Strap-On

0 commenti 25 aprile 2008 alle 00:33 - Edit entry?
Ecco un'altro set di immagini raccolte sulla pratica delle sodomizzazione dello schiavo.
Essere scopati dalla Padrona è una delle pratiche più appaganti per entrambi.

A presto...
Marco

Umiliazione pubblica...o quasi...

0 commenti 24 aprile 2008 alle 23:09 - Edit entry?
Mai visto "Dirt"?
E' una serie televisiva trasmessa su Fox (Canale SKY) e La7 veramente molto interessante, per svariati aspetti, tra questi vi è un simpatico condimento in salsa BDSM.
Ho trovato molto eccitante un puntata in particolare. Brevemente la storia. Il "grande" capo durante relazione di qualche settimana è sottomesso da una giovane freelancer che gliene fa passare di tutti i colori.
In questo episodio la piccola Padroncina sottomette lo schiavo con l'ausilio di un plug anale che fa indossare durante la giornata lavorativa.
Purtroppo a causa di un piccolo imprevisto questa comincia a parlare un po' troppo umiliando pesantemente lo schiavo davanti alla donna delle pulizie.
Ecco il video:

A dir poco FANTASTICO!!! Lei sa proprio il fatto suo!
Mi ricorda quando un giorno io e la mia Padrona andammo a mangiare pesce. Bel ristorantino e cenetta intima.
Prima di uscire mi invita a indossare un plug anale, quelli fatti a cuneo e a togliere le mutande.
E' fondamentale non indossare le mutande, perchè qualora dovesse sfilarsi dall'ano il dildo cadrebbe a terra, ecco perchè mi sono preoccupato tutta la sera di stringere le chiappe del culo.
Perchè oltre ad ospitare questo fastidioso "corpo estraneo" temevo il peggio, che magari mi uscisse proprio in pubblico, magari mentre stavo pagando il conto... "Sì sono 85 euro" - "Eccoli qua...[CLAK]..." - "E questo cos'è?" - "Ehm...ohh...è un plug anale...chissà da dove è saltato fuori..."
Sperando che questo non succedesse ho dovuto concentrarmi non poco. Dovete sapere che inizialmente ci sta dentro bello stretto e sembra che nulla possa farlo uscire, ma dopo un'ora circa il buchetto si dilata magicamente e dentro per poco non ci balla. Quando ci siamo alzati dal tavolo e abbiamo passeggiato un po' per il centro ho iniziato a sudare freddo. Ad ogni passo mi sembrava di averlo perso, ad ogni passo stringevo sembre di più, ad ogni passo desideravo con tutto me stesso che rimanesse dentro di me. ASSURDO!
Finalmente arriviamo all'auto così mi sono rilassato un po'.
"Non sognarti di toglierlo!" - Mi sottolinea la Padrona - "E quando sei a casa resta in piedi accanto a me" - Mi ordina.
Arriviamo a casa, dove ci aspetta la baby-sitter. Io ubbidisco. La mia Padrona, però si dilunga in chiacchiere prima di congedare la ragazza. Con la testa sono completamente da un'altra parte. Cavolo! Mi sta uscendo! Mi sta uscendo! Sto facendo uno sforzo inaudito per non farlo uscire, ma lui piano piano sento che se ne va. Fortunatamente trovo una posizione con l'ausilio dei pantaloni che me lo tiene fermo: resto immobile.
Finalmente la ragazza esce e se ne ve, lei si gira mi guarda e io mi avvicino di un passo, ma il dildo esce, allora lo fermo con la coscia.
"Ho visto sai! Fallo cadere fuori! Bene ora prendilo e vieni di là che devo pisciare tutto il vino che ho bevuto!"
Mi chino per raccoglierlo, ma sento premere il suo piede sulla mia mano ed esclama: "CON LA BOCCA!".
Marco

L'Asta

1 commenti 12 aprile 2008 alle 16:25 - Edit entry?
Per la prima volta ho deciso di partecipare ad una cena organizzata da amanti del S/M in provincia.
Questo incontro rappresentava semplicemente un mezzo per poter ampliare le proprie conoscenze e discutere liberamente della propria passione. Non era assolutamente la sede per fare esibizioni, show o quant’altro, anche se poi ognuno nella propria intimità della camera d’albergo avrebbe potuto fare quello che preferiva.
La bontà dell’organizzazione aveva dato i suoi buoni frutti: più di 40 partecipanti di cui 14 donne e 26 uomini provenienti da diverse località del centro/nord. Ci siamo ritrovati in un locale dove le ottime pietanze preparate erano le vere protagoniste della serata. Il posto era tranquillo e normalissimo, assolutamente non un luogo dedicato a certe tendenze particolari, infatti lo scopo era proprio quello di potersi conoscere e approfondire ogni tipo di argomento in completa libertà, nient’altro era previsto.
In ogni modo non avrei mai pensato di incontrarla proprio a quella cena. Alice è una ragazza molto carina, dalle forme proporzionate e da un viso dolce e carino soprattutto per quei bellissimi capelli rossi che porta tagliati abbastanza corti.
Ha 2 anni meno di me, ma la conosco ormai da almeno 10; infatti siamo soliti frequentarci spesso in quanto usciamo con la stessa compagnia da tempo, anche se da un po’ gli incontri sono stati sempre più rari. Il bello è che nessuno dei due fino a quel giorno aveva immaginato i gusti dell’altro.
Non ero da solo a quella festa, ero accompagnato da un caro “alleato” che ho conosciuto un paio d’anni fa in altri ritrovi e che Alice conosceva di vista in quanto anche lui, a volte, usciva con la nostra compagnia.
E’ stata lei a battermi sulla spalla e quando mi sono girato ed ho trovato il suo visino davanti a me sono diventato bianco dalla vergogna.
“C-c-ciao…tu qui?” – le chiedo. “Certo, anche se io penso la stessa cosa!” – e sorride – “Vedo che c’è anche Vale…?”
Nascondere questa passione alla vita quotidiana è sempre stato abbastanza facile, ma stavolta sono stato beccato in pieno e che imbarazzo….da Alice. Una volta, alla fine delle superiori, in vacanza tra amici, ricordo anche di aver provato a baciarla, ricordo quando andai a trovarla all’ospedale dopo l’incidente e ricordo la sua laurea quando l’abbiamo vestita da pallone….questi e altri flashback mi sono passati come fulmini nella mia testa in pochi attimi.
Ho cercato di non mettermi seduto vicino a lei, ma proprio prima di accomodarsi si avvicina ed esclama: “Mi raccomando voi due, facciamo in modo di metterci vicini!”.
La vedevo tranquilla e molto spigliata, tutto il contrario di me, che ancora non comprendevo la situazione.
Sta di fatto che abbiamo passato una serata favolosa. Lei continuava a parlare ed io pure, abbiamo discusso di tante cose e abbiamo scoperto insieme che io era uno schiavo e lei amava la dominazione. Ci siamo chiariti e abbiamo stretto il patto di rispettare il nostro segreto, ma prima di concludere la serata Alice ci comunica di volerci incontrare l’indomani al “Bistrot”: io, Vale e un altro ragazzo invitato da lei.
Il giorno seguente alle nove ci ritroviamo tutti e quattro: lei e i suoi tre “sottomessi”. Gli argomenti sono tranquilli, nulla di particolare e nessuna allusione, ma la mia curiosità era fortissima in quanto non capivo lo scopo del ritrovo.
Tutti i dubbi sono stati fugati poco prima di mezzanotte, infatti ad un certo punto lei esclama: “Bene, schiavetti! La serata sta per concludersi e stasera uno di voi avrà l’onore di portarmi a casa e salire da me solo il tempo di fare pipì e poi tutti a nanna…” – e il viso di Alice si allarga in un raggiante sorriso.
Nello stesso instante che terminava la frase, tutti e tre all’unisono siamo diventati rossi come peperoni. Che voleva dire? Cosa dobbiamo fare? Ma soprattutto, chi dei tre era il prescelto?
“Dai ragazzi! Metto all’asta la mia pipì! Partite almeno da 50 euro! Forza! Inizia te Luca, poi Valentino e infine Marco.” – E con questo nessun dubbio ci è rimasto, sta facendo sul serio!
Inizia il primo con 55, poi Vale con 60, io con 65, poi 75, 80, 90, 100 e 150. Luca continua con 150 e 50 centesimi, ma qualcosa a Lei non è piaciuto. E con un calcio negli stinchi precisa: “Ehi carino, chi ti credi di essere? Che centrano i centesimi ora? Caruccio….sei fuori dal gioco!”
Si prosegue con 200 e 220. Ma nessuno sa cosa succede se ci si ferma. Quindi continuiamo con 250, 260 e 270. Alla fine dopo aver rilanciato 290 euro vince Valentino. “Ottimo schiavetti! Cifra sufficiente per stasera. Fuori i soldi sul tavolo, cessetto!” e rivolta verso il vincitore apre la mano in attesa dei soldi. “Ok, scusa ma qui non li ho…li prelevo e poi ti pago!” – Risponde. “Cosa? No, bello non ci siamo capiti…l’asta si paga subito se non hai i soldi vuol dire che non puoi permetterti neppure di fare da water. Marco allora tocca a te! Fuori i tuoi 270…” – Sentenzia.
Mi giro apro il portafoglio ed estraggo il denaro. La vedo un po’ toccata da questa cosa, forse non se lo aspettava? Non lo so.
Durante il tragitto ho immaginato a come sarebbe stato, cosa avrei dovuto fare esattamente e come sarebbe andata a finire. Lei continuava a parlare e domandare mille cose e si sentiva veramente a suo agio, io invece, sempre meno, perché dall’eccitazione non riuscivo a connettere nessun discorso.
“Lo hai già fatto altre volte?” – Mi chiede. “Cosa?” – Domando. “Daiiii….cosa??? Hai mai bevuto pipì?” – Chiarisce.
“Sì…un po’….una volta….con Manuela…te la ricordi?” – Rispondo. “Ma dai? Con la finta bionda? Non ci posso credere…ma era…”
“No, no….tranquilla….non facevamo nulla di particolare….solo che una volta al mare eravamo molto eccitati…e abbiamo deciso di fare la doccia insieme…” – continuo – “Prima di iniziare voleva fare pipì e le chiesto se la faceva in doccia così la guardavo…e quando a iniziato mi sono inginocchiato e ho messo sotto una mano e poi prima che finisse ho avvicinato la bocca e l’ho leccata proprio lì…poi…”
“Ahh….nulla a che vedere con stasera…” – mi interrompe – “Ma ti è piaciuto?”
“Non tanto, il gusto non è il massimo! – Rispondo sorridendo. “Ma ti rendi conti che stai per bere la pipì di una tua cara amica?” – Esclama. “Ancora non ci credo” – Le dico.
Entrando in casa Alice comincia a precisare: “Allora mi raccomando. Prendi questo sacchetto e metti dentro tutto ciò che stai indossando e chiudilo con un nodo, poi ci mettiamo qui in cucina che ci sono le piastrelle.” – E mi passa una busta di plastica della spesa e continuando – “Non mettiamo nulla sotto, in questo modo se qualche goccia scappa via avrai modo di recuperarla alla fine!” – e ridendo, vedo che si sta togliendo le scarpe e la gonna e le mutante, come se fosse una normale routine – “Sdraiati per terra cessetto che comincia a scapparmi sul serio!”
Vedo che si mette sopra di me con la mia testa tra i suoi piedi e il sua faccia rivolta verso il mio corpo nudo.
Prima di chinarsi mi dice: “Apri la bocca che voglio vederti bene prima quanto schifo fai. Mi raccomando non devi perderne neanche una goccia e ricordati che l’hai pagata 270 euro.”
Ora si china accucciandosi sopra la mia faccia e avvicina la sua fighetta ben curata e di colore rossiccio alla mia bocca ma senza toccarla.
“Apri bene la bocca cesso, e non toccarmi assolutamente se non te lo dico io…ora devi solo pensare ad ingoiare tutta la mia piscia!” – e così dicendo inizia a spingere e così quasi inaspettatamente fuoriesce il primo debole zampillo. Schizza un po’ sul mento e sul collo, ma la maggior parte entra in bocca. Quindi istintivamente la chiudo per ingoiare e assaggiare la pipì di Alice.
Quindi si blocca e dice: “Eh no, non puoi chiudere la bocca altrimenti poi esce tutto….devi ingoiare senza chiudere il coperchio…” – E inizia a ridere e a pisciare. La mia bocca rimane aperta ma inizia a riempirsi e nonostante i miei sforzi non riesco a deglutire. Lei lo vede ed interrompe il flusso poco prima che fossi pieno.
“Dai, ingoia….Marco, cerca di rilassarti…devi ingoiare subito e a ritmo continuo altrimenti esce tutto.” – mi spiega.
Io ero nel pallone, ero eccitato, alla visione del suo splendido pelo e fantastico culetto a 2 centimetri da me e allo stesso tempo confuso da quella situazione e dal cattivo odore. Cerco quindi di concentrarmi di più e inizio ad ingoiare subito a bocca aperta non appena sento il calore della pipì entrare dentro di me. Cerco di fare del mio meglio ed effettivamente a parte qualche schizzo riesco a bere tutto il suo nettare e con il massimo grado di eccitazione e il pisello sempre piu’ duro davanti agli occhi di Alice, proseguo con il mio compito.
Dopo circa un minuto e mezzo, purtroppo è quasi finito tutto. “Ecco bravo…sei proprio un bravo schiavetto…vedo che ti sei anche eccitato…allora ti è anche piaciuto? Abbiamo forse scoperto che sei veramente fatto per fare il water?” – e proseguendo finalmente dice – “Ok, ora senza credere chissà cosa mi abbasso e leccherai per bene la mia figa, cerca di pulire tutto per bene, nient’altro”.
Magnifico, si abbassa e infilo la lingua dentro le sua labbra e la passo da una parte all’altra, entrando dentro e cercando di raccogliere tutto il possibile, faccio la stessa cosa con l’ano roseo e colmo del suo intimo odore. Alla fine lei si rialza e si riveste. Mi indica i punti del pavimento dove leccare i vari schizzi di pipì caduti in precedenza e quindi mi consegna la busta con i vestiti e mi accompagna alla porta ancora nudo.
“Caro Marco, mi spiace ma ora ti saluto, se vuoi puoi rivestirti fuori nel giroscale dell’ascensore e poi quando arrivi a casa e fatti pure una bella pippetta pensando alla mia pisciata, dopo che sei venuto, mandami un messaggio sul cellulare così saprò che ti è piaciuto” – e così mi congeda chiudendo la porta di casa.
Nel viaggio di ritorno ho ripensato a tutta la serata, ad Alice ed al suo sapore che avevo ancora addosso e dentro di me.

Piaciuto il racconto?? Presto tornerò con nuovi eccitantissimi post.
A presto.

Marco
Le foto presenti in questo blog sono autoprodotte dall'autore oppure prelevate da altri siti web, pertanto non sono protette da Copyright. Tutti i testi, invece, sono di proprietà esclusiva dell'autore (ad esclusione di alcune parti specificate); per la riproduzione in qualsiasi forma è obbligatoria l'autorizzazione scritta.