Milking

1 commenti 29 giugno 2008 alle 15:11 - Edit entry?
Da quello che mi risulta la “mungitura” è un pratica poco diffusa e per la maggior parte sconosciuta. In questo racconto cercherò di descrivere con parole e attraverso immagini ed questo tipo di esperienza.

In cosa consiste la “mungitura”? E’ semplice! Consiste nell’eiaculazione del liquido spermatico senza il raggiungimento dell’orgasmo maschile, tipicamente adottata nel “Teasing&Denial”.
Ecco la definizione letterale.

· Orgasm denial: (lett. 'negare l'orgasmo'). La privazione dell'orgasmo, soprattutto nel Femdom, è il modo migliore per controllare completamente un sub. Vedi anche 'teasing & denial', 'karezza', 'enforced chastity'.
· Teasing and denial: (lett. 'stuzzicare e negare'). Una pratica molto frustrante e umiliante (ma terribilmente eccitante) che consiste nella stimolazione sessuale del sub al quale tuttavia si nega ripetutamente e a lungo l'orgasmo.

Mantenere lo schiavo in uno stato di constante eccitazione lo rende frustrato, docile e malleabile. In pratica, rappresenta un metodo per ottenere dal proprio sub l’esecuzione di qualsiasi pratica senza l’utilizzo di violenza fisica. Egli infatti resterà costantemente 24 ore al giorno in uno stato di frustrazione che lo porterà ad una sottomissione quasi totale, ma sarà necessario che la Padrona segua alcune regole fondamentali.
La prima, ovviamente, è l’utilizzo della cintura di castità (almeno all’inizio) altrimenti, se lo schiavo avrà modo di raggiungere l’orgasmo, c’è il rischio di dover ricominciare il trattamento daccapo. La seconda sarà quello di fargli eseguire dei determinati compiti o degli ordini e promettergli come premio l’eventuale orgasmo, cosa che non otterrà praticamente mai, in quanto sarà comunque sempre possibile trovare qualcosa che non va nella sua esecuzione; perciò un premio potrebbe essere soltanto la masturbazione senza l’eiaculazione. E da qui la terza regola, ovvero la “mungitura”.
Uno schiavo in castità non ha modo emettere liquido seminale, poiché gli vengono negati gli orgasmi. Tale pratica non è tuttavia salutare per la prostata. Questa è una ghiandola che secerne del liquido che permette allo sperma di rimanere integro. Prolungate assenze di eiaculazioni fanno sì che tale ghiandola si atrofizzi. Il corpo umano reagisce a questo problema con eiaculazioni notturne che permettono di mantenere in funzione la prostata. La tecnica di "mungitura" (tradotto dall'inglese “milking”) è finalizzata ad estrarre liquido seminale dallo schiavo, ma senza il piacere connesso all'orgasmo. Tale operazione dovrebbe essere effettuata ogni due settimane (nulla vieta di farlo più spesso comunque). Vediamo quindi in cosa consiste tale tecnica.
La prostata è accessibile dall'ano ed essa è collegata alle vescicole seminali attraverso dei "canali" chiamati ampolle deferenti. Le vescicole seminali hanno il compito di immagazzinare gli spermatozoi prodotti dai testicoli. La prostata invece secerne un liquido che permette agli spermatozoi di sopravvivere nel mondo esterno fornendo nutrimento e protezione. Tali ghiandole sono sempre in funzione, sebbene la loro attività diminuisce quando non è necessaria (assenza di orgasmi). Durante l'eccitazione sessuale tali organi si caricano dei rispettivi prodotti, e la pressione all'interno dei canali aumenta. Uno schiavo molto eccitato che non si rilassa attraverso l'orgasmo infatti sentirà tale pressione all'interno del suo apparato genitale. I suoi testicoli diventeranno molto sensibili, e a volte perfino camminare gli creerà sofferenza. Tale sensazione permane per diverse ore, e ricorda il suo stato di astinenza e frustrazione quando è lontano dalla Padrona. Nel caso sopraggiunga l'orgasmo, il liquido accumulato all'interno delle ghiandole viene riversato all'interno dell'uretra e con l'aiuto degli spasmi muscolari viene sprizzato all'esterno. Maggiore è l'eccitazione, maggiore è la pressione e la forza con cui lo sperma viene espulso.
Per estrarre lo sperma dall'apparato genitale senza l'orgasmo è possibile effettuare un massaggio alla prostata, dall'alto verso il basso: tale movimento permette di spingere lo sperma all'interno dell'uretra e quindi di farlo fuoriuscire, senza tuttavia che lo schiavo provi alcun piacere. Toccare la prostata può essere comunque piacevole: deve quindi essere fatta lontana dai momenti di massima eccitazione. Infatti, in alcuni casi sembra che la mungitura dello schiavo abbia innescato un orgasmo. Non è facile capire se tale orgasmo sia autentico oppure sia un semplice riflesso fisico. E' dunque opportuno eseguirla quando lo schiavo non sia in piena eccitazione.
Per aiutare la fuoriuscita dello sperma può essere utile di tanto in tanto toccare il pene, dando alcuni colpi di masturbazione per aiutare lo sperma a risalire l'uretra. Inizialmente può non essere facile applicare tale pratica: la collaborazione dello schiavo è quindi fondamentale, specie per l'individuazione della prostata. La posizione migliore per lo schiavo è quella a quattro zampe, la quale consente un accesso agevole al suo retto da parte della Padrona. E' possibile utilizzare le dita per penetrare l'ano e quindi accedere alla prostata oppure utilizzare giocattoli cercando di massaggiare la ghiandola dall'esterno. L'utilizzo della mano risulta essere comunque più sensibile e può quindi condurre a risultati migliori. Infine, in commercio esistono degli oggetti pensati appositamente per il massaggio alla prostata, e quindi permettono di raggiungere l'obiettivo di svuotare lo schiavo con comodità e facilità. Infatti la forma di questi oggetti è tale da permettere un accesso diretto alla prostata senza sforzi da parte della Padrona. Resta in ogni caso indispensabile la collaborazione dello schiavo.
La tecnica appena descritta dovrebbe svuotare lo schiavo senza tuttavia fargli provare piacere o soddisfazione. Egli dovrebbe quindi rimanere nello stato di "eccitazione" e frustrazione in cui era. In alcuni casi può accadere che lo schiavo associ l'emissione di sperma ad un orgasmo (anche se questo non è effettivamente avvenuto). Se lo schiavo è di qualità e tale associazione psicologica prende forma, solitamente questo si sentirà in colpa per aver in un certo modo disatteso le aspettative della Padrona. Esso va quindi rassicurato, e nella mia esperienza la cura migliore è quello di stuzzicarlo nuovamente e farlo sentire più frustrato ed eccitato di prima.
La tecnica appena esposta è quella più efficacie, ma alcuni principianti possono ritenerla troppo estrema. Esistono altri modi che raggiungono lo stesso scopo, sebbene in modo meno efficacie. La prima tecnica richiede notevole partecipazione da parte dello schiavo. Essa consiste nella masturbazione dello schiavo fino a quando questo inizia ad emettere sperma e quindi interrompere immediatamente la stimolazione. Tale tecnica richiede ad ogni modo che lo schiavo conosca molto bene il proprio corpo e che lo sappia controllare bene. Inoltre egli stesso deve volere volontariamente privarsi dell'orgasmo sebbene sia li vicinissimo. Specialmente agli inizi sarà frequente che lo schiavo sbagli e abbia un orgasmo. Per prendere confidenza con le proprie sensazioni ed evitare l'eiaculazione è opportuno interrompere la masturbazione a pieno ritmo quando si sente avvicinarsi il momento cruciale, e quindi procedere con movimenti via via sempre più lenti, intervallando sempre più i colpi. Non appena si sente iniziare l'eiaculazione è necessario rilassarsi completamente, lasciare andare i muscoli dell'apparato sessuale. In caso contrario anche se la stimolazione non prosegue può innescarsi un orgasmo. Con il corretto addestramento, è possibile riuscire ad estrarre notevoli quantità di sperma senza tuttavia raggiungere un orgasmo. Tuttavia tale metodo fa si che lo schiavo provi un piacere più o meno notevole durante la masturbazione.
Infine l'ultima tecnica è quella di far sopraggiungere l'orgasmo, ma quindi interrompere immediatamente la masturbazione. Lo schiavo proverà si piacere, ma questo sarà molto scemato e solitamente non soddisfacente. Tale tecnica può essere applicata da tutti, e non richiede particolare abilità. Tuttavia essa non fa parte delle tecniche di mungitura vere e proprie, in quanto lo schiavo raggiunge l'orgasmo, però con un po’ di esperienza è possibile che questo possa essere di intensità molto ridotte.
Non avendo soddisfatto i propri istinti sessuali, a questo punto, lo schiavo sarà ancora eccitato e pronto ad un nuovo orgasmo. Per verificare la sua sottomissione è utile far ingoiare al sub il proprio sperma. Questo può risultare un addestramento importante. In quanto, a lungo andare, lo schiavo si abituerà al gusto dello sperma e sarà quindi possibile farglielo leccare anche dopo veri orgasmi, magari direttamente dal pube della Padrona o, ancora meglio, dalle suole dei suoi stivali.
In conclusione, con un po’ di pazienza e un po’ di bravura da ambedue le parti, lo schiavo addestrato sarà in grado di restare senza cintura di castità, senza mai masturbarsi se non autorizzato e, quando richiesto, effettuerà una auto mungitura al cospetto della sua Mistress per poi bere il liquido emesso.Volendo è possibile anche farlo esibire in ritrovi e feste.

[Ndr] Il sottoscritto due anni fa (avevo 25 anni) è stato sottomesso da un Mistress 37enne croata veramente molto carina e conosciuta in vacanza. Iniziato il rapporto di sottomissione, fin dal primo giorno ha applicato la pratica del Teasing&Denial e dello Strap-On. Dopo 2 settimane ho imparato ad ingoiare il mio sperma e mi è stato così assegnato il nome di CumSlave. Ogni sera praticavo il Milking e dopo aver fatto fuoriuscire il mio liquido in un bicchiere dovevo supplicare (anche per più di un’ora a volte) la mia Padrona di poter bere il mio sperma. Alla terza settimana la mia Padrona ha provato su di me il “piss” (pipì) direttamente sul viso ma senza bere. Dopo solo altri 2 giorni ho iniziato a berla. Dopo altre 3 settimane ho leccato l’ano e bevuto lo sperma di un altro ragazzo per la prima ed unica volta. E infine dopo un’altra settimana sono stato sottoposto ad una richiesta particolare. Dovevo stare per un giorno in bagno e sostituirmi al wc e alla carta igienica. Ovviamente subito non ho accettato, però dopo qualche “pratica di convincimento” ho ceduto, ma solo per la pipì. Sono rimasto in bagno dalle 9 del 4 ottobre alle 9 del 5 ottobre 1998 e con un imbuto rosso per 8 volte ho soddisfatto la mia Padrona e 1 volta una sua amica, bevendo completamente la loro pipì e ripulendo con la lingua fino all’ultima goccia. Non è stato per nulla facile, in particolare la notte, in quanto è veramente dura dormire sul pavimento.Dopo questa prova e 7 settimane di continui stimoli e di costante eccitazione ho potuto raggiungere l’orgasmo. Ho avuto tempo soltanto 2 minuti ma mi sono bastati abbondantemente, credetemi. Dopo aver eiaculato nel solito bicchiere, questa volta, mi fu ordinato di bere ma non ingoiare. E dopo aver trattenuto per un’ora abbondante lo sperma in bocca in ginocchio, la mia Padrona mi autorizzò ad ingoiare. Mi lasciò quindi fare ciò che volevo, per cui mi buttai a letto completamente a pezzi.Inutile aggiungere, che per tutte queste pratiche è necessario conoscere bene la propria Mistress ed avere un rapporto di totale fiducia, onde evitare di incorrere in seri e sgradevoli problemi di salute. Ma questo non è argomento che voglio affrontare in questo contesto.

Marco

Breve storia

0 commenti 14 giugno 2008 alle 16:55 - Edit entry?
Riporto in originale un bellissimo racconto scritto da una persona (una donna) che conosco benissimo.
Grazie ancora del bellissimo pensiero.
Marco

Io e mio marito siamo sempre in simbiosi, lui vuole una moglie padrona e io amo dominarlo.
La cosa che mi piace di più è renderlo il mio cesso privato, soprattutto al ritorno da serate con altre persone con lui che mi aspetta eccitato e con le palle piene di sperma da espellere.
Quando torno lo trovo già nudo disteso per terra col cazzo duro e le palle legate io mi spoglio e prendo l’imbuto, gli tocco le tette perché così capisce da qui non può scappare e poi lo prendo a calci nel culo ma anche sulle palle e sul cazzo.

Lui geme di dolore e finché vedo che le palle non sono belle rosse o viola allora solo allora gli piscio in bocca e lui deve bere tutto anche quando è tanto.
Dopo mi deve pulire e bene e prendere anche il mio liquido più denso bianco e appiccicoso.
Poi lo giro a gattoni e a quel punto calci frusta ecc ecc e CAZZO IN CULO perché a lui piace essere inculato e sottomesso.
La sborra può arrivare in vari modi certo è che il mio culo è il buco preferito e a quel punto eccomi!!!!!

Marco WC

0 commenti 13 giugno 2008 alle 16:58 - Edit entry?
Un sera, durante una delle nostre cenette intime, io e la mia Padrona chiacchierando del più e del meno ci imbattiamo in un argomento un po' "particolare".

Lei: Quand'è che ti ho fatto bere per la prima volta la mia pipì?
Io: Mmmm, sono diversi anni, abbiamo cominciato nel 2003, ti ricordi?
Lei: Sì è vero, era estate! Agosto per l'esattezza.
Io: Però ne è passato di tempo eh?
Lei: Vero! Ti ricordi? Le prime volte te la facevo direttamente in bocca, ma si rischiava sempre di sporcare e poi si impiegava di più. Poi avevi construito quella specie di sedia/cesso ti ricordi?
Io: Ci dovevo infilare la testa dentro. Tu pisciavi e io dovevo bere e basta. Non vedevo niente.
Lei: Beh, ora è meglio perchè con l'imbuto grande è più comodo, basta prenderlo e usarlo senza dover montare e smontare niente.
Io: Si fa prima e si pulisce meglio.
Lei: Infatti, lo facciamo più spesso per quello.
Io: Per la tua felicità...
Lei: Certo, se non mi piacerebbe non lo farei. Ma è così eccitante usarti come un cesso che tu neanche puoi immaginare. Ma secondo te, quanta piscia hai bevuto fino ad oggi?
Io: Fammi pensare, così ad occhio in tutto questo tempo avrò bevuto circa una media di 60/70 pisciate all'anno, per cui siamo a un totale di quasi 350 fin'ora. Se più o meno ogni volta fai 20cl allora ho bevuto la bellezza di 70 litri della tua pipì. Notevole!!!
Lei: Che bello! Sono fiera di te...sono fiera del mio cesso! Spero tanto che tu lo faccia per sempre.
Io: Lo farò finché tu me lo chiederai.
Lei: Bravo! Ascolta da oggi potresti segnarti tutte le volte che la bevi? Così fra qualche anno rifacciamo i conti e vediamo a che punto sei? Ok??
Io: Va bene, come potrei fare?
Lei: Dai, metti il conto sul blog, così tutti lo possono vedere ok?
Io: Sarà fatto!

In fondo a questa pagina web troverete il conteggio sempre aggiornato. Ogni volta che farò da water per la mia padrona, lo segnerò con una tacca.

A presto.

Marco

Toilette Centralizzata

0 commenti 8 giugno 2008 alle 16:31 - Edit entry?
Ho trovato - quasi per caso - un file in rete e ho deciso di estrarre la parte saliente e riproporla anche a voi. Che ne pensate?
Per gli amanti di questo genere non è quasi la perfezione?
Io sono ormai abituato da anni a bere l'urina di mia Moglie Padrona e devo dire che è tutt'altro che un peso, la maggior parte delle volte è un piacere e dopo così tanto tempo lei è elettrizzata (e io pure) nel vedere che ancora il mio cazzo diventa duro come un sasso durante la bevuta.
Le uniche volte (rare) che ho difficolta a bere la sua pipì completamente è quando ne ha molta, in pratica quando supera il mezzo litro, nonostante porti sempre a termine il mio compito, alla fine posso essere molto nauseato e provato.

Se penso a quel fortunato del video che se ne scolta ben 3 di piasciate, un po' lo invidio e un po' capisco quello che sta provando. Non parliamo poi dello Schiavo Carta Igienica che gli tocca pulire ben 3 fighe sporche!
Voi che ne pensate?

Marco
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