Il gioco di Jessica 3 e 4

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Continuamo con la seconda pubblicazione di questa bellissima storia.
A presto.

Marco

PARTE TERZA
Dopo avergli imposto anni di castità forzata, la feroce umiliazione che Jessica riserva al marito passa per il continuo tradimento. Bellissima e crudele, spinge senza pietà il proprio marito oltre nuovi limiti di degradazione e sottomissione...
UN TRADIMENTO CRUDELE
"Ho intenzione di fare sesso stasera, con Paul, quindi mi devi preparare per lui." Jessica è raggiante mentre mi dice queste parole. Paul è il suo attuale amante. Un imprenditore di successo su Internet, slanciato, attraente e pieno di soldi. Jessica lo ha incontrato un paio di mesi fa e ha cominciato a vederlo con sempre maggiore frequenza. Benchè non fosse certa agli inizi di come avrebbe reagito venendo a sapere del nostro insolito menage matrimoniale, sembra che la cosa gli sia addirittura gradita. A quanto pare sapere che Jessica mi nega ogni piacere lo eccita. "E’ ora del mio bagno" annuncia Jessica. Quando deve intrattenersi con un amante siamo soliti seguire alcuni rituali prima che loro due si vedano. Aiuto Jessica a farsi il bagno, aiuto Jessica a vestirsi, e a seconda se mi tradirà nel nostro letto o altrove lei mi sistema in modo diverso. Se ha intenzione di tradirmi qui in casa di solito mi vestirà in modo umiliante. Jessica entra nella vasca che deborda bolle di sapone. Mi passa la spugna. E’ mia responsabilità pulirla. Riempio la spugna di sapone e mi do da fare. Jessica allunga una gamba e stende il piede mentre faccio correre la spugna dalla punta delle sue dita lungo tutta la gamba. Jessica si rilassa mentre strofino ogni centimetro del suo corpo con la spugna. Poi si gira e solleva il sedere perchè io possa pulirlo. E’ così eccitante vedere il suo culetto appena sopra il livello dell'acqua insaponata. Massaggio con cura e attenzione ogni centimetro delle sue natiche e poi il suo bellissimo ano raggrinzito con la spugna. Dopo pochi minuti ho finito il mio lavoro e Jessica esce dalla vasca mentre la asciugo con un panno morbido. Quindi torna in camera dove si sdraia sul letto. Devo sempre farle un servizio di pedicure prima che vada con un amante. Prendo il suo colore preferito, uno Chanel rosso scuro, e acchiappo una manciata di batuffoli di cotone. Dopo averli sistemati a separare ogni dito dei suoi piedi, mi dedico a smaltarle le unghie.
Quando ho finito di asciugare lo smalto soffiando sulle sue unghie, Jessica mi ordina di salire sul letto vicino a lei."Qui, sistema il tuo pisello chiuso nella sua gabbia vicino alla mia micetta mentre parliamo un poco." Mi avvicino e appoggio gentilmente il mio sesso imprigionato sul suo sesso caldo e soffice. "deve essere difficile per te sapere che tra poco il membro di un altro uomo entrerà nella vagina di tua moglie. Intendo dire, normalmente la vagina di una moglie è un luogo sacro cui solo il marito può accedere. Il luogo in cui marito e moglie vivono la loro più totale intimità . Ma non per te. Per te, la vagina di tua moglie è il luogo in cui non ti è permesso di entrare, mai più. Per te, la vagina di tua moglie è un luogo di rifiuto e umiliazione. Al posto del luogo di massima intimità è il luogo di massima frustrazione e umiliazione per te. E sapendo che un altro uomo sta per soddisfare tuia moglie deve proprio essere qualcosa di strano per te." Jessica comincia a baciarmi teneramente la faccia, poi a leccarla. "Deve essere così umiliante per te il fatto di non poter soddisfare tua moglie e che lei debba fottere altri uomini per appagarsi. Il fatto che non soltanto tua moglie ti abbia negato il diritto di soddisfarla, ma che tu proprio non sia in grado di farlo. Che il tuo cazzettino sia come quello di un bimbo e che tua moglie non ti lascerebbe neppure provare a usarlo per soddisfarla" Jessica comincia a leccare la mia faccia con maggiore aggressività , con ampie leccate sulle mie labbra, sulle mie guance. "voglio dire, eccoti qui, mio marito, lasci che tua moglie ti vieti di fare sesso con lei o chiunque altro per cinque anni, lasci che tua moglie ti vieti persino di avere un orgasmo per oltre cinque anni, lasci che tua moglie decida di farti tenere il pene chiuso in una gabbietta di metallo per oltre cinque anni. Tu lasci che tua moglie ti tratti così male, le permetti di farti impazzire di desiderio, di negarti ogni soddisfazione e di umiliarti in questo modo. Non hai mai nemmeno cercato di opporti! E adesso stai aiutando tua moglie a tradirti mettendole lo smalto sulle dita dei piedi, lavandola e vestendola perchè sia il più sexy possibile per il tuo rivale! Che razza di uomo saresti mai?" Jessica continua a leccarmi la faccia mentre resto ipnotizzato dalle sue parole.
"Come puoi permettermi di trattarti così? Niente sesso, niente orgasmo, tua moglie che ti tradisce regolarmente e il tuo cazzo chiuso in una gabbia ogni santo giorno per cinque anni! Penso che tu meriti davvero tutto questo. Qualsiasi uomo che permetta alla propria moglie di imporgli tutto questo senza alcuna resistenza non si merita nessun rispetto. E voglio che tu sappia che non ho alcun rispetto per te, nemmeno un briciolo." Jessica mi guarda negli occhi intensamente scandendo bene le parole: "Non ho più nessun rispetto per te. Di fatto, non provo che disprezzo per te, smidollata sottospecie di scusa di marito." Jessica ricomincia a baciarmi teneramente il volto. "sei una smidollata, patetica scusa d'uomo con un cazzettino ridicolo. Mano a mano che ti osservavo sopportare il mio comportamento sempre più prepotente il rispetto che provavo per te scemava. Oramai ti vedo solo come una patetica scusante d'uomo. Forse che un vero uomo aiuterebbe sua moglie a prepararsi per fare sesso con un altro uomo? Forse che le permetterebbe di vietargli di avere un orgasmo, per sempre? Forse che un vero uomo accetterebbe che sua moglie dichiari che non gli sarà mai più permesso di scoparla? Non penso che queste siano azioni di un vero uomo. Di certo non del tipo d'uomo che mi possa eccitare. No, sei molto più simile ad un cagnolino da compagnia. E questo in effetti ha senso visto che leccare è l'unica forma di sessualità che ancora ti concedo. No, tu non mi ecciti affatto, mi disgusti. E, purtroppo per te, più mi disgusti e più voglio degradarti e umiliarti e farti soffrire. E’ una spirale in discesa per te. Ora abbassati alla mia fica." Mi abbasso alla fica di Jessica.
"Puoi baciarla delicatamente . Voglio che sia già bagnata quando incontrerà Paul tra poco." Mi dedico a baciare con delicatezza il delizioso sesso di Jessica. "Si, prepara la fica di tua moglie per il cazzo di un altro uomo. Rendi la fica di tua moglie umida perchè un altro uomo la scopi. Bacia l'oggetto della tua frustrazione, della tua umiliazione, della perdita di ogni tuo diritto di maschio" E io bacio e lecco con maggiore passione il sesso oramai bagnato di Jessica. Più mi degrada e più desidero baciala con passione. "Venera l'essenza, il cuore della mia femminilità. Adora l'altare della tua degradazione e del tuo annullamento. Pensa che tra pochissimo il cazzo di un altro uomo starà esattamente dove ora sta la tua lingua. Che un altro uomo sta per soddisfare, riempire tua moglie. Che tua moglie deve andare con un altro uomo per potersi sentire una donna. Che tu aiuti tua moglie ad essere il più sexy possibile perchè lei possa trarre piacere da un altro uomo"
Continuo a baciare il sesso di Jessica per altri dieci minuti. Poi lei si alza e torna con in mano un oggetto che temo. E’ un'altra cintura di castità per uomini. Un'altra gabbia per il pene. Una gabbia per il pene molto più crudele di quella che indosso. Si chiama KTB (Kali Theet Bracelet, il braccialetto dentato di Kali - N.d.T.) ed è uno strumento terribilmente crudele, formato da un bracciale pieno di denti acuminati di metallo, che viene allacciato attorno al corpo del pene. Finchè il pene resta a riposo non comporta grossi problemi, ma al minimo segno di erezione i denti si impuntano contro il pene. Più ci si eccita più intenso diventa il dolore. E’ con questo strumento che Jessica sfrutta al meglio l'attrazione che provo per lei contro di me. "E’ ora di preparasi per stasera!" Jessica ridacchia mentre rimuove la mia gabbia abituale per sostituirla immediatamente con il KTB. In un attimo chiude il lucchetto che lo fissa al suo posto. "Considerato che devi venire punito per avercelo così piccolo che non ci si può fare nulla, e che tua moglie deve cercare soddisfazione presso altri uomini, ti metterì il KTB ogni volta che vado con un altro uomo." Jessica si china e regala un grosso bacio alla punta del mio pene. Immediatamente si avvia una erezione e subito i denti del KTB mi trafiggono con il dolore del loro terribile morso. Jessica comincia a ridere. "Oh povero bimbo, in che pasticcio sei finito! Più ti ecciti e più dolore ti procuri. Più piacere cerchi di avere e più dolore ti arriva! Il mio maritino non ha mai un attimo di respiro, vero?" Jessica mi bacia un'altra volta sul glande e osserva la mia faccia contorcersi dal dolore. E ricomincia a ridere. "Ora di vestirsi!" annuncia. Prende dall'armadio ciò che ha deciso di indossare e inizia a vestirsi. Indossa un abito da sera nero, cortissimo. Indossa i sandali con tacco alto più sexy che possiede. Indossa una collana a girocollo. Si spruzza un soffio di profumo e uno strato di rossetto rosso scuro. Ha un aspetto assolutamente fantastico e terribilmente sexy.
"Vedrò Paul per cena e poi andremo da lui. Poi, quando tornerò a casa, ti permetterò di ripulirmi con la lingua." Jessica mi spinge in ginocchio e si mette a cavalcioni sulla mia faccia. "Voglio che tu dia una annusata per esser certa che tutto profumi di pulito là sotto." Mi prende la testa e la infila sotto l'orlo del suo vestito. Schiaccio il naso contro la sua figa. Ha un profumo dolce e meraviglioso, e glielo dico. Jessica va diritta alla porta, posa le mani sul battente e sporge il sedere verso di me. "Bene, ora annusa il mio sedere e accertati che profumi di pulito per Paul." Spingo il naso tra le sue natiche e annuso. Il suo ano profuma di un misto di dolce e piccante. E’ un profumo delizioso e sono paralizzato dall'aroma. Vorrei tanto poterlo baciare ma non mi azzardo senza il permesso di Jessica. "Allora, profuma di pulito o no? Non ho bisogno di un rapporto di dieci pagine su come vorresti venerare il mio buco del culo, ho solo bisogno di sapere: profuma di pulito per Paul?" "Profuma meravigliosamente di pulito, Jessica." "Bene." Jessica si volta e mi attira in piedi. Sta per uscire ma vedendo il KTB non resiste a farmi soffrire ancora una volta prima di andarsene. Si china e mi bacia sul glande ancora una volta. Poi allunga la lingua e la passa piano sulla parte bassa del mio pene. Subito il sangue arriva ad avviare una erezione. E immediatamente un dolore acuto mi tormenta mentre i denti del KTB premono tutto attorno al mio sesso che tenta di gonfiarsi. Devo mostrare delle smorfie molto comiche perchè Jessica ricomincia a ridere. "Oh povero piccolo. Ogni volta che cerco di farti un piacere finisco col farti male! Che cosa si può fare per il povero maritino? Beh, cerca di stare quieto perlomeno finchè non torno a casa. Passa una buona serata!" E con questo Jessica esce di casa.

Quattro ore più tardi Jessica torna a casa. Si sbarazza in fretta dei vestiti e si sdraia sul letto. Poi mi invita a raggiungerla e sdraiarmi su di lei. Un sorriso estatico le illumina il volto. Tiene le gambe aperte mentre mi muovo con cautela per avvicinare alle sue cosce il mio sesso sempre prigioniero del KTB. "Ci tenevo a farti sapere che credo di aver appena gustato la più soddisfacente scopata della mia vita. Il cazzo di Paul è così duro, grosso e mascolino. E il modo in cui scopa è così superiore. Possiede quel tipo di fuoco maschile. Mi fa sentire così donna quando lo sento dentro di me." Jessica chiude gli occhi e sembra fantasticare. Ha questa espressione sognante sul viso mentre sente ancora dentro di se il membro di Paul. Dopo pochi minuti, pare risvegliarsi. "Oh, dove eravamo arrivati? Ah si, al grosso cazzo di Paul" Jessica inizia a baciarmi la faccia. "Che c'è che non va? Hai l'aria così triste. Sei triste che un altro uomo soddisfi tua moglie in un modo che non ti è permesso? Forse che questo ti crea qualche problema?" Jessica comincia a leccarmi la faccia. "Dovresti essere grato che ci sia qualcuno a soddisfare tua moglie. Sei così patetico che di certo non potrai aspettarti che mi possa soddisfare col tuo gracile pivellino, se mai ti dessi il permesso di usarlo. No no, il tuo ridicolo pene, esattamente come ora, può al massimo essere un giocattolino con
cui mi posso divertire e distrarre". Jessica mi fissa negli occhi. "Non riesco a decidere che cosa mi piaccia di più: se avere l'enorme cazzo di Paul che mi riempie tutta dentro o sapere quanto questo ti faccia soffrire. Credo quest'ultima. Penso mi dia più piacere sapere quanto ti brucia dentro. Amo questi istanti con te che soffri così evidentemente del fatto che abbia goduto nel metterti le corna. Sì, direi proprio che il fatto di tradirti è ancora più delizioso che venire scopata da Paul" Jessica riprende a baciare la mia faccia con tenerezza. "Potresti leccare lo sperma di Paul dalla mia vagina." Scivolo lungo il corpo di Jessica e porto il volto vicino alla sua bellissima vagina. Comincio a baciarla dolcemente. Profuma insieme di dolce e salato. La bacio dolcemente e le lecco la clitoride. "Hmmm, molto piacevole."
Le apro le labbra con le dita e infilo la lingua nella sua vagina appena scopata. Jessica allarga di più le gambe per agevolarmi. Dopo pochi istanti mi attira di nuovo faccia a faccia. Mi sento confuso, perchè avevo appena iniziato a ripulirla. Jessica si mette a parlarmi con la voce da bimba capricciosa che usa quando si sente particolarmente cattiva. "povero piccolo maritino, la sua bella moglie scopa un altro uomo e tutto quello che lui può fare e leccarle la fica con la sua sborra dentro." Jessica si infila il dito indice nella vagina e lo estrae coperto dello sperma di Paul. Lo osserva per un istante. "Forse il maritino ha fame?" Dico di no, scuoto il capo. "Io penso che il maritino abbia fame. Ecco, ho tenuto per te un poco di salsa alla crema, leccala dalle mie dita." Jessica posa il dito sulle mie labbra e me lo infila in bocca. Lo lecco coscienziosamente. Lo sperma di Paul ha un gusto salato. "Mmm, mmmm bene! Forse il maritino si sente male che sua moglie preferisce un altro uomo a lui?" Annuisco. "Forse il maritino si sente così taaaaanto frustrato che sua moglie si faccia scopare da un altro uomo e abbia così taaaaanti orgasmi mentre lui non ha il permesso di fare sesso e non gode da oltre cinque anni? Tutto questo rende il maritino triste e frustrato?" Annuisco. "Povero maritino." Jessica raccoglie un altro dito di sperma di Paul. "Forse il maritino è un po' geloso del nuovo amante di sua moglie? Forse si sente male che la mogliettina preferisca avere il pene di un altro uomo dentro invece che il suo? Forse il maritino soffre all'idea che non potrà mai più scopare con sua moglie?" Annuisco. "Povero maritino." Jessica mi infila in bocca il suo dito coperto di sperma ridendo. "Mmmm Yummy! Al maritino piace il sapore dell'amante di sua moglie, non è vero?" Scuoto la testa.
"Povero maritino. Povero, piccolo, frustrato e cornuto maritino. E’ una fortuna che abbia tenuto un poco di sborra o non avrei avuto nulla da mostrarti stanotte. Vedi, mi preoccupo sempre per te." Jessica raccoglie un altro dito di sperma di Paul. "Povero maritino che ottiene solo due cose da assaggiare, lo sperma dell'amnte di sua moglie e il delizioso buchetto del sedere della sua mogliettina. Pensa, sono cose che nessun marito deve assaggiare. Ma tu, tu invece devi assaggiarle tutte le volte. Che razza di marito saresti?" "Non lo so."
"Oh, puoi fare molto meglio. Dimmi, che razza di marito sei? Voglio sentirlo da te!" "Non so che cosa tu voglia sentirmi dire." "Che razza di marito resta con una moglie che non lo lascia mai scopare o godere? Che tipo di marito lascia che la moglie lo usi per pulirle il culo e la fica quando è piena della sborra di un altro uomo? Di che razza di marito stiamo parlando?" "Un marito patetico?" "Molto meglio, un marito patetico! Eccoti un premio per la risposta giusta." Jessica mi spinge in bocca il dito coperto di sperma. "vedi, quando ti umili e avvilisci per divertire tua moglie ottieni semrpe un premio! Non è carino? Che maritino fortunato!" Jessica raccoglie un altro dito di sperma di Paul dalla sua vagina e me lo tiene davanti agli occhi come gli addestratori fanno con i premi per i cani. "Dimmi, che genere di marito permette che sua moglie lo comandi a bacchetta? Che razza di marito fa tutto quello che la sua moglie prepotente gli impone per quanto orribile, doloroso e crudele? Che tipo di marito deve accontentarsi di ciucciare il culo di sua moglie mentre lei lo umilia e rovina? Che razza di marito è questo? Dimmelo, voglio sentirlo!" "Un patetico, debole, pietoso marito. Un marito cornuto e privato di ogni mascolinità . Un marito totalmente dominato dalla sua prepotente moglie?" "Esatto! Eccoti il tuo premio!" Jessica mi infila in bocca il dito e io lo pulisco con la lingua. "Finita! Niente sperma per te. Peccato! Ora vediamo le palline del maritino,voglio vedere quanto sono diventate blu!" Mi giro su un fianco perchè Jessica possa controllare i miei testicoli. Lei si china ad osservarli da pochi centimetri. "Guarda quanto sono diventate blu! Sono così carine! Le palle della maggior parte degli uomini non sono blu, vero?" Scuoto la testa in segno di diniego. "Le palle di Paul non sono affatto blu. E hanno l'aria più contenta delle tue. Le palle del maritino sembrano cosi taaaaanto frustrate e così taaaaanto abbandonate. Penso si sentano sole perchè non gli facciamo mai fare niente. Sono finite in pensione! Ecco cosa, sono state prepensionate!" Jessica ride alla sua battuta. "E’ così divertente non trovi? Forse non è così divertente per te quanto lo è per me. Oh. Beh, forse non godere per cinque anni danneggia il senso dell'umorismo. Del resto se non potessi ridere di te non avrebbe alcun senso averti sposato." Jessica osserva il KTB. "Mi ero scordata che avevi ancora indosso quell'affare così crudele." "Puoi togliermelo per favore? Ho sopportato abbastanza per questa notte," le dico. Jessica torna a parlare con la sua voce normale. "Oh no, non hai affatto sopportato abbastanza. Ti dirò io quando avrai sopportato abbastanza. Ora vediamo di divertirci un poco!" Jessica mi tira sopra di se. "Cerca di scoparmi con quel coso addosso, penso che sarà divertente!" Comincio a sfregarmi sulla figa di Jessica, per quanto mi sia possibile con quell'affare addosso. Appena mi sfrego il mio pene inizia a gonfiarsi e così inizia il dolore. Jessica osserva la mia faccia con attenzione per gustarsi il mio dolore. Quando inizio a fare smorfie lei inizia a ridacchiare. Nella sua voce più petulante mi dice "Sto solo cercando di farti felice. Vedi, tutte le volte che cerco di farti felice non lo apprezzi. Non so nemmeno perchè ci provo ancora." Jessica rotola nella sua parte del letto. "Mi spiace tesoro, ma fa davvero troppo male quando mi eccito con questo oggetto indosso." Jessica si gira per un attimo. Ancora nella sua voce lamentosa dice: "Come che sia, neppure dovessi prendere in considerazione il tuo parere. Sono stanca e voglio dormire. Tutto quel tradirti mi ha davvero sfiancato." Quando Jessica mi parla con quel tono di voce mi fa sempre un effetto strano. Mi fa venire voglia di venerarle il culo. "Jessica, posso per favore baciarti il sedere per un poco?" "Sei davvero patetico, lo sai? Ho scopato un altro uomo tutta la notte. Ti ho fatto indossare quell'orribile gabbia dentata che ti azzanna appena ti viene duro, ti ho fatto mangiare lo sperma di Paul, e ti ho costretto ad umiliarti per farmi ridere di te. E adesso vorresti baciarmi il culo? Mi fai schifo, lo sai? Solo per avermi fatto questa richiesta ti faraò portare quell'affare tutta la notte. E no, non puoi baciarmi il culo." Jessica si volta dandomi le spalle. "Però puoi baciarmi le chiappe per un poco se ti va." Mi chino con passione portando le labbra al livello del sedere di Jessica. Le bacio con tenerezza e reverenza entrambe le natiche. Sono ipnotizzato dalla vicinanza del suo adorato, piccolo ano grinzoso. Anche se è tutto quello che posso farle, lo faccio con tutta la passione di un uomo disperato. Dopo circa tre minuti, Jessica mi scaccia con il dorso della mano. "E’ abbastanza. Dio! Sei davvero una patetica scusante d'uomo. Non so davvero perchè continuo a perder tempo con te." Mi sdraio a fianco di Jessica nel letto. Lei continua a darmi la schiena. Per un attimo si volta a guardarmi e dice "E’ buffo, ho appena realizzato che Paul è stato dentro di me col suo cazzo più a lungo di quanto lo sia stato tu. Intendo dire, lo sai, quel breve periodo in cui te lo permettevo prima che ci sposassimo. Lui ha passato molto più tempo dentro di me di quanto tu ne abbia o ne avrai mai occasione di passare. Non è buffo? Io lo trovo così buffo!" Non le rispondo. "Oh, bene, forse per te è una beffa, come sempre sarà. Bene, sogni d'oro povero patetico penoso maritino!" Jessica si gira e si addormenta.
PARTE QUARTA
Un altro anno di castità , umiliazioni e sofferenze trascorso chiuso nella gabbia penale per il marito di Jessica. E come ogni anno, Jessica ha in serbo una sorpresa per festeggiare questo sesto anniversario di privazione dall'orgasmo...
SEI ANNI ALL'INFERNO
Stasera è di nuovo il mio anniversario di vita senza orgasmo. Con questo fanno sei anni dall'ultima volta che mi è stato concesso di godere. Come sempre, Jessica ha organizzato qualcosa per festeggiare l'evento. Stanotte sarà veramente speciale! Da stanotte avrai davvero qualcosa da celebrare! Come sempre, non sono certo su come prenderla, se sia presagio di sventura o di speranza. Anche se mi ha detto che non potrò mai più avere un orgasmo spero sempre che possa cambiare idea. Non posso fare a meno di pensare che forse questa notte è quella giusta. Dopotutto, mi libera sempre dalla cintura castità durante queste notti di anniversario: forse stavolta me la toglierà per sempre. Sono le dieci di sera. Jessica è appena tornata a casa. Si è spogliata e mi aspetta distesa sul letto, indossa solamente un rossetto molto scuro e un sorriso malizioso. "Buon anniversario tesoro! Sono sei anni interi dall'ultima volta in cui ti ho lasciato godere! E’ certamente un risultato, devi esserne molto fiero! Jessica mi osserva con una smorfia e mi invita a raggiungerla sul letto. Anche io sono nudo, ad eccezione della gabbia attorno al pene. Mi sdraio sul letto al suo fianco. Sei stato così bravo. Non avrei mai pensato che ce la avresti fata così a lungo. Pensavo che ti saresti ribellato e avresti insistito per ottenere un orgasmo! Ma non lo hai fatto, vero? No, sei stato un bravo obbediente sfigatello e hai fatto esattamente quello che ti ho detto di fare. Jessica inizia a baciarmi teneramente tutta la faccia. E guarda tutto il bene che ne è derivato! Vediamo: non hai fatto sesso con me per sei anni, mentre io ho avuto dozzine di amanti. Non hai avuto un solo orgasmo in sei anni e il tuo pisello è chiuso in una gabbietta 24 ore al giorno, sette giorni la settimana, e la chiave la tengo io. Vivi in uno stato di continua dolorosa frustrazione sessuale, le tue palle sono sempre blu e vieni costantemente umiliato dalla tua bellissima, sexy e calda mogliettina. Pare che tu abbia fatto del tuo meglio per te stesso! Jessica inizia a leccarmi la faccia. "E dunque stanotte festeggiamo un altro anno della tua continua frustrazione. Un altro anno della mia capricciosa dominazione su di te. Un altro anno di vittoria della mia micetta sul tuo uccello e le tue palle. Povero sfigato! Non gliene va una giusta! Povero bimbo! Ma stanotte sarà veramente speciale per te! Stanotte ci saranno dei cambiamenti in meglio per me! Non ti senti eccitato?" Annuisco. "Devi proprio. Da stanotte la tua vita sarà diversa, vedrai." Hmm. Forse stanotte mi andrà bene, dopotutto. Forse stanotte mi verrà concesso di godere dopo questi sei lunghi anni. Lo scoprirò presto. Jessica prende la chiave e me la mostra. "Non ne avremo più alcun bisogno da stanotte! Questa è la buona notizia!" Jessica se la ride di gusto. Potrebbe essere! Forse davvero mi vuole liberare da stanotte? Dio lo spero davvero! E’ quel che ha detto del resto, che altro potrebbe voler dire? Cerco di nascondere la mia agitazione. Non ho intenzione di farla innervosire. Tengo per me il mio entusiasmo. Jessica sblocca il lucchetto e lo toglie dai fermi. Il mio sesso finalmente libero si alza in una erezione immediata. Jessica lo stringe tra le dita e gli dà qualche scrollata. E’ travolgente l'emozione nel sentirsi carezzati dopo un anno di prigionia. Dopo avermi regalato qualche altra carezza, Jessica mi tira sopra di sè. "Puoi sfregarlo sulla mia micetta ora." me lo dice nel suo tono più arrogante. Inizio immediatamente a sfregarmi contro di lei. La sua vagina è alda e umida. Mi sfrego e subito mi sento scosso da ondate di totale eccitazione. Sono come ipnotizzato dall'emozione. Il fatto di aver sofferto per sei anni la continua prigionia del mio sesso, con la concessione di liberarlo dalla sua gabbia un'ora o due all'anno rende la sensazione di contatto con la figa di mia moglie incredibilmente eccitante. Continuo a strofinarmi contro la sua vagina. La sento bagnarsi sempre di più. Jessica insiste a leccarmi il volto, eccitandomi ancora di più. La sua lingua mi colpisce la faccia in modo lascivo, poi la lecca tutta attorno come fosse un cono gelato. Ora inarca il bacino esponendo il suo sesso al mio. Sento chiaramente le labbra della sua vagina aprirsi sotto le mie spinte. "Ti stai divertendo?" "Oh, si! Più di quanto possa esprimere a parole." "Perfetto!" Jessica si alza di scatto e corre in cucina. Torna con il pacco di ghiaccio che usa per calmarmi quando mi vede troppo eccitato. Torna a letto e sistema la borsa del ghiaccio tra le sue gambe, con la parte fredda rivolta verso l'esterno. Il mio sesso si trova ficcato nel ghiaccio ed inizia immediatamente a ritirarsi. In pochi secondi è ridotto a dimensioni minimali. Quando Jessica se ne accorge li libera del ghiaccio e mi permnette di tornare a sfregarmi sul suo sesso. Il trattamento continua per circa un'ora, ed ogni volta che mi avvicino all'orgasmo Jessica mi blocca con il ghiaccio finchè non ho completamente perso l'erezione. Poi mi lascia ricominciare fino al punto di partenza e così via. Quanto ti senti frustrato? mi domanda. Totalmente. Non ho potuto godere per sei anni ed è un'ora che mi fai sfregare il cazzo sulla tua figa. Inizio a sentire quel bruciore terribile, sento come se le mie palle stessero per esplodere! Sento quel caldo, bruciante dolore tutto dentro il mio cazzo e le mie palle. E’ così doloroso che vorrei quasi fermarmi. Non so neppure che cosa voglio, sento così tanto male. Oh povero piccolo tutto confuso. Non possiamo mica farti tanto male vero? No, non sarebbe giusto, dopotutto questa è la tua notte, il tuo anniversario. Vediamo se possiamo prenderci cura del tuo dolore, proviamo? Jessica si alza e apre l'armadio. Torna con un nuovo paio di scarpe. Sono delle scarpe con la para, aperte sulla punta, incredibilmente sexy. La para è molto alta sotto i piedi di Jessica. Sono scarpe nere brillanti, molto femminili e molto sexy. Le graziose dita dei piedi di Jessica ne spuntano brillando di smalto rosso scuro. Mettiti a 4 zampe e apri bene le gambe. Jessica si porta alle mie spalle. Ti fanno tanto male le palle per la frustrazione? Si, terribilmente. Ebbene, non possiamo mica sopportarlo ti pare? "Certo, sarebbe meglio se..." Vengo interrotto da un feroce calcio nelle balle. Il piede destro di Jessica mi ha scalciato da dietro, dritto nelle palle e sul cazzo. Per un istante il dolore è insopportabile, resto immobilizzato sulle mani e le ginocchia. "le palle ti fanno ancora male per la frustrazione?" "No, ora fanno male per il calcio." Bene, hai detto che eri frustrato e che non ti piaceva. Non ho intenzione di alleviare la tua frustrazione, in ogni caso. Ti sto per tirare altri cinque calci. Questo era solo un calcio di prova. Ora ne seguiranno altri cinque. Dopodichè tornerò a sdraiarmi sul letto e voglio che tu mi segua e ti corichi sopra di me. Ecco che arriva il prossimo! Jessica slancia il suo bellissimo piede all'indietro e poi lo pistona dritto sulle mie palle. Il dolore è tremendo. Segue un altro calcio, e un altro, e un altro e un altro ancora. Sono sconvolto dal dolore. Ho la nausea, non riesco a credere di aver subito simili colpi nelle palle. Jessica torna sul letto ed io la seguo obbediente. Come mi ha ordinato, mi sdraio su di lei. Ha un sorriso malvagio. Mentre sono ancora pervaso da un dolore terribile Jessica inizia a toccarsi. Si masturba sfregandosi fremente sulla sua mano mentre resto sdraiato a peso morto su di lei, contorcendomi per il dolore. Bacia la mia faccia. Ancora tutto dolorante inizio a baciarle il volto con tenerezza. Lei ostenta quel sorriso incredibile. Prenderti a calci nelle palle mi ha eccitata così tanto! Davvero arrapante! E’ buffo, per tutti questi anni ti ho preso a calci nelle palle in senso figurato. Ora che invece lo ho fatto in senso letterale mi accorgo di quel che mi sono persa finora! Mi è piaciuto da morire! Dio come sono eccitata. Jessica continua a toccarsi mentre io continuo a baciarle il volto. Lei inizia a gemere come se stesse per raggiungere l'orgasmo. Ma, con mia grande sorpresa, si ferma. Non voglio ancora godere. Ci sono alcune cosette che voglio fare prima. Mi sento sempre un poco stanca dopo aver goduto e non voglio perdermi l'espressione della tua faccia che mi aspetto di vedere entro pochi minuti." Torna a sfregarti un poco sulla mia micetta. Benchè senta ancora un male terribile, torno ad avere una erezione sfregandomi contro di lei. Persino la sua vagina ha un'aria perversa. Le grandi labbra gonfie e pulsanti che sembrano sporgersi in attesa di venire saziate. Dopo pochi minuti Jessica si alza e prende alcuni oggetti dal comodino. Ne posa un paio sul letto. Sembrano due tubi di plastica con un beccuccio da un lato e uno stantuffo dall'altro. Uno è color panna, l'altro marrone. Sono dei tubetti di colla epossidica. Ricordi quando ti ho detto che non avremmo più avuto bisogno della chiave per la tua cintura di castitÀ ? "Si?" "Bene, che cosa pensavi che intendessi?" "Pensavo che volessi dire che non avresti più costretto il mio cazzo in quella gabbia di ferro." "Bene! E’ quello che volevo che pensassi." "Che cosa vuoi dire?" "Pensi davvero che voglia liberarti dalla tua piccola prigione?" "Si." "Non hai proprio imparato nulla in questi sei anni? Sono forse diventata più gentile con te in questi anni? Sono forse diventata più attenta e premurosa?" "Non esattamente." "Non esattamente! No, mio patetico stupido sfigato di un maritino. Non sto per liberarti della tua prigione. Tutto l'opposto. Vedi questi tubetti? E’ colla epossidica. Sono andata dal ferramenta e ho chiesto una colla irreversibile. Cioè una colla che non possa venire rimossa. Mi hanno detto che questa è la più forte colla epossidica in commercio e che è impossibile rimuoverla. Immagini che cosa sto per farci?" "No." "Ecco, sto per riempire il buco della serratura della tua gabbia penale con la colla. Questo significa che tra pochi istanti bloccherà definitivamente quella gabbia su di te. Dopo che ti avrai rimesso addosso la gabbia riempirò il buco della serratura con la colla. Quindi, non potrai mai più rimuovere la gabbia dal tuo sesso!" Sono sconvolto. Non mi sarei mai aspettato una cosa simile. Inizio a piangere. Jessica mi bacia il volto con tenerezza. "Oh povero piccolo. E’ che ti viene concesso davvero troppo piacere quando sfreghi il tuo cazzo su di me una volta all'anno. Ma il tuo patetico cazzettino è così piccolo! Non è corretto che gli venga concesso di toccare la mia micetta, neppure per un'ora sola all'anno. Sono certa che concordi con questo. Sai bene che sono una persona ragionevole, ed ora è tempo che anche tu sia ragionevole. Non è accettabile che un pisello così patetico abbia accesso anche se solo una volta all'anno ad una micetta così bella e perfetta come la mia! No no, il tuo ridicolo cazzetto deve venire ben rinchiuso. E tu devi venire punito per essere di tanto imbarazzo al genere maschile. Quindi quel che sto per fare è corretto, considerate le circostanze, caro." Jessica lecca le mie lacrime. Continua finchè il mio volto non è coperto dalla sua saliva. "Inoltre, è molto divertente aumentare sempre il tuo livello di frustrazione. Intendo dire: prima ti ho costretto ad indossare quella gabbia. Poi ti ho vietato di godere. Poi ti ho vietato di scoparmi. Ora ti vieto di toglierti quella gabbia, per sempre! E’ fantastico, non trovi? Ed è una naturale evoluzione, in ogni caso. Più a lungo sarà sposata con te più a fondo vorrà spingere la tua frustrazione e sottomissione. E’semplicemente naturale che col passare del tempo io ti deprivi sempre un poco di più. Questo prova semplicemente quanto ti amo! Considera il mio sadismo una forma di amore e ti sentirai molto meglio! Ogni volta che ti vieto di provare piacere con me è solo un modo per dirti ti amo! Jessica ride con sarcasmo. "Oppure potresti infine accettare che sono semplicemente una donna incredibilmente sexy che gode nell'essere cattiva con te. Che non c'è nessun amore in ciò che faccio per te ma solo il gusto egoista e sadico di infliggerti nuove frustrazioni e dolori! E che non ti infliggo queste cose orribili perché ti amo bensì perchè trovo la tua patetica sottomissione nei miei confronti abbastanza divertente. Che ogni nuova tortura che escogito di importi mi riempie di una specie di emozione da ragazzina. E che ogni volta che ti vedo cedere al mio sadico egoismo mi fai sempre più schifo, e mi viene sempre più voglia di umiliarti e degradarti! Che ogni giorno che passa del tuo stato di frustrazione ai miei occhi diventi sempre meno mio marito e sempre di più un patetico straccio di uomo, diventi una merda, un giocattolo, una nullità che merita tutto ciò che gli infliggo!" Jessica sorride con crudele soddisfazione per ciò che mi sta dicendo. "Siccome è l'ultima volta che il tuo pene rimane libero nella tua vita occorrerà rendere l'occasione indimenticabile. Hai già avuto l'onore di sentire la mia figa su di lui per l'ultima volta. Ora, penso sia giusto concederti un ultimo pompino." Jessica si inginocchia e inizia a baciare il mio sesso. Sapere che sto per essere rinchiuso a vita in quella gabbia penale rende ogni sensazione incredibilmente intensa. Prima Jessica lecca la parte inferiore del mio sesso. Lo bacia e lecca per tutta la lunghezza dell'asta. Scende con la bocca fino alla radice, mi bacia con tenerezza i testicoli. "Povere piccole palline! Così blu, così frustrate! Non avevano idea di che cosa stava per capitare loro quando mi hai conosciuto vero? No, come avrebbero potuto saperlo? Povere piccole palline blu!" Jessica continua a baciarle per un istante. Poi aumenta il ritmo con cui lecca il mio sesso. Torna a lavorarlo con labbra e lingua lungo l'asta fino alla punta. Prende tra le labbra la punta e la succhia, poi ingoia l'intera testa e parte dell'asta. Lo succhia e lecca contemporaneamente. Sono sopraffatto dal piacere e dall'eccitazione. Le mie palle stanno esplodendo. Dopo pochi istanti Jessica si ferma di botto. "Ecco tutto quello che potevi ottenere. Fattelo bastare per il resto della vita, perchè sarà così!" Jessica si alza e prende dal comodino alcune altre cose. Torna da me impugnando un preservativo e un tubetto di unguento extra forte alla menta. "Occorre riportare il tuo pisello ad dimensioni più ragionevoli per poterlo ricacciare nella sua gabbia. Ma invece di farlo nel modo classico col ghiaccio come sempre, ho pensato che essendo questo l'ultimo attimo di libertà del tuo pene, perchè non renderlo un ricordo estremamente solenne? Poi preferirei che il tuo ultimo ricordo senza gabbia sia particolarmente doloroso. Sai come sono fatta no? Cattiva fino in fondo!" Jessica apre il preservativo e lo srotola, poi prende il tubo di unguento. Sorridendomi con cattiveria scarica una dose abbondante di unguento nel preservativo. Quindi rimette il contenitore sul comodino. "Ora, voglio che tu mi implori di fissare con la colla epossidica la tua gabbia penale. Voglio che tu mi implori per avere il privilegio di essere frustrato per sempre. Avanti, pregami!" Jessica afferma con arrogante aria di superiorità . "Ti prego, Jessica, ti prego fissa la serratura della mia gabbia penale cosi che non possa mai più venire tolta." "E perchè, perchè mai dovrei prendermi questo disturbo?" "Perchè il mio cazzo è troppo patetico per meritare qualsiasi sensazione di piacere. E' troppo piccolo per avere l'onore di avvicinarsi alla tua bellissima e perfetta vagina. Ti prego, Jessica, imprigionami per sempre cosicchè non possa mai più provare sensazioni gradevoli tramite il mio sesso! Ti prego fissami addosso questa gabbia penale per sempre, io ti imploro, Jessica!" "Oh, va bene, se è davvero quello che desideri! Sei così patetico, pregarmi per avere il tuo cazzo imprigionato per sempre! Va bene, lo farò subito." Jessica si china e posa un ultimo bacio sulla punta del mio pene eretto. "Povero piccolo cazzettino, che non sarà mai più toccato nè baciato! Oh, bene. Jessica srotola il preservativo lungo il mio cazzo. Siccome ho un cazzo piccolo rispetto alla media le è facile srotolargli sopra il preservativo anche se pieno di unguento. Lo srotola fino alla base per assicurarsi che mi resti saldamente addosso. "Fatto, ora dovrebbe iniziare il divertimento!" Jessica dice con crudele piacere e subito mi bacia con passione sulla bocca. La sua lingua mi penetra con voracità . Per qualche istante non sento nulla. Dopo circa dieci secondi inizio a sentire il bruciore. E’ come se il mio cazzo fosse trattenuto su una fiamma viva. In breve il dolore è terribile. Inizio a gemere dal dolore. Jessica, apparentemente eccitata dalla mia espressione di dolore, continua a violare l'interno della mia bocca con la sua lingua. Dopo altri dieci secondi crollo piegato dal dolore e mi ritrovo per terra, a contorcermi per il bruciore che mi sta divorando il sesso. "Oh, povero piccolo! Deve davvero far male!" mi dice ridendo. I seguenti dieci minuti mi vedono al suolo a gemere per il dolore. Infine Jessica è stufa dello spettacolo e mi trascina in piedi. Ma guarda un po', non sei più così eccitato! E’ ora che il tuo pene inizi a scontare la sua condanna all'ergastolo in isolamento! Il mio povero pene è veramente tutto rattrappito. L'unguento ha fatto il suo lavoro. Jessica rimuove il condom della tortura e lo getta via. Mi imprigiona l'uccello nella gabbia di ferro senza difficoltà , poi si alza e corre a prendere l'applicatore della colla epossidica. Con un coltello, taglia la punta di plastica del beccuccio, quindi spreme la colla in una piccola tazza, dove la miscela con un cucchiaio di legno. Ecco fatto, dovrebbe andar bene. Le istruzioni dicono di applicarla immediatamente dove necessario, e che ci vorranno 24 ore perché si secchi. Quindi niente doccia per te domattina! Va bene, cominciamo! Jessica abbonda nel riempire la serratura del lucchetto. Raccoglie per tre volte la colla col cucchiaio di legno e colma con la massima cura il foro della serratura. Sembra essere molto attenta nel riempirlo completamente. Quando ha finito, getta la tazzina e la colla avanzata nella spazzatura in cucina, poi torna da me con un largo sorriso. Mi bacia sulle labbra a lungo. Perfetto, tutto fatto! Sono così eccitata! E’ ora di godere per me! Completamente coinvolto dalla incredibile crudeltà di Jessica, mi sento fare una richiesta ben strana. Strana dal mio punto di vista, non certo da quello di Jessica. "Jessica, ora che hai rinchiuso a vita il mio pene in questa gabbia posso chiederti un favore prima che tu ti masturbi?" "Sarebbe a dire?" mi chiede irritata. beh, mi stavo domandando se mi potresti dare un altro calcio nelle palle, solo per commemorare la tua completa vittoria sulla mia virilità?" "Ma certo, è una magnifica idea! Certamente tesoro, se è quello che desideri. Ma certo che ti darò qualche altro calcio nelle palle. Qualsiasi cosa per compiacere mio marito! Ma non è ancora una vittoria totale. Non ancora." Mi metto carponi dando le spalle a Jessica. Lei mi si piazza dietro. Quando siamo in posizione sto aspettando il suo calcio, lei rimane immobile aspettando di cogliermi impreparato. Quindi, di colpo arriva il primo tremendo calcio nelle palle. Dopo un attimo ne arriva un altro. E un altro, e un altro, e finalmente un ultimo calcio. Jessica mi cammina attorno così da piazzare davanti alla mia faccia i suoi piedi curatissimi dalle unghie rosse perfettamente smaltate, incasellati nelle sue scarpe dal tacco alto. Inizio a baciarle il piede destro, quello con cui mi ha appena preso a calci. Regalo un gran numero di baci reverenti sul suo alluce e sul collo del suo delicato e bellissimo piede. Jessica si mette a ridere. Quindi torna sul letto e mi invita a sdraiarmi su di lei. Con la destra, inizia a toccarsi la clitoride. Mi spinge la testa in basso perchè io la osservi mentre si masturba. Obbediente, poso il capo sulla sua coscia. Lei continua a toccarsi. Le sue grandi labbra ora sono gonfie, arrossate e bagnate. Imprigionarti per sempre mi ha davvero eccitato da morire! Non vedo l'ora di godere! A proposito, questo mi fa venire in mente che è il tuo sesto anniversario senza orgasmo! Con tutta questa agitazione me ne ero scordata! Questa notte avrebbe dovuto essere tutta per te e invece finisce coll'essere tutta per me. O be', talvolta sono davvero egoista." Jessica accelera il ritmo e mi accorgo che sta per godere. Inizia a gemere e poi a fare quei versi da ragazzina che fa sempre quando viene. Godendo, geme un piccolo grido di eccitazione. E poi gode, per un tempo molto lungo, forse un intero minuto. Mentre gode il uso corpo sussulta un poco e i suoi alluci si piegano in modo molto femminile, molto sexy. Quindi sembra quietarsi e chiude gli occhi. Dopo un altro minuto riapre gli occhi. E’stato fantastico! Un orgasmo davvero profondo! Yum! Jessica rotola a pancia in giù. Solleva il suo sedere di una spanna. Quindi mi parla con la vocina da ragazzina dispettosa che assume sempre dopo aver goduto. "Povero maritino! Ora non potrì mai più sentire la figa di sua moglie sul suo cazzettino! E non potri neppure sentire mai più il suo pisello senza la gabbia attorno! Sei arrabbiato con me per aver fissato quel lucchetto con la colla epossidica?" "No, lo capisco." "Bene, allora vai fino in fondo e ringraziami baciandomi il culo. Bacia il mio piccolo grazioso buchetto. Mostrami quanto apprezzi tutto quello che faccio per te!" Inizio a baciare teneramente il suo ano raggrinzito. Lo ricopro con i miei baci e poi lo lecco gentilmente. "Bene! Il maritino è così tanto comprensivo della necessità della sua cattiva mogliettina di essere tanto cattiva con lui! Il maritino è così carino da lasciare che la sua cattiva mogliettina gli faccia quello che le pare e piace." La mia adorazione dell'ano di Jessica è anche più appassionata per ciò che lei mi ha appena fatto. Sapere che mi ha rinchiuso per sempre nella gabbia penale mi riempie di una sorta di adorazione autodistruttiva per il suo ano. "E adesso non dovrai più preoccuparti di quando ti sarà concesso di risentire la figa di tua moglie perchè non accadrà mai più! Ho appena reso la tua vita tanto più semplice! Sono così premurosa con te, mi auguro che tu apprezzi tutto quello che faccio per te! Lo apprezzi?" "Si, lo capisco." "Bene. Ora dimmi quanto adori che ti abbia appena rinchiuso per sempre nella tua gabbia penale e di averti messo là a baciarmi il culo." "Adoro di non poter mai più togliermi la gabbia dal pene e di non poter mai più sentire la tua figa sul mio cazzo." "Davvero vuoi accettare di essere stato ingabbiato a vita, vero?" "Se ti rende felice, lo accetto." "Bene, perchè mi rende mooooolto felice importi tutto questo. Il maritino non è furioso con la sua mogliettina, vero?" "No." "Perchè la mogliettina ha bisogno di trattare taaaaaanto male il maritino! Ha bisogno di diventare sempre più cattiva ogni anno che passa! Jessica si volta. Ora ho sonno, è ora di dormire. Posa una mano gentilmente sulla gabbia stretta sul mio sesso. Addio piccolo cazzettino! Non ci vedremo mai più! Oh, povero piccolo pene, imprigionato a vita. Oh, be', povero piccolo maritino! Che cosa mai escogiterà la prossima volta la sua mogliettina tanto cattiva?" Jessica si gira un paio di volte poi si addormenta. Rimango sveglio ripensando alla sua ultima affermazione...
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