CBT

0 commenti 31 maggio 2009 alle 14:05 - Edit entry?
Vi lascio, prima dell'arrivo dei nuovi post di giugno, un bellissima galleria di immagini CBT, dove le nostre Padrone si divertono a torturarci allegramente le nostre povere palline.
Per chi non conscesse ancora di cosa stiamo parlando, vi rimando alla definizione enciclopedica: Cock and Ball Torture.


A presto...
Marco

Il gioco di Jessica 3 e 4

0 commenti 13 maggio 2009 alle 12:57 - Edit entry?
Continuamo con la seconda pubblicazione di questa bellissima storia.
A presto.

Marco

PARTE TERZA
Dopo avergli imposto anni di castità forzata, la feroce umiliazione che Jessica riserva al marito passa per il continuo tradimento. Bellissima e crudele, spinge senza pietà il proprio marito oltre nuovi limiti di degradazione e sottomissione...
UN TRADIMENTO CRUDELE
"Ho intenzione di fare sesso stasera, con Paul, quindi mi devi preparare per lui." Jessica è raggiante mentre mi dice queste parole. Paul è il suo attuale amante. Un imprenditore di successo su Internet, slanciato, attraente e pieno di soldi. Jessica lo ha incontrato un paio di mesi fa e ha cominciato a vederlo con sempre maggiore frequenza. Benchè non fosse certa agli inizi di come avrebbe reagito venendo a sapere del nostro insolito menage matrimoniale, sembra che la cosa gli sia addirittura gradita. A quanto pare sapere che Jessica mi nega ogni piacere lo eccita. "E’ ora del mio bagno" annuncia Jessica. Quando deve intrattenersi con un amante siamo soliti seguire alcuni rituali prima che loro due si vedano. Aiuto Jessica a farsi il bagno, aiuto Jessica a vestirsi, e a seconda se mi tradirà nel nostro letto o altrove lei mi sistema in modo diverso. Se ha intenzione di tradirmi qui in casa di solito mi vestirà in modo umiliante. Jessica entra nella vasca che deborda bolle di sapone. Mi passa la spugna. E’ mia responsabilità pulirla. Riempio la spugna di sapone e mi do da fare. Jessica allunga una gamba e stende il piede mentre faccio correre la spugna dalla punta delle sue dita lungo tutta la gamba. Jessica si rilassa mentre strofino ogni centimetro del suo corpo con la spugna. Poi si gira e solleva il sedere perchè io possa pulirlo. E’ così eccitante vedere il suo culetto appena sopra il livello dell'acqua insaponata. Massaggio con cura e attenzione ogni centimetro delle sue natiche e poi il suo bellissimo ano raggrinzito con la spugna. Dopo pochi minuti ho finito il mio lavoro e Jessica esce dalla vasca mentre la asciugo con un panno morbido. Quindi torna in camera dove si sdraia sul letto. Devo sempre farle un servizio di pedicure prima che vada con un amante. Prendo il suo colore preferito, uno Chanel rosso scuro, e acchiappo una manciata di batuffoli di cotone. Dopo averli sistemati a separare ogni dito dei suoi piedi, mi dedico a smaltarle le unghie.
Quando ho finito di asciugare lo smalto soffiando sulle sue unghie, Jessica mi ordina di salire sul letto vicino a lei."Qui, sistema il tuo pisello chiuso nella sua gabbia vicino alla mia micetta mentre parliamo un poco." Mi avvicino e appoggio gentilmente il mio sesso imprigionato sul suo sesso caldo e soffice. "deve essere difficile per te sapere che tra poco il membro di un altro uomo entrerà nella vagina di tua moglie. Intendo dire, normalmente la vagina di una moglie è un luogo sacro cui solo il marito può accedere. Il luogo in cui marito e moglie vivono la loro più totale intimità . Ma non per te. Per te, la vagina di tua moglie è il luogo in cui non ti è permesso di entrare, mai più. Per te, la vagina di tua moglie è un luogo di rifiuto e umiliazione. Al posto del luogo di massima intimità è il luogo di massima frustrazione e umiliazione per te. E sapendo che un altro uomo sta per soddisfare tuia moglie deve proprio essere qualcosa di strano per te." Jessica comincia a baciarmi teneramente la faccia, poi a leccarla. "Deve essere così umiliante per te il fatto di non poter soddisfare tua moglie e che lei debba fottere altri uomini per appagarsi. Il fatto che non soltanto tua moglie ti abbia negato il diritto di soddisfarla, ma che tu proprio non sia in grado di farlo. Che il tuo cazzettino sia come quello di un bimbo e che tua moglie non ti lascerebbe neppure provare a usarlo per soddisfarla" Jessica comincia a leccare la mia faccia con maggiore aggressività , con ampie leccate sulle mie labbra, sulle mie guance. "voglio dire, eccoti qui, mio marito, lasci che tua moglie ti vieti di fare sesso con lei o chiunque altro per cinque anni, lasci che tua moglie ti vieti persino di avere un orgasmo per oltre cinque anni, lasci che tua moglie decida di farti tenere il pene chiuso in una gabbietta di metallo per oltre cinque anni. Tu lasci che tua moglie ti tratti così male, le permetti di farti impazzire di desiderio, di negarti ogni soddisfazione e di umiliarti in questo modo. Non hai mai nemmeno cercato di opporti! E adesso stai aiutando tua moglie a tradirti mettendole lo smalto sulle dita dei piedi, lavandola e vestendola perchè sia il più sexy possibile per il tuo rivale! Che razza di uomo saresti mai?" Jessica continua a leccarmi la faccia mentre resto ipnotizzato dalle sue parole.
"Come puoi permettermi di trattarti così? Niente sesso, niente orgasmo, tua moglie che ti tradisce regolarmente e il tuo cazzo chiuso in una gabbia ogni santo giorno per cinque anni! Penso che tu meriti davvero tutto questo. Qualsiasi uomo che permetta alla propria moglie di imporgli tutto questo senza alcuna resistenza non si merita nessun rispetto. E voglio che tu sappia che non ho alcun rispetto per te, nemmeno un briciolo." Jessica mi guarda negli occhi intensamente scandendo bene le parole: "Non ho più nessun rispetto per te. Di fatto, non provo che disprezzo per te, smidollata sottospecie di scusa di marito." Jessica ricomincia a baciarmi teneramente il volto. "sei una smidollata, patetica scusa d'uomo con un cazzettino ridicolo. Mano a mano che ti osservavo sopportare il mio comportamento sempre più prepotente il rispetto che provavo per te scemava. Oramai ti vedo solo come una patetica scusante d'uomo. Forse che un vero uomo aiuterebbe sua moglie a prepararsi per fare sesso con un altro uomo? Forse che le permetterebbe di vietargli di avere un orgasmo, per sempre? Forse che un vero uomo accetterebbe che sua moglie dichiari che non gli sarà mai più permesso di scoparla? Non penso che queste siano azioni di un vero uomo. Di certo non del tipo d'uomo che mi possa eccitare. No, sei molto più simile ad un cagnolino da compagnia. E questo in effetti ha senso visto che leccare è l'unica forma di sessualità che ancora ti concedo. No, tu non mi ecciti affatto, mi disgusti. E, purtroppo per te, più mi disgusti e più voglio degradarti e umiliarti e farti soffrire. E’ una spirale in discesa per te. Ora abbassati alla mia fica." Mi abbasso alla fica di Jessica.
"Puoi baciarla delicatamente . Voglio che sia già bagnata quando incontrerà Paul tra poco." Mi dedico a baciare con delicatezza il delizioso sesso di Jessica. "Si, prepara la fica di tua moglie per il cazzo di un altro uomo. Rendi la fica di tua moglie umida perchè un altro uomo la scopi. Bacia l'oggetto della tua frustrazione, della tua umiliazione, della perdita di ogni tuo diritto di maschio" E io bacio e lecco con maggiore passione il sesso oramai bagnato di Jessica. Più mi degrada e più desidero baciala con passione. "Venera l'essenza, il cuore della mia femminilità. Adora l'altare della tua degradazione e del tuo annullamento. Pensa che tra pochissimo il cazzo di un altro uomo starà esattamente dove ora sta la tua lingua. Che un altro uomo sta per soddisfare, riempire tua moglie. Che tua moglie deve andare con un altro uomo per potersi sentire una donna. Che tu aiuti tua moglie ad essere il più sexy possibile perchè lei possa trarre piacere da un altro uomo"
Continuo a baciare il sesso di Jessica per altri dieci minuti. Poi lei si alza e torna con in mano un oggetto che temo. E’ un'altra cintura di castità per uomini. Un'altra gabbia per il pene. Una gabbia per il pene molto più crudele di quella che indosso. Si chiama KTB (Kali Theet Bracelet, il braccialetto dentato di Kali - N.d.T.) ed è uno strumento terribilmente crudele, formato da un bracciale pieno di denti acuminati di metallo, che viene allacciato attorno al corpo del pene. Finchè il pene resta a riposo non comporta grossi problemi, ma al minimo segno di erezione i denti si impuntano contro il pene. Più ci si eccita più intenso diventa il dolore. E’ con questo strumento che Jessica sfrutta al meglio l'attrazione che provo per lei contro di me. "E’ ora di preparasi per stasera!" Jessica ridacchia mentre rimuove la mia gabbia abituale per sostituirla immediatamente con il KTB. In un attimo chiude il lucchetto che lo fissa al suo posto. "Considerato che devi venire punito per avercelo così piccolo che non ci si può fare nulla, e che tua moglie deve cercare soddisfazione presso altri uomini, ti metterì il KTB ogni volta che vado con un altro uomo." Jessica si china e regala un grosso bacio alla punta del mio pene. Immediatamente si avvia una erezione e subito i denti del KTB mi trafiggono con il dolore del loro terribile morso. Jessica comincia a ridere. "Oh povero bimbo, in che pasticcio sei finito! Più ti ecciti e più dolore ti procuri. Più piacere cerchi di avere e più dolore ti arriva! Il mio maritino non ha mai un attimo di respiro, vero?" Jessica mi bacia un'altra volta sul glande e osserva la mia faccia contorcersi dal dolore. E ricomincia a ridere. "Ora di vestirsi!" annuncia. Prende dall'armadio ciò che ha deciso di indossare e inizia a vestirsi. Indossa un abito da sera nero, cortissimo. Indossa i sandali con tacco alto più sexy che possiede. Indossa una collana a girocollo. Si spruzza un soffio di profumo e uno strato di rossetto rosso scuro. Ha un aspetto assolutamente fantastico e terribilmente sexy.
"Vedrò Paul per cena e poi andremo da lui. Poi, quando tornerò a casa, ti permetterò di ripulirmi con la lingua." Jessica mi spinge in ginocchio e si mette a cavalcioni sulla mia faccia. "Voglio che tu dia una annusata per esser certa che tutto profumi di pulito là sotto." Mi prende la testa e la infila sotto l'orlo del suo vestito. Schiaccio il naso contro la sua figa. Ha un profumo dolce e meraviglioso, e glielo dico. Jessica va diritta alla porta, posa le mani sul battente e sporge il sedere verso di me. "Bene, ora annusa il mio sedere e accertati che profumi di pulito per Paul." Spingo il naso tra le sue natiche e annuso. Il suo ano profuma di un misto di dolce e piccante. E’ un profumo delizioso e sono paralizzato dall'aroma. Vorrei tanto poterlo baciare ma non mi azzardo senza il permesso di Jessica. "Allora, profuma di pulito o no? Non ho bisogno di un rapporto di dieci pagine su come vorresti venerare il mio buco del culo, ho solo bisogno di sapere: profuma di pulito per Paul?" "Profuma meravigliosamente di pulito, Jessica." "Bene." Jessica si volta e mi attira in piedi. Sta per uscire ma vedendo il KTB non resiste a farmi soffrire ancora una volta prima di andarsene. Si china e mi bacia sul glande ancora una volta. Poi allunga la lingua e la passa piano sulla parte bassa del mio pene. Subito il sangue arriva ad avviare una erezione. E immediatamente un dolore acuto mi tormenta mentre i denti del KTB premono tutto attorno al mio sesso che tenta di gonfiarsi. Devo mostrare delle smorfie molto comiche perchè Jessica ricomincia a ridere. "Oh povero piccolo. Ogni volta che cerco di farti un piacere finisco col farti male! Che cosa si può fare per il povero maritino? Beh, cerca di stare quieto perlomeno finchè non torno a casa. Passa una buona serata!" E con questo Jessica esce di casa.

Quattro ore più tardi Jessica torna a casa. Si sbarazza in fretta dei vestiti e si sdraia sul letto. Poi mi invita a raggiungerla e sdraiarmi su di lei. Un sorriso estatico le illumina il volto. Tiene le gambe aperte mentre mi muovo con cautela per avvicinare alle sue cosce il mio sesso sempre prigioniero del KTB. "Ci tenevo a farti sapere che credo di aver appena gustato la più soddisfacente scopata della mia vita. Il cazzo di Paul è così duro, grosso e mascolino. E il modo in cui scopa è così superiore. Possiede quel tipo di fuoco maschile. Mi fa sentire così donna quando lo sento dentro di me." Jessica chiude gli occhi e sembra fantasticare. Ha questa espressione sognante sul viso mentre sente ancora dentro di se il membro di Paul. Dopo pochi minuti, pare risvegliarsi. "Oh, dove eravamo arrivati? Ah si, al grosso cazzo di Paul" Jessica inizia a baciarmi la faccia. "Che c'è che non va? Hai l'aria così triste. Sei triste che un altro uomo soddisfi tua moglie in un modo che non ti è permesso? Forse che questo ti crea qualche problema?" Jessica comincia a leccarmi la faccia. "Dovresti essere grato che ci sia qualcuno a soddisfare tua moglie. Sei così patetico che di certo non potrai aspettarti che mi possa soddisfare col tuo gracile pivellino, se mai ti dessi il permesso di usarlo. No no, il tuo ridicolo pene, esattamente come ora, può al massimo essere un giocattolino con
cui mi posso divertire e distrarre". Jessica mi fissa negli occhi. "Non riesco a decidere che cosa mi piaccia di più: se avere l'enorme cazzo di Paul che mi riempie tutta dentro o sapere quanto questo ti faccia soffrire. Credo quest'ultima. Penso mi dia più piacere sapere quanto ti brucia dentro. Amo questi istanti con te che soffri così evidentemente del fatto che abbia goduto nel metterti le corna. Sì, direi proprio che il fatto di tradirti è ancora più delizioso che venire scopata da Paul" Jessica riprende a baciare la mia faccia con tenerezza. "Potresti leccare lo sperma di Paul dalla mia vagina." Scivolo lungo il corpo di Jessica e porto il volto vicino alla sua bellissima vagina. Comincio a baciarla dolcemente. Profuma insieme di dolce e salato. La bacio dolcemente e le lecco la clitoride. "Hmmm, molto piacevole."
Le apro le labbra con le dita e infilo la lingua nella sua vagina appena scopata. Jessica allarga di più le gambe per agevolarmi. Dopo pochi istanti mi attira di nuovo faccia a faccia. Mi sento confuso, perchè avevo appena iniziato a ripulirla. Jessica si mette a parlarmi con la voce da bimba capricciosa che usa quando si sente particolarmente cattiva. "povero piccolo maritino, la sua bella moglie scopa un altro uomo e tutto quello che lui può fare e leccarle la fica con la sua sborra dentro." Jessica si infila il dito indice nella vagina e lo estrae coperto dello sperma di Paul. Lo osserva per un istante. "Forse il maritino ha fame?" Dico di no, scuoto il capo. "Io penso che il maritino abbia fame. Ecco, ho tenuto per te un poco di salsa alla crema, leccala dalle mie dita." Jessica posa il dito sulle mie labbra e me lo infila in bocca. Lo lecco coscienziosamente. Lo sperma di Paul ha un gusto salato. "Mmm, mmmm bene! Forse il maritino si sente male che sua moglie preferisce un altro uomo a lui?" Annuisco. "Forse il maritino si sente così taaaaanto frustrato che sua moglie si faccia scopare da un altro uomo e abbia così taaaaanti orgasmi mentre lui non ha il permesso di fare sesso e non gode da oltre cinque anni? Tutto questo rende il maritino triste e frustrato?" Annuisco. "Povero maritino." Jessica raccoglie un altro dito di sperma di Paul. "Forse il maritino è un po' geloso del nuovo amante di sua moglie? Forse si sente male che la mogliettina preferisca avere il pene di un altro uomo dentro invece che il suo? Forse il maritino soffre all'idea che non potrà mai più scopare con sua moglie?" Annuisco. "Povero maritino." Jessica mi infila in bocca il suo dito coperto di sperma ridendo. "Mmmm Yummy! Al maritino piace il sapore dell'amante di sua moglie, non è vero?" Scuoto la testa.
"Povero maritino. Povero, piccolo, frustrato e cornuto maritino. E’ una fortuna che abbia tenuto un poco di sborra o non avrei avuto nulla da mostrarti stanotte. Vedi, mi preoccupo sempre per te." Jessica raccoglie un altro dito di sperma di Paul. "Povero maritino che ottiene solo due cose da assaggiare, lo sperma dell'amnte di sua moglie e il delizioso buchetto del sedere della sua mogliettina. Pensa, sono cose che nessun marito deve assaggiare. Ma tu, tu invece devi assaggiarle tutte le volte. Che razza di marito saresti?" "Non lo so."
"Oh, puoi fare molto meglio. Dimmi, che razza di marito sei? Voglio sentirlo da te!" "Non so che cosa tu voglia sentirmi dire." "Che razza di marito resta con una moglie che non lo lascia mai scopare o godere? Che tipo di marito lascia che la moglie lo usi per pulirle il culo e la fica quando è piena della sborra di un altro uomo? Di che razza di marito stiamo parlando?" "Un marito patetico?" "Molto meglio, un marito patetico! Eccoti un premio per la risposta giusta." Jessica mi spinge in bocca il dito coperto di sperma. "vedi, quando ti umili e avvilisci per divertire tua moglie ottieni semrpe un premio! Non è carino? Che maritino fortunato!" Jessica raccoglie un altro dito di sperma di Paul dalla sua vagina e me lo tiene davanti agli occhi come gli addestratori fanno con i premi per i cani. "Dimmi, che genere di marito permette che sua moglie lo comandi a bacchetta? Che razza di marito fa tutto quello che la sua moglie prepotente gli impone per quanto orribile, doloroso e crudele? Che tipo di marito deve accontentarsi di ciucciare il culo di sua moglie mentre lei lo umilia e rovina? Che razza di marito è questo? Dimmelo, voglio sentirlo!" "Un patetico, debole, pietoso marito. Un marito cornuto e privato di ogni mascolinità . Un marito totalmente dominato dalla sua prepotente moglie?" "Esatto! Eccoti il tuo premio!" Jessica mi infila in bocca il dito e io lo pulisco con la lingua. "Finita! Niente sperma per te. Peccato! Ora vediamo le palline del maritino,voglio vedere quanto sono diventate blu!" Mi giro su un fianco perchè Jessica possa controllare i miei testicoli. Lei si china ad osservarli da pochi centimetri. "Guarda quanto sono diventate blu! Sono così carine! Le palle della maggior parte degli uomini non sono blu, vero?" Scuoto la testa in segno di diniego. "Le palle di Paul non sono affatto blu. E hanno l'aria più contenta delle tue. Le palle del maritino sembrano cosi taaaaanto frustrate e così taaaaanto abbandonate. Penso si sentano sole perchè non gli facciamo mai fare niente. Sono finite in pensione! Ecco cosa, sono state prepensionate!" Jessica ride alla sua battuta. "E’ così divertente non trovi? Forse non è così divertente per te quanto lo è per me. Oh. Beh, forse non godere per cinque anni danneggia il senso dell'umorismo. Del resto se non potessi ridere di te non avrebbe alcun senso averti sposato." Jessica osserva il KTB. "Mi ero scordata che avevi ancora indosso quell'affare così crudele." "Puoi togliermelo per favore? Ho sopportato abbastanza per questa notte," le dico. Jessica torna a parlare con la sua voce normale. "Oh no, non hai affatto sopportato abbastanza. Ti dirò io quando avrai sopportato abbastanza. Ora vediamo di divertirci un poco!" Jessica mi tira sopra di se. "Cerca di scoparmi con quel coso addosso, penso che sarà divertente!" Comincio a sfregarmi sulla figa di Jessica, per quanto mi sia possibile con quell'affare addosso. Appena mi sfrego il mio pene inizia a gonfiarsi e così inizia il dolore. Jessica osserva la mia faccia con attenzione per gustarsi il mio dolore. Quando inizio a fare smorfie lei inizia a ridacchiare. Nella sua voce più petulante mi dice "Sto solo cercando di farti felice. Vedi, tutte le volte che cerco di farti felice non lo apprezzi. Non so nemmeno perchè ci provo ancora." Jessica rotola nella sua parte del letto. "Mi spiace tesoro, ma fa davvero troppo male quando mi eccito con questo oggetto indosso." Jessica si gira per un attimo. Ancora nella sua voce lamentosa dice: "Come che sia, neppure dovessi prendere in considerazione il tuo parere. Sono stanca e voglio dormire. Tutto quel tradirti mi ha davvero sfiancato." Quando Jessica mi parla con quel tono di voce mi fa sempre un effetto strano. Mi fa venire voglia di venerarle il culo. "Jessica, posso per favore baciarti il sedere per un poco?" "Sei davvero patetico, lo sai? Ho scopato un altro uomo tutta la notte. Ti ho fatto indossare quell'orribile gabbia dentata che ti azzanna appena ti viene duro, ti ho fatto mangiare lo sperma di Paul, e ti ho costretto ad umiliarti per farmi ridere di te. E adesso vorresti baciarmi il culo? Mi fai schifo, lo sai? Solo per avermi fatto questa richiesta ti faraò portare quell'affare tutta la notte. E no, non puoi baciarmi il culo." Jessica si volta dandomi le spalle. "Però puoi baciarmi le chiappe per un poco se ti va." Mi chino con passione portando le labbra al livello del sedere di Jessica. Le bacio con tenerezza e reverenza entrambe le natiche. Sono ipnotizzato dalla vicinanza del suo adorato, piccolo ano grinzoso. Anche se è tutto quello che posso farle, lo faccio con tutta la passione di un uomo disperato. Dopo circa tre minuti, Jessica mi scaccia con il dorso della mano. "E’ abbastanza. Dio! Sei davvero una patetica scusante d'uomo. Non so davvero perchè continuo a perder tempo con te." Mi sdraio a fianco di Jessica nel letto. Lei continua a darmi la schiena. Per un attimo si volta a guardarmi e dice "E’ buffo, ho appena realizzato che Paul è stato dentro di me col suo cazzo più a lungo di quanto lo sia stato tu. Intendo dire, lo sai, quel breve periodo in cui te lo permettevo prima che ci sposassimo. Lui ha passato molto più tempo dentro di me di quanto tu ne abbia o ne avrai mai occasione di passare. Non è buffo? Io lo trovo così buffo!" Non le rispondo. "Oh, bene, forse per te è una beffa, come sempre sarà. Bene, sogni d'oro povero patetico penoso maritino!" Jessica si gira e si addormenta.
PARTE QUARTA
Un altro anno di castità , umiliazioni e sofferenze trascorso chiuso nella gabbia penale per il marito di Jessica. E come ogni anno, Jessica ha in serbo una sorpresa per festeggiare questo sesto anniversario di privazione dall'orgasmo...
SEI ANNI ALL'INFERNO
Stasera è di nuovo il mio anniversario di vita senza orgasmo. Con questo fanno sei anni dall'ultima volta che mi è stato concesso di godere. Come sempre, Jessica ha organizzato qualcosa per festeggiare l'evento. Stanotte sarà veramente speciale! Da stanotte avrai davvero qualcosa da celebrare! Come sempre, non sono certo su come prenderla, se sia presagio di sventura o di speranza. Anche se mi ha detto che non potrò mai più avere un orgasmo spero sempre che possa cambiare idea. Non posso fare a meno di pensare che forse questa notte è quella giusta. Dopotutto, mi libera sempre dalla cintura castità durante queste notti di anniversario: forse stavolta me la toglierà per sempre. Sono le dieci di sera. Jessica è appena tornata a casa. Si è spogliata e mi aspetta distesa sul letto, indossa solamente un rossetto molto scuro e un sorriso malizioso. "Buon anniversario tesoro! Sono sei anni interi dall'ultima volta in cui ti ho lasciato godere! E’ certamente un risultato, devi esserne molto fiero! Jessica mi osserva con una smorfia e mi invita a raggiungerla sul letto. Anche io sono nudo, ad eccezione della gabbia attorno al pene. Mi sdraio sul letto al suo fianco. Sei stato così bravo. Non avrei mai pensato che ce la avresti fata così a lungo. Pensavo che ti saresti ribellato e avresti insistito per ottenere un orgasmo! Ma non lo hai fatto, vero? No, sei stato un bravo obbediente sfigatello e hai fatto esattamente quello che ti ho detto di fare. Jessica inizia a baciarmi teneramente tutta la faccia. E guarda tutto il bene che ne è derivato! Vediamo: non hai fatto sesso con me per sei anni, mentre io ho avuto dozzine di amanti. Non hai avuto un solo orgasmo in sei anni e il tuo pisello è chiuso in una gabbietta 24 ore al giorno, sette giorni la settimana, e la chiave la tengo io. Vivi in uno stato di continua dolorosa frustrazione sessuale, le tue palle sono sempre blu e vieni costantemente umiliato dalla tua bellissima, sexy e calda mogliettina. Pare che tu abbia fatto del tuo meglio per te stesso! Jessica inizia a leccarmi la faccia. "E dunque stanotte festeggiamo un altro anno della tua continua frustrazione. Un altro anno della mia capricciosa dominazione su di te. Un altro anno di vittoria della mia micetta sul tuo uccello e le tue palle. Povero sfigato! Non gliene va una giusta! Povero bimbo! Ma stanotte sarà veramente speciale per te! Stanotte ci saranno dei cambiamenti in meglio per me! Non ti senti eccitato?" Annuisco. "Devi proprio. Da stanotte la tua vita sarà diversa, vedrai." Hmm. Forse stanotte mi andrà bene, dopotutto. Forse stanotte mi verrà concesso di godere dopo questi sei lunghi anni. Lo scoprirò presto. Jessica prende la chiave e me la mostra. "Non ne avremo più alcun bisogno da stanotte! Questa è la buona notizia!" Jessica se la ride di gusto. Potrebbe essere! Forse davvero mi vuole liberare da stanotte? Dio lo spero davvero! E’ quel che ha detto del resto, che altro potrebbe voler dire? Cerco di nascondere la mia agitazione. Non ho intenzione di farla innervosire. Tengo per me il mio entusiasmo. Jessica sblocca il lucchetto e lo toglie dai fermi. Il mio sesso finalmente libero si alza in una erezione immediata. Jessica lo stringe tra le dita e gli dà qualche scrollata. E’ travolgente l'emozione nel sentirsi carezzati dopo un anno di prigionia. Dopo avermi regalato qualche altra carezza, Jessica mi tira sopra di sè. "Puoi sfregarlo sulla mia micetta ora." me lo dice nel suo tono più arrogante. Inizio immediatamente a sfregarmi contro di lei. La sua vagina è alda e umida. Mi sfrego e subito mi sento scosso da ondate di totale eccitazione. Sono come ipnotizzato dall'emozione. Il fatto di aver sofferto per sei anni la continua prigionia del mio sesso, con la concessione di liberarlo dalla sua gabbia un'ora o due all'anno rende la sensazione di contatto con la figa di mia moglie incredibilmente eccitante. Continuo a strofinarmi contro la sua vagina. La sento bagnarsi sempre di più. Jessica insiste a leccarmi il volto, eccitandomi ancora di più. La sua lingua mi colpisce la faccia in modo lascivo, poi la lecca tutta attorno come fosse un cono gelato. Ora inarca il bacino esponendo il suo sesso al mio. Sento chiaramente le labbra della sua vagina aprirsi sotto le mie spinte. "Ti stai divertendo?" "Oh, si! Più di quanto possa esprimere a parole." "Perfetto!" Jessica si alza di scatto e corre in cucina. Torna con il pacco di ghiaccio che usa per calmarmi quando mi vede troppo eccitato. Torna a letto e sistema la borsa del ghiaccio tra le sue gambe, con la parte fredda rivolta verso l'esterno. Il mio sesso si trova ficcato nel ghiaccio ed inizia immediatamente a ritirarsi. In pochi secondi è ridotto a dimensioni minimali. Quando Jessica se ne accorge li libera del ghiaccio e mi permnette di tornare a sfregarmi sul suo sesso. Il trattamento continua per circa un'ora, ed ogni volta che mi avvicino all'orgasmo Jessica mi blocca con il ghiaccio finchè non ho completamente perso l'erezione. Poi mi lascia ricominciare fino al punto di partenza e così via. Quanto ti senti frustrato? mi domanda. Totalmente. Non ho potuto godere per sei anni ed è un'ora che mi fai sfregare il cazzo sulla tua figa. Inizio a sentire quel bruciore terribile, sento come se le mie palle stessero per esplodere! Sento quel caldo, bruciante dolore tutto dentro il mio cazzo e le mie palle. E’ così doloroso che vorrei quasi fermarmi. Non so neppure che cosa voglio, sento così tanto male. Oh povero piccolo tutto confuso. Non possiamo mica farti tanto male vero? No, non sarebbe giusto, dopotutto questa è la tua notte, il tuo anniversario. Vediamo se possiamo prenderci cura del tuo dolore, proviamo? Jessica si alza e apre l'armadio. Torna con un nuovo paio di scarpe. Sono delle scarpe con la para, aperte sulla punta, incredibilmente sexy. La para è molto alta sotto i piedi di Jessica. Sono scarpe nere brillanti, molto femminili e molto sexy. Le graziose dita dei piedi di Jessica ne spuntano brillando di smalto rosso scuro. Mettiti a 4 zampe e apri bene le gambe. Jessica si porta alle mie spalle. Ti fanno tanto male le palle per la frustrazione? Si, terribilmente. Ebbene, non possiamo mica sopportarlo ti pare? "Certo, sarebbe meglio se..." Vengo interrotto da un feroce calcio nelle balle. Il piede destro di Jessica mi ha scalciato da dietro, dritto nelle palle e sul cazzo. Per un istante il dolore è insopportabile, resto immobilizzato sulle mani e le ginocchia. "le palle ti fanno ancora male per la frustrazione?" "No, ora fanno male per il calcio." Bene, hai detto che eri frustrato e che non ti piaceva. Non ho intenzione di alleviare la tua frustrazione, in ogni caso. Ti sto per tirare altri cinque calci. Questo era solo un calcio di prova. Ora ne seguiranno altri cinque. Dopodichè tornerò a sdraiarmi sul letto e voglio che tu mi segua e ti corichi sopra di me. Ecco che arriva il prossimo! Jessica slancia il suo bellissimo piede all'indietro e poi lo pistona dritto sulle mie palle. Il dolore è tremendo. Segue un altro calcio, e un altro, e un altro e un altro ancora. Sono sconvolto dal dolore. Ho la nausea, non riesco a credere di aver subito simili colpi nelle palle. Jessica torna sul letto ed io la seguo obbediente. Come mi ha ordinato, mi sdraio su di lei. Ha un sorriso malvagio. Mentre sono ancora pervaso da un dolore terribile Jessica inizia a toccarsi. Si masturba sfregandosi fremente sulla sua mano mentre resto sdraiato a peso morto su di lei, contorcendomi per il dolore. Bacia la mia faccia. Ancora tutto dolorante inizio a baciarle il volto con tenerezza. Lei ostenta quel sorriso incredibile. Prenderti a calci nelle palle mi ha eccitata così tanto! Davvero arrapante! E’ buffo, per tutti questi anni ti ho preso a calci nelle palle in senso figurato. Ora che invece lo ho fatto in senso letterale mi accorgo di quel che mi sono persa finora! Mi è piaciuto da morire! Dio come sono eccitata. Jessica continua a toccarsi mentre io continuo a baciarle il volto. Lei inizia a gemere come se stesse per raggiungere l'orgasmo. Ma, con mia grande sorpresa, si ferma. Non voglio ancora godere. Ci sono alcune cosette che voglio fare prima. Mi sento sempre un poco stanca dopo aver goduto e non voglio perdermi l'espressione della tua faccia che mi aspetto di vedere entro pochi minuti." Torna a sfregarti un poco sulla mia micetta. Benchè senta ancora un male terribile, torno ad avere una erezione sfregandomi contro di lei. Persino la sua vagina ha un'aria perversa. Le grandi labbra gonfie e pulsanti che sembrano sporgersi in attesa di venire saziate. Dopo pochi minuti Jessica si alza e prende alcuni oggetti dal comodino. Ne posa un paio sul letto. Sembrano due tubi di plastica con un beccuccio da un lato e uno stantuffo dall'altro. Uno è color panna, l'altro marrone. Sono dei tubetti di colla epossidica. Ricordi quando ti ho detto che non avremmo più avuto bisogno della chiave per la tua cintura di castitÀ ? "Si?" "Bene, che cosa pensavi che intendessi?" "Pensavo che volessi dire che non avresti più costretto il mio cazzo in quella gabbia di ferro." "Bene! E’ quello che volevo che pensassi." "Che cosa vuoi dire?" "Pensi davvero che voglia liberarti dalla tua piccola prigione?" "Si." "Non hai proprio imparato nulla in questi sei anni? Sono forse diventata più gentile con te in questi anni? Sono forse diventata più attenta e premurosa?" "Non esattamente." "Non esattamente! No, mio patetico stupido sfigato di un maritino. Non sto per liberarti della tua prigione. Tutto l'opposto. Vedi questi tubetti? E’ colla epossidica. Sono andata dal ferramenta e ho chiesto una colla irreversibile. Cioè una colla che non possa venire rimossa. Mi hanno detto che questa è la più forte colla epossidica in commercio e che è impossibile rimuoverla. Immagini che cosa sto per farci?" "No." "Ecco, sto per riempire il buco della serratura della tua gabbia penale con la colla. Questo significa che tra pochi istanti bloccherà definitivamente quella gabbia su di te. Dopo che ti avrai rimesso addosso la gabbia riempirò il buco della serratura con la colla. Quindi, non potrai mai più rimuovere la gabbia dal tuo sesso!" Sono sconvolto. Non mi sarei mai aspettato una cosa simile. Inizio a piangere. Jessica mi bacia il volto con tenerezza. "Oh povero piccolo. E’ che ti viene concesso davvero troppo piacere quando sfreghi il tuo cazzo su di me una volta all'anno. Ma il tuo patetico cazzettino è così piccolo! Non è corretto che gli venga concesso di toccare la mia micetta, neppure per un'ora sola all'anno. Sono certa che concordi con questo. Sai bene che sono una persona ragionevole, ed ora è tempo che anche tu sia ragionevole. Non è accettabile che un pisello così patetico abbia accesso anche se solo una volta all'anno ad una micetta così bella e perfetta come la mia! No no, il tuo ridicolo cazzetto deve venire ben rinchiuso. E tu devi venire punito per essere di tanto imbarazzo al genere maschile. Quindi quel che sto per fare è corretto, considerate le circostanze, caro." Jessica lecca le mie lacrime. Continua finchè il mio volto non è coperto dalla sua saliva. "Inoltre, è molto divertente aumentare sempre il tuo livello di frustrazione. Intendo dire: prima ti ho costretto ad indossare quella gabbia. Poi ti ho vietato di godere. Poi ti ho vietato di scoparmi. Ora ti vieto di toglierti quella gabbia, per sempre! E’ fantastico, non trovi? Ed è una naturale evoluzione, in ogni caso. Più a lungo sarà sposata con te più a fondo vorrà spingere la tua frustrazione e sottomissione. E’semplicemente naturale che col passare del tempo io ti deprivi sempre un poco di più. Questo prova semplicemente quanto ti amo! Considera il mio sadismo una forma di amore e ti sentirai molto meglio! Ogni volta che ti vieto di provare piacere con me è solo un modo per dirti ti amo! Jessica ride con sarcasmo. "Oppure potresti infine accettare che sono semplicemente una donna incredibilmente sexy che gode nell'essere cattiva con te. Che non c'è nessun amore in ciò che faccio per te ma solo il gusto egoista e sadico di infliggerti nuove frustrazioni e dolori! E che non ti infliggo queste cose orribili perché ti amo bensì perchè trovo la tua patetica sottomissione nei miei confronti abbastanza divertente. Che ogni nuova tortura che escogito di importi mi riempie di una specie di emozione da ragazzina. E che ogni volta che ti vedo cedere al mio sadico egoismo mi fai sempre più schifo, e mi viene sempre più voglia di umiliarti e degradarti! Che ogni giorno che passa del tuo stato di frustrazione ai miei occhi diventi sempre meno mio marito e sempre di più un patetico straccio di uomo, diventi una merda, un giocattolo, una nullità che merita tutto ciò che gli infliggo!" Jessica sorride con crudele soddisfazione per ciò che mi sta dicendo. "Siccome è l'ultima volta che il tuo pene rimane libero nella tua vita occorrerà rendere l'occasione indimenticabile. Hai già avuto l'onore di sentire la mia figa su di lui per l'ultima volta. Ora, penso sia giusto concederti un ultimo pompino." Jessica si inginocchia e inizia a baciare il mio sesso. Sapere che sto per essere rinchiuso a vita in quella gabbia penale rende ogni sensazione incredibilmente intensa. Prima Jessica lecca la parte inferiore del mio sesso. Lo bacia e lecca per tutta la lunghezza dell'asta. Scende con la bocca fino alla radice, mi bacia con tenerezza i testicoli. "Povere piccole palline! Così blu, così frustrate! Non avevano idea di che cosa stava per capitare loro quando mi hai conosciuto vero? No, come avrebbero potuto saperlo? Povere piccole palline blu!" Jessica continua a baciarle per un istante. Poi aumenta il ritmo con cui lecca il mio sesso. Torna a lavorarlo con labbra e lingua lungo l'asta fino alla punta. Prende tra le labbra la punta e la succhia, poi ingoia l'intera testa e parte dell'asta. Lo succhia e lecca contemporaneamente. Sono sopraffatto dal piacere e dall'eccitazione. Le mie palle stanno esplodendo. Dopo pochi istanti Jessica si ferma di botto. "Ecco tutto quello che potevi ottenere. Fattelo bastare per il resto della vita, perchè sarà così!" Jessica si alza e prende dal comodino alcune altre cose. Torna da me impugnando un preservativo e un tubetto di unguento extra forte alla menta. "Occorre riportare il tuo pisello ad dimensioni più ragionevoli per poterlo ricacciare nella sua gabbia. Ma invece di farlo nel modo classico col ghiaccio come sempre, ho pensato che essendo questo l'ultimo attimo di libertà del tuo pene, perchè non renderlo un ricordo estremamente solenne? Poi preferirei che il tuo ultimo ricordo senza gabbia sia particolarmente doloroso. Sai come sono fatta no? Cattiva fino in fondo!" Jessica apre il preservativo e lo srotola, poi prende il tubo di unguento. Sorridendomi con cattiveria scarica una dose abbondante di unguento nel preservativo. Quindi rimette il contenitore sul comodino. "Ora, voglio che tu mi implori di fissare con la colla epossidica la tua gabbia penale. Voglio che tu mi implori per avere il privilegio di essere frustrato per sempre. Avanti, pregami!" Jessica afferma con arrogante aria di superiorità . "Ti prego, Jessica, ti prego fissa la serratura della mia gabbia penale cosi che non possa mai più venire tolta." "E perchè, perchè mai dovrei prendermi questo disturbo?" "Perchè il mio cazzo è troppo patetico per meritare qualsiasi sensazione di piacere. E' troppo piccolo per avere l'onore di avvicinarsi alla tua bellissima e perfetta vagina. Ti prego, Jessica, imprigionami per sempre cosicchè non possa mai più provare sensazioni gradevoli tramite il mio sesso! Ti prego fissami addosso questa gabbia penale per sempre, io ti imploro, Jessica!" "Oh, va bene, se è davvero quello che desideri! Sei così patetico, pregarmi per avere il tuo cazzo imprigionato per sempre! Va bene, lo farò subito." Jessica si china e posa un ultimo bacio sulla punta del mio pene eretto. "Povero piccolo cazzettino, che non sarà mai più toccato nè baciato! Oh, bene. Jessica srotola il preservativo lungo il mio cazzo. Siccome ho un cazzo piccolo rispetto alla media le è facile srotolargli sopra il preservativo anche se pieno di unguento. Lo srotola fino alla base per assicurarsi che mi resti saldamente addosso. "Fatto, ora dovrebbe iniziare il divertimento!" Jessica dice con crudele piacere e subito mi bacia con passione sulla bocca. La sua lingua mi penetra con voracità . Per qualche istante non sento nulla. Dopo circa dieci secondi inizio a sentire il bruciore. E’ come se il mio cazzo fosse trattenuto su una fiamma viva. In breve il dolore è terribile. Inizio a gemere dal dolore. Jessica, apparentemente eccitata dalla mia espressione di dolore, continua a violare l'interno della mia bocca con la sua lingua. Dopo altri dieci secondi crollo piegato dal dolore e mi ritrovo per terra, a contorcermi per il bruciore che mi sta divorando il sesso. "Oh, povero piccolo! Deve davvero far male!" mi dice ridendo. I seguenti dieci minuti mi vedono al suolo a gemere per il dolore. Infine Jessica è stufa dello spettacolo e mi trascina in piedi. Ma guarda un po', non sei più così eccitato! E’ ora che il tuo pene inizi a scontare la sua condanna all'ergastolo in isolamento! Il mio povero pene è veramente tutto rattrappito. L'unguento ha fatto il suo lavoro. Jessica rimuove il condom della tortura e lo getta via. Mi imprigiona l'uccello nella gabbia di ferro senza difficoltà , poi si alza e corre a prendere l'applicatore della colla epossidica. Con un coltello, taglia la punta di plastica del beccuccio, quindi spreme la colla in una piccola tazza, dove la miscela con un cucchiaio di legno. Ecco fatto, dovrebbe andar bene. Le istruzioni dicono di applicarla immediatamente dove necessario, e che ci vorranno 24 ore perché si secchi. Quindi niente doccia per te domattina! Va bene, cominciamo! Jessica abbonda nel riempire la serratura del lucchetto. Raccoglie per tre volte la colla col cucchiaio di legno e colma con la massima cura il foro della serratura. Sembra essere molto attenta nel riempirlo completamente. Quando ha finito, getta la tazzina e la colla avanzata nella spazzatura in cucina, poi torna da me con un largo sorriso. Mi bacia sulle labbra a lungo. Perfetto, tutto fatto! Sono così eccitata! E’ ora di godere per me! Completamente coinvolto dalla incredibile crudeltà di Jessica, mi sento fare una richiesta ben strana. Strana dal mio punto di vista, non certo da quello di Jessica. "Jessica, ora che hai rinchiuso a vita il mio pene in questa gabbia posso chiederti un favore prima che tu ti masturbi?" "Sarebbe a dire?" mi chiede irritata. beh, mi stavo domandando se mi potresti dare un altro calcio nelle palle, solo per commemorare la tua completa vittoria sulla mia virilità?" "Ma certo, è una magnifica idea! Certamente tesoro, se è quello che desideri. Ma certo che ti darò qualche altro calcio nelle palle. Qualsiasi cosa per compiacere mio marito! Ma non è ancora una vittoria totale. Non ancora." Mi metto carponi dando le spalle a Jessica. Lei mi si piazza dietro. Quando siamo in posizione sto aspettando il suo calcio, lei rimane immobile aspettando di cogliermi impreparato. Quindi, di colpo arriva il primo tremendo calcio nelle palle. Dopo un attimo ne arriva un altro. E un altro, e un altro, e finalmente un ultimo calcio. Jessica mi cammina attorno così da piazzare davanti alla mia faccia i suoi piedi curatissimi dalle unghie rosse perfettamente smaltate, incasellati nelle sue scarpe dal tacco alto. Inizio a baciarle il piede destro, quello con cui mi ha appena preso a calci. Regalo un gran numero di baci reverenti sul suo alluce e sul collo del suo delicato e bellissimo piede. Jessica si mette a ridere. Quindi torna sul letto e mi invita a sdraiarmi su di lei. Con la destra, inizia a toccarsi la clitoride. Mi spinge la testa in basso perchè io la osservi mentre si masturba. Obbediente, poso il capo sulla sua coscia. Lei continua a toccarsi. Le sue grandi labbra ora sono gonfie, arrossate e bagnate. Imprigionarti per sempre mi ha davvero eccitato da morire! Non vedo l'ora di godere! A proposito, questo mi fa venire in mente che è il tuo sesto anniversario senza orgasmo! Con tutta questa agitazione me ne ero scordata! Questa notte avrebbe dovuto essere tutta per te e invece finisce coll'essere tutta per me. O be', talvolta sono davvero egoista." Jessica accelera il ritmo e mi accorgo che sta per godere. Inizia a gemere e poi a fare quei versi da ragazzina che fa sempre quando viene. Godendo, geme un piccolo grido di eccitazione. E poi gode, per un tempo molto lungo, forse un intero minuto. Mentre gode il uso corpo sussulta un poco e i suoi alluci si piegano in modo molto femminile, molto sexy. Quindi sembra quietarsi e chiude gli occhi. Dopo un altro minuto riapre gli occhi. E’stato fantastico! Un orgasmo davvero profondo! Yum! Jessica rotola a pancia in giù. Solleva il suo sedere di una spanna. Quindi mi parla con la vocina da ragazzina dispettosa che assume sempre dopo aver goduto. "Povero maritino! Ora non potrì mai più sentire la figa di sua moglie sul suo cazzettino! E non potri neppure sentire mai più il suo pisello senza la gabbia attorno! Sei arrabbiato con me per aver fissato quel lucchetto con la colla epossidica?" "No, lo capisco." "Bene, allora vai fino in fondo e ringraziami baciandomi il culo. Bacia il mio piccolo grazioso buchetto. Mostrami quanto apprezzi tutto quello che faccio per te!" Inizio a baciare teneramente il suo ano raggrinzito. Lo ricopro con i miei baci e poi lo lecco gentilmente. "Bene! Il maritino è così tanto comprensivo della necessità della sua cattiva mogliettina di essere tanto cattiva con lui! Il maritino è così carino da lasciare che la sua cattiva mogliettina gli faccia quello che le pare e piace." La mia adorazione dell'ano di Jessica è anche più appassionata per ciò che lei mi ha appena fatto. Sapere che mi ha rinchiuso per sempre nella gabbia penale mi riempie di una sorta di adorazione autodistruttiva per il suo ano. "E adesso non dovrai più preoccuparti di quando ti sarà concesso di risentire la figa di tua moglie perchè non accadrà mai più! Ho appena reso la tua vita tanto più semplice! Sono così premurosa con te, mi auguro che tu apprezzi tutto quello che faccio per te! Lo apprezzi?" "Si, lo capisco." "Bene. Ora dimmi quanto adori che ti abbia appena rinchiuso per sempre nella tua gabbia penale e di averti messo là a baciarmi il culo." "Adoro di non poter mai più togliermi la gabbia dal pene e di non poter mai più sentire la tua figa sul mio cazzo." "Davvero vuoi accettare di essere stato ingabbiato a vita, vero?" "Se ti rende felice, lo accetto." "Bene, perchè mi rende mooooolto felice importi tutto questo. Il maritino non è furioso con la sua mogliettina, vero?" "No." "Perchè la mogliettina ha bisogno di trattare taaaaaanto male il maritino! Ha bisogno di diventare sempre più cattiva ogni anno che passa! Jessica si volta. Ora ho sonno, è ora di dormire. Posa una mano gentilmente sulla gabbia stretta sul mio sesso. Addio piccolo cazzettino! Non ci vedremo mai più! Oh, povero piccolo pene, imprigionato a vita. Oh, be', povero piccolo maritino! Che cosa mai escogiterà la prossima volta la sua mogliettina tanto cattiva?" Jessica si gira un paio di volte poi si addormenta. Rimango sveglio ripensando alla sua ultima affermazione...

Gioco di Jessica 1 e 2

0 commenti 11 maggio 2009 alle 12:36 - Edit entry?
Ho trova questo bellissimo racconto diviso in 4 parti (che ho riporto in 2 volte) che parla di castità e sottomissione. E' bellissimo anche se lungo e la sua lettura ne vale molto la pena.
Per i più pigri che preferiscono ascoltarlo consiglio di utilizzare un software gratuito e molto ben fatto che leggerà per voi qualsiasi cosa, lo potete trovare QUI: il programma da scaricare si chiama DSPEECH.
A presto...
Marco


PARTE PRIMA
Jessica, bellissima e crudele, accetta di sposarsi solo per condurre uno spietato gioco di sottomissione fisica e psicologica sul marito consenziente, ed inizia un'odissea che pare senza fine. Per chi non ha paura del Tease and Denial...
TORMENTO, DESIDERIO E VERO AMORE
Mia moglie Jessica ed io siamo sposati da più di quattro anni. Io ho 38 anni, lei 28. La prima volta che ci siamo incontrati l'attrazione fu immediata e incredibilmente intensa. Come se sapessimo di completare qualcosa di profondo l'uno nell'altro. Questi anni di matrimonio sono stati un periodo estremamente perverso, intenso e sessualmente gratificante, per lo meno per Jessica. Benché avessimo iniziato ad esplorare le nostre fantasie sessuali ben prima di sposarci, Jessica stabilì chiaramente che dopo il matrimonio non vi sarebbero state più fantasie - che tutto sarebbe diventato assolutamente reale. Ed il gioco di esasperazione del desiderio che lei amava tanto infliggermi non sarebbe più stato un gioco ma una realtà quotidiana, assoluta, per tutto il tempo in cui saremmo stati sposati. Mi avvertì che la nostra vita sessuale sarebbe "andata aldilà dei tuoi selvaggi sogni e incubi." Non non vedevo l'ora di sposarla. La mia attrazione per Jessica è sempre stata feroce. Possiede questa vena di seduttività maligna, infantile, arrogante che mi ha da sempre conquistato. Assomiglia molto all'attrice Selma Hayek. Ha lunghi capelli neri, lisci, sempre tagliati alla moda, che le cadono sulle spalle. Il suo volto pare disegnato, con zigomi alti e un naso che sembra scolpito. Le sue labbra sembrano sempre imbronciate e sono molto espressive. È alta un metro e sessantacinque, snella, ben fatta, con un seno prominente e uno stupendo sedere. Persino i suoi piedi sono attraenti, una 38 scarsa, le unghie dei piedi sempre meticolosamente laccate.
La prima notte della nostra luna di miele, regalmente sdraiata al mio fianco sul letto, Jessica stese le regole. "Non temere, dal tuo punto di vista le regole del nostro matrimonio saranno assai semplici da seguire. Ti sono richieste soltanto cinque piccole cose, e la prima è assai semplice da capire. Numero Uno, non ti permesso godere, punto. La seconda è un poco più complicata: Numero Due, ti permetterò di penetrarmi una volta all'anno, e soltanto per quindici minuti. Numero Tre, io ho il diritto di avere tutti gli amanti che desidero, dormire con loro spesso quanto mi gira, mentre tu non potrai avere nessun altro partner tranne me, benché nelle tue limitate possibilità. Numero Quattro, per essere sicura che non ti succeda di godere quando non sono nei dintorni, dovrai indossare questa cintura di castità, una specie di gabbia per uccellini diciamo, che ti impedirà di fare sesso, di masturbarti e persino di avere una erezione. Infine, il Numero Cinque, che mi riserva il diritto di cambiare le regole o aggiungerne di nuove anche senza chiedere il tuo consenso." Detto questo, Jessica mi ha dato la cintura di castità, mi ha mostrato come funzionava e me la messa addosso. Dopo averla chiusa sul mio sesso, Jessica mi ha baciato appassionatamente e mi ha detto: "Questo matrimonio sarà molto divertente, perlomeno per me!"
La regola numero due non ha mai funzionato come mi era stata spiegata. Devo ancora avere il permesso di fare sesso una volta con Jessica. Stando alle regole, avrebbe già dovuto succedere quattro volte, ma le cose non sono mai andate in questo modo. Per una qualche ragione, ogni volta quando arriva la notte in cui mi è permesso di penetrarla qualcosa va storto sempre all'ultimo istante. In qualche modo non mi è mai permesso di penetrare mia moglie Jessica e finisco sempre con il ritrovarmi a baciarle il sedere. Ogni volta che siamo sul punto di farlo, succede qualcosa che mi nega la mia occasione di soddisfazione sessuale annuale. Soddisfazione comunque incompleta, poiché non mi sarebbe comunque permesso di godere, in ogni caso.
Riguardo alla cintura di castità, ci si abitua dopo un poco. Fortunatamente non è visibile sotto gli abiti consueti. Jessica mi obbliga a indossarla 24 ore al giorno sette giorni su sette, con le sole eccezioni dei momenti in cui desidera tormentarmi in modo più completo. Me la toglie di dosso quando desidera condurmi sull'orlo dell'orgasmo e poi lasciarmi totalmente frustrato. Un gioco che le piace davvero fare. In effetti sarebbe corretto dire che il fatto di eccitarmi e poi negarmi sadicamente ogni piacere sia il vero cuore del nostro matrimonio. È il fondamento da cui muove ogni desiderio sessuale in Jessica. O, d'altro canto, potrei dire che è il fondamento da cui muove ogni suo desiderio sessuale nei miei confronti. In effetti ha tutti gli amanti che vuole, con cui conduce una vita sessuale indulgente e stravagante. Jessica gode ogni volta e così godono i suoi amanti. Per umiliarmi e mostrarmi come permette ai suoi amanti di godere, spesso Jessica torna a casa e mi obbliga a leccare il suo sesso ancora pregno del seme dei suoi amanti. Ma con me, suo marito, va in modo ben diverso. Con me ogni cosa è orientata a frustrarmi sessualmente. Nulla eccita e soddisfa Jessica maggiormente che il trovare nuovi e più crudeli metodi per frustrarmi. Per condurmi sull'orlo del piacere e poi negarmelo. A questo punto di norma diventa molto tenera con me. A modo suo, è molto amorevole nei miei confronti. Se doveste assistere soltanto alla fase dopo il gioco, dopo la fase del trattamento sadico e umiliante nei miei confronti, vedreste una moglie molto dolce e affettuosa con il suo marito amorevole. Ma sarebbe una immagine ingannevole, poiché le uniche occasioni in cui Jessica è dolce con me seguono momenti di terribile tormento sessuale su di me.
È come se avesse un profondo bisogno di qualcuno da degradare e maltrattare, con cui si possa sentire totalmente sicura e amorevole in seguito. Con i suoi amanti ha soltanto sesso che la soddisfa fisicamente. E ne ha in abbondanza. Ma il motivo per cui rimane con me è che le fornisco occasione di uno sfogo profondo e catartico. È anche un modo carino per dire che ha trovato qualcuno abbastanza stupido da subire i suoi atteggiamenti sadici. Mi ha ripetuto tante volte che è stata la mia sfortuna averla incontrata. Aver incontrato una donna capace di controllarmi e farmi soffrire ogni volta. Ed è ciò che fa. Ed io continuo ad accettarlo. Per qualche ragione sono come ipnotizzato da lei. Benché una persona sana la avrebbe lasciata in un secondo, io mi ritrovo ammaliato e schiavizzato da lei. Per quanto frustrante e doloroso possa essere restare con lei, c'è una sorta di potere che esercita su di me. Qualcosa che me lo fa accettare.
Così, quest'anno, dopo quattro anni dall'ultima volta in cui ho avuto il permesso di fare sesso con lei, sono particolarmente tormentato dal desiderio di poter fare sesso con la mia bellissima e incredibilmente eccitante moglie. E sono anche particolarmente preoccupato che qualcosa, proprio all'ultimo istante, possa avvenire e costringermi a rimandare questo momento per un altro anno. QUARTO ANNO DI CASTITÀ Jessica mi ha appena chiamato dalla camera da letto. Mi accoglie sdraiata sulla schiena, sopra il letto matrimoniale. Indossa un rossetto rosso scuro, delle scarpe nere col tacco a spillo e null'altro, e mi indica la sua vagina. "Bene, penso tu sappia che notte è questa. Proprio quel momento dell'anno. Il momento dei tuoi quindici minuti di piacere. Di certo te li sei sudati... Quando è stata l'ultima volta che hai sentito il mio sesso tutto attorno al tuo pisello?" "È stato il 28 agosto del 1994" "Hmm, quindi prima che ci sposassimo." Mi accorgo che Jessica sta iniziando a carezzarsi sulla clitoride con un lento movimento circolare. "Pensa, è stato più di quattro anni fa! Come corre il tempo.. Almeno per me corre. Eppure l'ultima volta che ho avuto un uccello dentro di me è stato la notte scorsa. E l'ultima volta che tu sei stato dentro di me risale a quattro anni fa, per cui, immagino che non sia proprio la stessa cosa. Certo devi ammettere che è piuttosto ironico. Ti sei sposato questa donna così sexy a cui avevi, per così dire, accesso illimitato prima del matrimonio, e adesso che è tua moglie ti nega totalmente ogni piacere. È quello che si ottiene a sposare una strega, immagino. Non puoi dire che non ti avessi avvertito." Ora Jessica si strofina la clitoride con più forza e velocità. "E adesso guarda come le cose si sono messe per te. Sei sposato con questa donna così calda che ti nega il suo sesso mentre lo offre liberamente ad altri uomini, che ti domina così completamente e a cui non riesci a negare assolutamente nulla." Posso vedere il sesso di Jessica brillare di succhi vaginali. Le labbra sono turgide e bagnate mentre continua a sfregarsi, come se fosse sempre più eccitata da quello che mi sta dicendo. Jessica mi indica di avvicinarmi a lei. Posa la sua mano sulla mia gabbia per uccellini. Inizia a toccare il mio sesso imprigionato nella gabbia. Immediatamente fiorisce una erezione, per quanto la gabbia la renda possibile, non di più di cinque centimetri. "Non mi sembri molto comodo… Immagino che essendo questa la tua grande notte dovrei liberarti da questo oggetto crudele che ti faccio indossare tutto il tempo." Jessica si avvicina e parla direttamente al mio sesso con una voce infantile: "Il piccolo pene deve sentirsi così disperato rinchiuso qui dentro. Ti piacerebbe venire fuori a giocare dentro la mia succosa, morbida e bagnata micetta? Ti piacerebbe? La mia micetta è pronta per te adesso, finalmente. Spero che tu ti ricordi questa notte molto a lungo, pisellino."
E mentre dice "pisellino" sblocca la gabbia con la chiave che porta sempre al collo. Rimuove la gabbia e accarezza il mio sesso per un minuto. Quindi si volta verso di me e dice: "Spero che tu ti ricordi ancora come si fa a scopare una donna! È passato tanto tempo che forse ti sei scordato come si penetra una vagina. Magari ti sei anche scordato come si fa a godere! Magari invece è come andare in bicicletta e non ce ne si scorda mai del tutto. Beh, un peccato che non lo scopriremo in ogni caso, vero?"
"Vediamo, non è stato un anno ma quattro da quando sei stato dentro di me. Devi essere molto voglioso ad oggi. E sono quattro anni che non ti permetto proprio di godere! Dio, ho così tanta voglia e sono venuta giusto ieri notte! Povero piccolo, chissà quanta voglia hai tu! Sono ben felice di non essere al posto tuo!" Jessica gives me an order. "Take off my shoes and start kissing my feet." I start kissing her beautiful size seven feet. All the while Jessica continues to play with herself. Jessica mi dà un ordine: "Toglimi le scarpe e baciami i piedi." Ubbidisco e le bacio i suoi stupendi piedini. Jessica continua a toccarsi. "Hmm. Mi sto preparando per te, ragazzo mio. Stanotte è la notte d'oro del maritino, non è vero? La prima volta che puoi fare sesso con tua moglie, in assoluto! Beh, non agitarti troppo, dopotutto il sesso tra marito e moglie è una parte naturale e bellissima del matrimonio. E succede che la prima volta che lo si fa possa anche non sembrare un granché. Ma non preoccuparti, ti darò un'altra occasione l'anno prossimo di sicuro." Jessica fa una risatina. Ora la fica di Jessica gronda di piacere. E il mio sesso è duro e gonfio nell'aspettativa dell'imminente penetrazione.
"Voglio essere bagnata per te. Siccome non avrai altre occasioni per scoparmi per un altro anno voglio davvero che sia una esperienza memorabile per te. Povero piccolo che ha dovuto attendere quattro lunghi anni per questo. Quindi voglio che tu sia davvero soddisfatto dopo tutti questi ritardi che hai dovuto subire… e sei stato così comprensivo, così paziente." Jessica ci sta dando dentro davvero nel toccarsi. Io sono sempre più eccitato nel vederla toccarsi in questo modo. Anche se dice di farlo per prepararsi per me, sembra molto più concentrata sul suo piacere che su di me. E mi sembra anche avvicinarsi pericolosamente all'orgasmo. Inizia a sentirmi nervoso nel vederla così, poiché ci sono due cose che so a proposito di quando Jessica viene. La prima è che una volta che ha goduto, perde ogni interesse nel sesso per un po', e la seconda è che può diventare terribilmente crudele. "Ti conviene sperare che io non goda per errore prima che tu mi possa penetrare." "Perché?" "Perché, diciamo, non aiuterebbe esattamente la tua causa.." Inizio a baciarle i piedi con maggiore passione nella speranza che questo la renda più bendisposta nei miei confronti. Le prendo il piede sinistro in mano e inizio a baciarlo con estrema tenerezza. Sfortunatamente, questo ottiene l'effetto opposto di ciò che desideravo. Quando i miei occhi e quelli di Jessica si incrociano e lei può vedere la mia completa sottomissione alla sua richiesta di baciarle i piedi, la faccia di Jessica si atteggia in un'espressione sprezzante. E in quel preciso momento Jessica giunge ad un intenso orgasmo.
Osservo mentre Jessica grida di piacere mentre assapora un lungo, violento orgasmo. Le sue labbra si increspano mentre assapora l'estasi. Dopo alcuni minuti, Jessica dice: "Mmm. Questo si che era un orgasmo, mi tremano le dita dei piedi." Jessica continua a gemere dolcemente nei postumi dell'orgasmo. Per tutto il tempo le continuo a tenere lo stupendo piedino tra le mani, baciandolo, il mio pene eretto che trema di eccitazione, mentre aspetto che mi ordini di possederla. Jessica spalanca gli occhi e li fissa nei miei. La sua espressione può venire descritta solo come un sorriso affettato di condiscendenza. "Mi stavo giusto preparando per te e tu ti metti a baciarmi i piedi in questo modo rendendomi impossibile resistere oltre. Che peccato per te! Ma puoi andare avanti a baciarmi i piedi per un poco se ti va. " Jessica ricomincia a ridacchiare.
Non essendo ben certo di che cosa intendesse, decido che è meglio restare sul sicuro e continuo a baciarle il piede. Dopo qualche altro minuto Jessica mi scalcia lontano dal suo piede. Mi guarda dritto negli occhi e dice: "Povero maritino, c'eri andato così vicino questa volta." Jessica si gira e si mette a 4 zampe, sporgendo il suo stupendo sedere verso l'alto, di fronte a me. Mi dice di salire sul letto e piazzare il volto vicino al suo sedere, ed io ubbidisco. Ora che si sente sessualmente soddisfatta, ho la netta sensazione che le mie speranze di ottenere almeno un poco di piacere sessuale siano destinate a svanire. Con il suo ano grinzoso a 15 centimetri dalla mia faccia, la voce di Jessica assume un tono estremamente arrogante e annoiato, come se l'intera situazione le fosse venuta terribilmente a noia. Difatti annuncia in tono pragmatico: "Sai cosa? Potremmo rimandare sul fatto di fare sesso per quest'anno e invece di scoparmi ti potrei permettere di leccarmi il buco del culo. Che ne dici? Io ero così calda e pronta per te, così bagnata… proprio sul punto di dirti di scoparmi - non più di altri trenta secondi. Il problema è che ero così eccitata che quando avrei dovuto fermarmi sono andata avanti a toccarmi e alla fine mi sono goduta questo splendido orgasmo. E adesso mi è passata tutta la voglia, proprio tutta. Non ne ho più neppure un briciolo. Se ricordi ancora come sia avere un orgasmo concorderai con me che appena dopo essere venuti si perde ogni desiderio per un po'. Anche se dubito tu possa ricordare questa sensazione, dopotutto sono più di quattro anni oramai." Jessica comincia a ridere.
"Ora che sono venuta mi sento molto di più nello stato d'animo di avere la tua lingua nel mio buco del culo piuttosto che sopportare il tuo pisello dentro di me. Prenditi un minuto per decidere, lo lascio a te. Puoi piazzarmi il pisello dentro e scoparmi per quindici minuti, oppure puoi fare quello che desidero io e abbandonare la possibilità di scoparmi per un altro anno. Cinque anni suona anche meglio, molto meglio di un impegno di quattro anni. Dà un'idea di maggiore completezza, non trovi anche tu? E per non renderla una perdita così irreparabile per te ti lascerei leccare il mio culo per, diciamo, cinque interi minuti. Mi pare onesto, non trovi? Dopotutto non tutti gli uomini che possono scoparmi possono leccarmi il sedere. Rinunciando a fare sesso con me per un altro anno ottieni il privilegio di leccarmi il sedere per cinque minuti! Però rammenta che la scelta è soltanto tua. Soltanto, ora come ora non sono proprio dell'umore per averti dentro di me, proprio per niente. Al contrario, dopo un orgasmo così soddisfacente sono pronta per averti a adorare il mio piccolo grazioso ano. Sarebbe la ciliegina sulla torta, sulla mia torta. Sarebbe un sacrificio così carino da parte tua nei miei confronti." Avvicino il mio volto al suo ano grinzoso. Per un momento considero le mie opzioni: scopare Jessica ora, per la prima volta in quattro anni, oppure rinunciare a questa occasione di piacere con lei per leccarle semplicemente l'ano per cinque minuti, un atto che Jessica mi richiede assai spesso. Con una voce insolente e annoiata Jessica dice: "Insomma, scopami o leccami, non mettiamoci tutta la notte." Il suo tono arrogante mi spinge oltre il limite. La mia scelta è fatta. So cosa devo fare. So cose Jessica vuole che io faccia. Poso le mie labbra sul suo ano e comincio a baciarlo appassionatamente.
"Ecco un bravo bambino!" esclama Jessica. Mentre continuo a baciarle e leccarle l'ano Jessica continua a schernirmi. "Tutta questa faccenda è colpa tua, lo sai bene.
Se solo mi avessi detto di piantarla di toccarmi lo avrei fatto e ora come ora staresti spingendo il tuo pisello dentro di me, sentendo la mia micetta succosa tutta stretta attorno al tuo cazzo duro. Se soltanto non mi avessi baciato i piedi in quel modo così appassionato." Jessica ricomincia a ridere. "E poi, quando ti ho dato la scelta tra scoparmi e leccarmi il buco del culo tu hai scelto di leccarmi l'ano. Hai rinunciato a scoparmi per la prima volta in quattro anni per poter leccare il mio ano per cinque minuti! Sei così patetico da meritarti il mio culo sulle labbra!" Sbircio allo specchio che sta sulla parete di fronte al letto per vedere la faccia di Jessica mentre mi dice queste cose. Mi sta guardando con un ghigno beffardo. E mentre mi insulta in questo modo la mia adorazione per il suo ano e per il suo sedere giunge ad un picco febbrile. Più mi umilia e degrada più appassionatamente le lecco e bacio il sedere. Jessica, accorgendosi che sto cominciando a provarne troppo piacere guarda l'orologio e annuncia: "Ne hai avuto abbastanza. Sono passati solo tre minuti e mezzo ma sono stanca e voglio dormire. Tutto questo umiliarti e frustrarti mi ha davvero provato." Gusto un ultimo bacio adorante sull'ano di Jessica e mi sdraio sul letto al suo fianco. Jessica si gira sulla schiena e mi scivola vicino, cosicché il mio pene turgido si trova a pochi centimetri dalla sua vagina. Il tono di Jessica cambia. Lei cambia spesso da arrogante a infantile, a tenera e di nuovo insolente. È una parte del suo fascino. "Per me va bene se vuoi mettere il tuo coso vicino alla mia micetta. Così potrai sentire come è bagnata e calda. Voglio che tu senta almeno un poco di quello che ti sei perso." Ubbidisco alle istruzioni di Jessica e poso il mio cazzo sopra la sua vagina bagnata e bollente. È una sensazione incredibilmente soave e al tempo stesso terribilmente frustrante. Più frustrante che piacevole, alla fine. Jessica inizia a baciarmi teneramente il viso, poi si mette a leccarmi la faccia. Sa quanto questo mi ecciti. Ora diventa molto dolce. Dolce nel senso che Jessica intende, ovviamente. "Tesoro, temo di aver dimenticato di dirti una cosa che probabilmente avrei dovuto dirti prima. Prima che tu facessi la tua scelta, intendo dire. Ooops. Suppongo che in tutta quella eccitazione mi sia scordata di spiegarti le nuove regole che ho deciso." Jessica lecca la mia faccia come un gelato provocandomi ancora maggiore frustrazione. "Il fatto è che quando ti dò la possibilità di fare sesso con me e tu rinunci, anche se ti ho chiesto io stessa di rinunciarvi, invece di perdere un altro anno prima di poter fare sesso di nuovo con me tu rinunci per sempre al diritto di fare sesso con me. Immagino che avrei dovuto avvertirti a proposito di questa regola speciale prima di chiederti di scegliere ma me ne sono scordata, che peccato." Jessica continua a baciarmi teneramente il volto mentre mi spiega.
"Probabilmente non mi immaginavo che dopo tutto questo tempo tu avresti potuto sottometterti ad una richiesta così egoista e crudele da parte mia. Probabilmente ho pensato che dopo quattro anni senza poter fare sesso con tua moglie non ti saresti mai fatto dissuadere. Ho creato questa regola come una specie di prova del nove, così che se mai ti avessi posto di fronte a una scelta di quel tipo ne avresti saputo abbastanza da resistermi e scoparmi una buona volta. Ma in effetti avrei dovuto dirtelo. Penso che un simile deterrente non funzioni se tu non sei affatto informato. Oh, beh, sbagliando si impara." Jessica strofina la sua vagina contro la mia erezione vibrante. "Povero piccino che non ottiene mai un po' di respiro." Jessica muove i fianchi su e giù sfregandomi la vagina contro il cazzo dalla clitoride lungo le labbra. Parlando con tono materno Jessica dice: "Povero piccino che viene punito ogni volta che accondiscende la sua crudele mogliettina! Non è mica giusto!
Ecco qui una egoista che gli chiede di rinunciare al suo momento di piacere e rimandare ogni gratificazione e poi siccome lei è stata pigra e avara lui finisce penalizzato ancora una volta! Non è affatto giusto, non ti pare?" Jessica ricomincia a leccarmi la faccia. "Sarebbe stato probabilmente più onesto se tu avessi saputo che assecondando la mia richiesta egoistica avresti rinunciato per sempre al diritto di fare sesso con me, non credi?" Annuisco. "Povero maritino, non hai un attimo di tregua dalla sua crudele mogliettina?" Scrollo il capo. "E viene sempre punito." Annuisco. "Il maritino ama la sua mogliettina?" Annuisco. "Il maritino muore dalla voglia di fare sesso con la sua mogliettina?" Annuisco. "Il maritino ama di più la sua mogliettina proprio quando lei è così crudele con lui?" Annuisco. "Quindi, più la mogliettina è crudele con lui più lui la adora, giusto?" Annuisco. "Per cui il maritino ha capito bene che non potrà mai più avere un orgasmo nè penetrare la sua mogliettina?" Annuisco. "Povero maritino, la mogliettina ottiene tutto e lui nulla" Annuisco. "Dimmi quanto mi ami." "Ti adoro, non potrei amarti di più di così."
Jessica lascia la stanza e torna con un pacchetto di ghiaccio. Mi applica il ghiaccio sul mio cazzo gonfio e purpureo. Dopo pochi secondi il mio sesso comincia a ridimensionarsi per via del freddo. Jessica prende la gabbia di castità e rapidamente me la rimette addosso.
"Scommetto che quando mi hai sposata non immaginavi che avresti passato la maggior parte del tempo con il cazzo chiuso in una gabbia di metallo e mai dentro la vagina della tua bella mogliettina. Ma scommetto che in qualche modo quella gabbia sia una tua seconda natura. Penso che ti faccia bene. Sai, è sicura, protettiva. Non sentirai più la sensazione della vagina di tua moglie oramai. È tutta morbida e calda, per nulla simile alla tua gabbia, tutta metallica, fredda e costrittiva. Scommetto che oramai pensi alla gabbietta come a tua moglie. Devi restare fedele alla tua moglie di metallo, non credi? Non sarebbe carino se tu facessi sesso con me. La tua moglie metallica si sentirebbe tradita, non trovi? No no, non sarebbe affatto corretto." Jessica ricomincia a parlare direttamente al mio pene, come all'inizio di questa nottata. "Povero piccolo pisellino, non sei riuscito ad entrare nella mia calda e succosa micetta. E adesso non potrai mai più provare questa sensazione! Oh, povero piccolo pisellino." E mentre pronuncia la parola "piccolo" chiude il lucchetto, assicurandomi nella mia moglie metallica. Poi sfrega la sua vagina contro il mio cazzo chiuso nella gabbia. Mentre lo fa ridacchia tra sé, perché sa che posso sentire un minimo del suo calore attraverso la gabbia. "Bene, buona notte a tutti e due, e cerca di tenerlo a freno!" Jessica ride della sua battuta. Mentre ride, mi bacia tutta la faccia, poi si volta dall'altra parte e si addormenta.

PARTE SECONDA
Prosegue il gioco di crudeltà e sottomissione della stupenda Jessica sul marito consenziente. Dopo cinque anni di matrimonio Jessica decide di festeggiare i risultati raggiunti e di dare al marito qualcosa da ricordare per molto tempo...
CINQUE ANNI SENZA ORGASMO
Stanotte ricorre il quinto anniversario dell'ultima volta che Jessica mi ha lasciato venire. Jessica me ne ha parlato per tutto il mese. Diceva: "Non scordarti che il 14 si avvicina. E’ il quinto anniversario dell'ultima volta che ti ho permesso di godere e dobbiamo festeggiare. Vedrai, sarà un anniversario che non scorderai tanto facilmente!" Non sapevo se intendeva che mi sarebbe piaciuto o che sarebbe stato molto penoso per me. Considerando che non ha ancora assolto al suo impegno di fare sesso con me da quando ci siamo sposati ho i miei dubbi su quanto piacevole questo anniversario possa essere per me. Sono le 9 di sera. Jessica mi ha detto di spogliarmi e mettermi a sedere sul letto. Lo faccio, indossando soltanto la gabbia di castità . Jessica compare nel riquadro della porta ed è stupenda. Indossa una minigonna nera, una camicetta nera e delle scarpe con il tacco alto a punta aperta, anch'esse nere. Ha in mano una scatola e viene verso il letto. Dalla scatola salta fuori un assortimento di addobbi da festa del tipo che ti aspetteresti per il compleanno di un bambino. Prende un cappello di carta da festa e me lo fa indossare. E’ quel tipo di cappellaccio di carta a punta, con un elastico che corre sotto la mascella. Dalla scatola tira fuori anche dei fischietti del tipo che, quando vi soffi dentro, srotolano una striscia di carta colorata. "Buon quinto anniversario senza godere!" Jessica soffia in un fischietto e ride. Poi comincia a baciarmi appassionatamente sulla bocca. Dopo avermi baciato per qualche istante ricomincia a parlare: "Questo E’¨ quel che si dice raggiungere dei risultati. Devi andarne molto fiero! Cinque anni e neppure un solo orgasmo! Non una sola eiaculazione! Non un solo momento di godimento sessuale! Dimmi, la cosa ti fa ancora male? Intendo dire, ti senti ancora frustrato o ti sei semplicemente rassegnato alla situazione?" mi chiede ridendo. "E’ sempre peggio. Non c'è un solo momento in cui non mi senta incredibilmente eccitato. C'è come un bruciore costante nei miei testicoli, e diventa sempre peggiore ogni volta che mi stuzzichi e mi frustri. Ogni volta che mi ecciti e poi mi neghi il piacere il bruciore diventa molto, molto peggio." "Oh povero bimbo!" Jessica, che ha addosso uno spesso strato di rossetto scuro, mi piazza un rumoroso bacio sulla guancia. "Questo non suona affatto bello per te! Vuoi dire che per tutto questo tempo sei sempre rimasto frustrato?" Annuisco. Jessica mi sorride e inizia a spogliarsi. "Vediamo di togliere quella terribile prigione." Inserisce la chiave nel lucchetto e la gira. Mi toglie la cintura di castità e la posa sul comodino accanto al letto. E’ passato un anno dall'ultima volta che il mio pene è stato libero. Mi diventa immediatamente duro. Jessica si sdraia sul letto e mi invita a raggiungerla. Si gira perchè io mi sdrai su di lei. Prima che io lo faccia prende un rossetto color sangue e se ne applica un ulteriore spesso strato sulle labbra. Quando ha finito, mi sdraio su di lei. Siamo uno sopra l'altra, entrambi nudi. "Ora puoi sfregare il tuo cazzo lentamente e dolcemente sul mio sesso." Inizio a farlo e finalmente posso sentire la calda e vischiosa carezza della sua fica che reagisce aprendosi un poco. Ciò che provo è indescrivibile. Il mio cazzo, rimasto chiuso in una prigione e in stato di privazione per gli ultimi cinque anni mi sommerge di sensazioni quasi insostenibili. Jessica mi domanda: "Tu sai perchè io ti faccia soffrire in questo modo?" "Non lo so davvero. Forse stai sfogando su di me una specie di rancore nei confronti degli uomini in generale." "Hmmm sembra interessante, vai avanti." "Beh, a volte penso che forse tu ce l'abbia con gli uomini che in tutto il mondo costringono le donne a fare sesso con loro anche se esse non vogliono, e quindi questa è una tua maniera per ricambiare il genere maschile per tutto il male che ha fatto al genere femminile."
"E ti dà conforto pensare che sia questa la ragione per cui ti tormento in questo modo?" "Un poco. Mi aiuta pensare che tutto ciò avviene per qualche ragione profonda." "Vuoi sapere la vera ragione per cui ti eccito e poi frustro in questo modo?" Annuisco. Jessica comincia a leccarmi le labbra come se fossi un cono gelato. "La vera ragione per cui mi piace tormentarti col desiderio e poi negarti ogni piacere è che Io sono semplicemente una stronza. E adoro eccitarti e poi lasciarti frustrato! Sono una vera strega, e mi piace il fatto di averti portato a soffrire costantemente. Amo il fatto di sapere che ti ho condotto alla privazione di qualsiasi orgasmo, qualsiasi piacere sessuale, il fatto di avere negato la tua stessa mascolinità . “Jessica ora mi fissa negli occhi con passione. Tra una frase e l'altra succhia le mie labbra. "Amo proprio il fatto di frustrarti e amo il fatto di essere un tormento per te e amo trattarti con insofferenza. Amo quello che ti ho fatto diventare. Amo che dopo averti negato ogni piacere per anni la prima notte che mi metto un po' a giocare con te tutto quello che mi chiedi è di poter baciare e venerare il mio culo. Lo adoro semplicemente." Jessica allarga le gambe e me le allaccia sui fianchi. Sto sfregando il mio cazzo contro la sua figa sempre più calda e bagnata. Sto diventando pazzo dalla voglia di scoparla e di venire. Jessica mi lecca la faccia per qualche secondo. Poi spalanca le labbra del suo sesso con le dita, facendomi scivolare quasi dentro, incredibilmente vicino a scoparla. Vicino, ma non abbastanza. "Sei così vicino, ad un millimetro dall'entrare nella mia deliziosa fighetta. Così vicino eppure così lontano, tesoro. Dimmi quanto ti senti frustrato adesso." "Sono pazzo di desiderio adesso, Jessica. Farei qualsiasi cosa per poterti scopare e per poter venire, qualsiasi cosa." "Provi quel bruciore di cui mi parlavi prima?" "Si, mi brucia da morire in questo momento. E’ come un bruciore rosso che mi esplode da dentro le balle e brucia lungo il mio sesso. Come se il mio precum (fluidi di lubrificazione, N.d.T.) fosse lava fusa che mi divora dall'interno." "Oh - che bello, mi piace quando mi spighi quanto ti fa male. La mia figa mi ribolle quando mi dici queste cose!"
Ora mi sfrego con foga sempre maggiore contro la figa di Jessica. Tutto d'un tratto Jessica si mette a parlare con un tono di voce infantile: "Non ce l'hai con me perchè non ti lascio venire? O perchè non ti permetterò mai più di scoparmi?" "No.. non ce l'ho con te. Però spero sempre che tu mi permetta di venire e di scopare con te prima o poi." Lei continua a parlare con la vocina di una bimba di cinque anni: "Mi piace così tanto scaldarti e poi dirti di fermarti! E’ così divertente fartelo venire tutto duro e poi costringerlo dentro la sua gabbietta! Mi piace quando fai quella faccia quando ti dico di fermarti! Hai l'aria così abbattuta, povero piccolo maritino!" Jessica ora ha sollevato le sue gambe sulle mie spalle e la sua figa si spalanca ancora di più. Sento salire un dolore feroce dai miei testicoli. Jessica torna al suo atteggiamento provocatorio: "Dimmi quanto sei eccitato adesso." "Le mie balle stanno esplodendo. Non penso di essere mai stato tanto frustrato in vita mia." "Oh povero piccolo! Sono già cinque anni dalla notte in cui ho iniziato a negarti persino il diritto di godere. Probabilmente sei l'unico maschio al mondo che abbia dovuto subire tutto questo. L'unico uomo al mondo che sia mai stato negato del diritto di godere per cinque anni interi! Pensi che ti lascerò mai godere?" "Penso di si. Penso che me lo permetterai prima o poi." Jessica mi ride in faccia: "Davvero lo credi? Questa è buona." E ricomincia a leccarmi la faccia. "Non hai ancora capito che più a lungo ti tengo in questo stato più il gioco diventa crudele e più crudele diventa più mi piace? Più a lungo ti faccio soffrire maggior piacere ne ricavo. Sai cosa mi eccita da morire? L'idea di tenerti così per dieci anni! Oddio solo a pensarlo mi si scioglie tutta." A questo punto,a furia di sfregarlo sul suo sesso e di ascoltare come mi schernisce sento montare dentro di me l'orgasmo. Jessica se ne deve essere accorta perchè mi dice di fermarmi e si mette a fissare il mio cazzo. Con la vocetta da bambina Jessica dice "Oooh, guarda tutto questo buffo liquido che esce dal tuo piccolo cosino! Non possiamo mica lasciare che sporchi tutto in giro! Sarebbe un vero pasticcio. Bisogna fermare questo sporcaccione!" e così dicendo Jessica corre in cucina. Torna con una borsa del ghiaccio. Si sdraia sul letto e sistema la borsa del ghiaccio girata all'insù sopra la sua figa. "Vieni a prenderla!" Mi sdraio su di lei e lei spinge il pacchetto del ghiaccio attorno al mio sesso e ai testicoli. Quindi mi attira su di se, nella esatta posizione in cui saremmo per fare sesso assieme. Solo che invece di sentire la figa calda e succosa di Jessica mi trovo a sfregarmi contro una borsa del ghiaccio. Jessica mi bacia con passione, godendosi la mia situazione paradossale. Si diverte a cercare di eccitarmi sapendo che il ghiaccio mi sta ridimensionando. Ed è esattamente ciò che succede. La mia erezione sfiorisce velocemente per via del gelo. Il mio cazzo rattrappisce e si ritira. Jessica gli rifila un'occhiata. "Oooh, guarda un po' che cazzettino piccolo abbiamo qui! E’ persino più piccolo del suo solito! Scommetto che si sentirebbe molto meglio nella mia bocca!" e con questo me lo prende in bocca. Posso sentire il calore della sua bocca tutto attorno al mio pene congelato. Ma il calore lo sta già avvolgendo di nuovo. Sento il sangue gonfiarlo mentre Jessica continua a succhiarlo e giragli attorno la lingua dentro la sua bocca. Appena mi diventa di nuovo duro lo lascia uscire dalla bocca e lo guarda mentre mi si rizza completamente. "Ooooh, guarda, è resuscitato!" Jessica se la ride. Continua a baciarlo in tutta la sua lunghezza. "Oh guarda, le tue palle sono davvero blu! Non è soltanto un modo di dire dopotutto. Scommetto che ti farebbero vincere al concorso del ragazzo con le palle più blu”.
Jessica risale sul letto e mi attira sopra di sè. Apre le gambe e comincia a sfregare il suo sesso contro il mio. Ancora una volta mi torna duro da morire. Jessica continua a leccarmi la faccia per eccitarmi il più possibile. Continuo a sfregarmi sul suo sesso. Ce l'ho duro quanto mi è umanamente possibile. Dopo pochi minuti Jessica rimette in mezzo la borsa del ghiaccio, forzandomi di nuovo a sfregarmi contro di essa. Subito la mia erezione comincia a perdere consistenza. Questo gioco prosegue per almeno un'ora ancora, con un totale di dieci cicli in cui vengo portato ad un passo dall'orgasmo e poi sgonfiato completamente dal ghiaccio. Alla fine sono almeno due ore che mi trovo sempre sull'orlo dell'orgasmo. Il mio pene sparge tanto di quel precum in giro che sto praticamente gocciolando continuamente sul tappeto. Pare che i miei genitali e la mia prostata siano talmente sconvolti da questo teasing and denial che dura da cinque anni da farmi produrre precum come fosse sperma. Il mio corpo è evidentemente convinto di essere sul punto di raggiungere un enorme orgasmo tale da svuotarmi di cinque anni di sperma e frustrazione. Questo pare credere il mio corpo, ma la mia mente la sa più lunga. "Bene, ti abbiamo fatto divertire più che abbastanza. E’ tempo di tornare nella tua gabbia per un altro anno." Jessica prende la gabbia e dopo avermi sgonfiato con il ghiaccio ancora una volta torna a incarcerarvi il mio sesso e chiude il lucchetto prima che possa di nuovo ingrossarsi. Dopo avermi imprigionato torna su di me e mi copre la bocca di baci. Quindi torna a sdraiarsi sul letto. "Ho voglia! Non ho un orgasmo da questa mattina e tutto questo eccitarti e frustrate mi ha proprio fatto venire voglia." Jessica inizia a toccarsi la clitoride. "perchè non mi baci le dita dei piedi mentre mi soddisfo?" mi chino sui suoi piedi e mi metto a baciarle le dite, una alla volta. Lei continua a giocare con il suo sesso. Dopo pochi minuti, mentre le venero i piedi, Jessica gode in ondate estatiche.
Quando ha finito di gustarsi il suo orgasmo, mi attira vicino. "Mmm, è stato un orgasmo delizioso. Ero così eccitata. Ho dovuto aspettare per quasi una intera giornata per avere un orgasmo!" mi dice ridendo. Inizia a baciarmi le labbra e muovere la lingua attorno alla mia bocca e sulla mia faccia. "Ma il cazzo e le palle non ti fanno male dopo tutto questo stuzzicarli?" "Si. Un male terribile. In questo momento ho quel bruciore che mi assale ogni volta che mi tormenti così tanto le balle mi bruciano, il cazzo fa male, e sono lacerato da un miscuglio di terribile desiderio e intensissima frustrazione. La frustrazione è così profonda che sento come se i miei genitali fossero tenuti sopra una fiamma viva. Guarda:" e le indico il consistente rivolo di precum che continua a sgorgare dal mio pene imprigionato. Ricopre tutta la mia cappella e sbrodola furoi dalla gabbia. "Mmmm adoro sentire queste cose. Tenerti in questo stato è la cosa che preferisco al mondo. Non ti sconvolge il fatto che in cinque anni non ti abbia lasciato godere nemmeno una sola volta?" "Ad essere sinceri si." "Beh, anche a me sconvolge! Non posso credere di essere così crudele con te. Talvolta mi sorprendo da sola." Mentre parla, Jessica continua a tracciare i confini della mia bocca con la lingua. "Sono così cattiva! Non ti ho fatto venire nemmeno una volta in cinque anni!" D'improvviso Jessica cambia atteggiamento. Percepisco un altro aspetto della sua mutevole personalità femminile che emerge. Mi guarda con freddezza e si volta sullo stomaco. "Un vero uomo ottiene di fare sesso con me, una patetica scusa di uomo può al massimo baciarmi il culo. Vediamo se indovini a quale categoria appartieni. Su, dimmelo, voglio sentirlo dalle tue labbra." Jessica mi tira verso di sè finchè le nostre labbra si sfiorano. Mi fissa negli occhi con severità . "Allora? Sto aspettando!" Prendo tempo per un momento, poi ammetto: "Io.. non sono un vero uomo."Ma Jessica non pare soddisfatta. "No no, non è abbastanza. Voglio sentire di più. Spiegami quanto sei patetico. Su avanti, sto ancora aspettando!" Jessica ricomincia a far scorrere la sua lingua sulle mia labbra e sulla mia faccia. Ancora una volta, fonde crudeltà e dolcezza in quella miscela traditrice che è la sua specialità . Ricomincio a parlare, cercando di soddisfarla annaspando nell'umiliazione che mi sta infliggendo. "Sono una patetica scusa di uomo." Mi lecca il viso con più passione, ora. "Bene, è un inizio, ora vai avanti" Lotto con la mia lingua per riuscire a parlare. "Sono solo una patetica scusa di uomo. Per questo non marito di poter godere." "bene, questo andava meglio. Quasi sufficiente direi. E’ divertente come tu non riesca a descrivere quanto sei patetico senza vergognartene. Penso sia più ironico che divertente, in effetti. Ma non inatteso, considerando che riguarda te. Era quasi abbastanza buono, ma voglio giusto un poco di più di auto-degradazione da parte tua. Su tesoro, puoi farcela. Solo un poco di più e avrai un premio. Beh, un premio di consolazione, ma è pur sempre qualcosa." Rabbrividisco, mentre ripeto ancora una volta quelle parole dolorose. "Bene, ora dimmi, quale parte del corpo è la più spregevole? Quale parte del corpo un vero uomo confiderebbe la più disgustosa e insultante? Immagina, per un attimo, di essere un uomo. Quale parte anatomica troveresti la più umiliante e meno invitante per appiccicarvi le labbra e da baciare appassionatamente? Hmmm? Stai sforzando le meningi?" Jessica mi dedica un ghigno mentre esito a rispondere. "Dunque? Lascia che te dia qualche suggerimento." Jessica mi spinge lontano dalla sua faccia e solleva il sedere, poi spinge la mia testa per farmi guardare direttamente tra le sue natiche. "Ci sei arrivato, Sherlock?" "Va bene, allora te lo spiegherò io." Piazza le mani sulle natiche e le allarga indicandomi il suo ano con l'indice della mano destra. "Devo baciarti l'ano." "Molto bene, non sei così scemo come sembri. Non bado a quello che dice la gente." Jessica mi ride in faccia da dietro la spalla. "No, non hai ottenuto di poter godere, ma puoi baciare il mio piccolo delizioso buco del culo per, diciamo, cinque interi minuti dovrebbe essere abbastanza." Jessica agita il suo sedere davanti alla mia faccia. "Allora, che cosa stai aspettando?"
Inizio a baciarle il sedere e l'ano con tenerezza e adorazione. Mentre mi continuo ad umiliare Jessica rinnova il trucco delle labbra con uno strato spesso di rossetto scuro. Mi osserva grazie allo specchio sulla parete, sopra i cuscini. Sorride soddisfatta della scena che ha disegnato. Aumento la passione con cui le sto baciando e leccando il culo. "come ci si sente, a baciare e adorare il mio sedere? Ti senti ancora un uomo?" mi fermo per un momento dal leccare e incontro i suoi occhi duri nello specchio. "No, non mi sento come un uomo mi sento debole e stupido e patetico." "beh, tanto peggio oramai, no? Lo vedi, sei patetico. Un vero uomo non si lascerebbe mai umiliare così da una donna, non credi? No, ovviamente no. Un vero uomo lascerebbe mai una donna a decidere che non può godere per cinque anni, non pensi? No, di sicuro non lo farebbe. E un vero uomo non permetterebbe mai ad una donna di dirgli in faccia che non gli è permesso venire e che invece che venire deve baciarle il buco del culo. Ora dimmi, lo farebbe? Allora?" "No." "Esattamente. E questo che cosa ci rivela su di te? Che sei un vero uomo? Direi proprio di no. Ci dice che sei un patetico e spaventato piccolo maschietto che lascia che sua moglie se lo rigiri come preferisce e lo conduca a patetici atti di umiliazione solo per soddisfare i suoi capricci. E quindi che cosa potrebbe finire col fare un piccolo impotente come te nelle mani di una donna stronza come me? Dillo, voglio sentirlo dalle tue labbra, prima che tornino all'attività che gli è più appropriata. Dimmelo!" "Penso che debba subire frustrazioni sessuali continue e poi essere condotto agli atti di umiliazione più completi che si possano immaginare, come baciare il buco del sedere della donna che lo manipola e tormenta." "Esatto. Ora voglio sentire la tua lingua un po' più a fondo dentro il mio culo, capito?" "Si, ho capito." Corro a infilare la mia lingua nel suo sedere mentre lei finisce di applicarsi il rossetto sulle labbra. "Non ti ho lasciato venire per cinque anni e non ho alcuna intenzione di concedertelo mai più. L'idea di celebrare il decimo anniversario di tua sofferenza mi elettrizza totalmente. Sei davvero patetico." Aumento la passione nel baciarle l'ano. Mi scopro ad adorarla come ipnotizzato. "E’ buffo. Col passare degli anni la mia cattiveria cresce. E più sono crudele verso di te più la cosa mi eccita. Più ti sottometti senza alcuna resistenza più mi viene voglia di trovare nuove e più feroci cose da farti subire. Ora che ti ho impedito di godere per cinque anni mi viene voglia di impedirtelo per altri cinque, e altri cinque dopo quelli."
"Ha un buon sapore il buco del mio culo dopo che ti ho tormentato e frustrato in questo modo? Scommetto che ti sembra due volte più dolce non è vero? O due volte più amaro? Non si può mai dire con te. Non so neppure se ti piace il gusto del mio ano perchè ti piace il suo sapore o perchè non ti piace affatto e quindi sai di meritartelo. Amo la sensazione di averti là ad adorare il mio culetto. C'è qualcosa di autocelebrativo in questo. Va bene, è tutto quello che hai ottenuto." Jessica spinge via la mia faccia dal suo sedere e mi vado a infilare accanto a lei sotto le coperte. Mi abbraccia e posso sentire il calore del suo sesso attraverso le sbarre della mia gabbia. Jessica sembra improvvisamente molto stanca e inizia a sbadigliare e stiracchiarsi. Ha un'aria molto soddisfatta sul viso. Dopo pochi minuti mi domanda: "Il bruciore dovuto al mio modo di tormentarti ed eccitarti sta calmandosi?" "Si, è molto meno doloroso di un'ora fa." "Pensi che riuscirai a dormire?" "Si, credo di si." "Ebbene, io voglio che tu abbia dei problemi a dormire. Voglio che tu rimanga sveglio a ripensare a tutto quello che ti ho fatto. Voglio che tu rifletta su quanto ti ho frustrato, eccitato e negato ogni piacere negli ultimi cinque anni. Voglio che tu sia ossessionato da che razza di persona hai sposato, e da che razza d'uomo hai finito col diventare. Voglio che ripensi a come ti ho castrato sessualmente, privato di ogni mascolinità e derubato di ogni forma di soddisfazione sessuale. Voglio che pensi a quanto mi piace costringerti a vivere una vita di assoluta frustrazione sessuale per potermi divertire a eccitarti e negarti ogni piacere. Voglio che pensi a che razza di donna preferisce sentire la lingua di suo marito che le esplora il buco del culo piuttosto che il suo cazzo tra le gambe." Jessica ricomincia a leccarmi la faccia. Mi lecca come fossi un cono gelato. Il mio pene cerca subito di erigersi e si scontra con la sua prigione. Il bruciore nei testicoli risorge immediatamente. Jessica continua a leccarmi e intanto mi dice: "Dimmi quando ricomincia a bruciare di nuovo." Aspetto ancora qualche secondo finchè il bruciore non diventa di nuovo intollerabile e poi le dico: "Ora brucia come l'inferno. Il dolore nasce dai testicoli e mi avvolge il cazzo e tutta l'area del bacino." Ancora un paio di leccate e Jessica si ferma. "bene, questo dovrebbe tenerti sveglio per un poco." "Ti amo Jessica," le dico. Lei risponde: "Lo so." E si addormenta.
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