più contenta delle tue. Le palle del maritino sembrano cosi taaaaanto frustrate e così taaaaanto abbandonate. Penso si sentano sole perchè non gli facciamo mai fare niente. Sono finite in pensione! Ecco cosa, sono state prepensionate!" Jessica ride alla sua battuta. "E’ così divertente non trovi? Forse non è così divertente per te quanto lo è per me. Oh. Beh, forse non godere per cinque anni danneggia il senso dell'umorismo. Del resto se non potessi ridere di te non avrebbe alcun senso averti sposato." Jessica osserva il KTB. "Mi ero scordata che avevi ancora indosso quell'affare così crudele." "Puoi togliermelo per favore? Ho sopportato abbastanza per questa notte," le dico. Jessica torna a parlare con la sua voce normale. "Oh no, non hai affatto sopportato abbastanza. Ti dirò io quando avrai sopportato abbastanza. Ora vediamo di divertirci un poco!" Jessica mi tira sopra di se. "Cerca di scoparmi con quel coso addosso, penso che sarà divertente!" Comincio a sfregarmi sulla figa di Jessica, per quanto mi sia possibile con quell'affare addosso. Appena mi sfrego il mio pene inizia a gonfiarsi e così inizia il dolore. Jessica osserva la mia faccia con attenzione per gustarsi il mio dolore. Quando inizio a fare smorfie lei inizia a ridacchiare. Nella sua voce più petulante mi dice "Sto solo cercando di farti felice. Vedi, tutte le volte che cerco di farti felice non lo apprezzi. Non so nemmeno perchè ci provo ancora." Jessica rotola nella sua parte del letto. "Mi spiace tesoro, ma fa davvero troppo male quando mi eccito con questo oggetto indosso." Jessica si gira per un attimo. Ancora nella sua voce lamentosa dice: "Come che sia, neppure dovessi prendere in considerazione il tuo parere. Sono stanca e voglio dormire. Tutto quel tradirti mi ha davvero sfiancato." Quando Jessica mi parla con quel tono di voce mi fa sempre un effetto strano. Mi fa venire voglia di venerarle il culo. "Jessica, posso per favore baciarti il sedere per un poco?" "Sei davvero patetico, lo sai? Ho scopato un altro uomo tutta la notte. Ti ho fatto indossare quell'orribile gabbia dentata che ti azzanna appena ti viene duro, ti ho fatto mangiare lo sperma di Paul, e ti ho costretto ad umiliarti per farmi ridere di te. E adesso vorresti baciarmi il culo? Mi fai schifo, lo sai? Solo per avermi fatto questa richiesta ti faraò portare quell'affare tutta la notte. E no, non puoi baciarmi il culo." Jessica si volta dandomi le spalle. "Però puoi baciarmi le chiappe per un poco se ti va." Mi chino con passione portando le labbra al livello del sedere di Jessica. Le bacio con tenerezza e reverenza entrambe le natiche. Sono ipnotizzato dalla vicinanza del suo adorato, piccolo ano grinzoso. Anche se è tutto quello che posso farle, lo faccio con tutta la passione di un uomo disperato. Dopo circa tre minuti, Jessica mi scaccia con il dorso della mano. "E’ abbastanza. Dio! Sei davvero una patetica scusante d'uomo. Non so davvero perchè continuo a perder tempo con te." Mi sdraio a fianco di Jessica nel letto. Lei continua a darmi la schiena. Per un attimo si volta a guardarmi e dice "E’ buffo, ho appena realizzato che Paul è stato dentro di me col suo cazzo più a lungo di quanto lo sia stato tu. Intendo dire, lo sai, quel breve periodo in cui te lo permettevo prima che ci sposassimo. Lui ha passato molto più tempo dentro di me di quanto tu ne abbia o ne avrai mai occasione di passare. Non è buffo? Io lo trovo così buffo!" Non le rispondo. "Oh, bene, forse per te è una beffa, come sempre sarà. Bene, sogni d'oro povero patetico penoso maritino!" Jessica si gira e si addormenta.
SEI ANNI ALL'INFERNO