Switch

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Sapete cosa significa "Switch" nel mondo sadomaso? Beh...significa che uno può essere sia dom che sub. C'è chi lo fa per professione e si adatta al "mercato"...c'è chi lo fa perchè una volta si sente Padrone e una volta schiavo, c'è chi lo fa contemporaneamente, slave della propria Padrona ma Master di un altro sub che a sua volta è sottomesso anche dalla stessa Padrona.
Di sicuro la figura dello switch non si addice né a me né a mia Moglie, visto che in genere il nostro carattere ci porta ad essere sempre molto decisi in quasi tutti i campi della vita, soprattutto dopo quello che è successo una sera d'estate a casa nostra finite le vacanze al mare.
"Ti faccio vedere come funzionano" - le dissi mostrandole una coppia di manette nuove.
"Si ma cerca di non farmi male!" - mi esortò Lei, così le presi un polso e dopo averle chiuse su di esso bloccai l'altra estremità sulla testiera del letto matrimoniale.
"Sono freddissime...e dure..." - mi spiegò. Presi anche l'altro polso e feci la stessa cosa dell'altra parte.
"Ecco vedi? Praticamente non ti puoi slegare da sola...ora sei in mio possesso!" - sorridendo la stuzzicai accarezzandola sul viso.
"Ascolta Marco, non farmi arrabbiare...adesso liberami, dai che mi fanno male hai polsi!" - Le controllai i polsi per verificare di non crearle qualche problema, ma erano a posto e decisi di lasciarla così. Uscii dalla stanza e andai a lavarmi in bagno.
Stranamente mi eccitai...tornai da Lei e le tolsi i pantaloni corti del pigiama insieme alle mutante. Lei si ribellò, ma usando un pò la forza non poté impedirmelo. Presi anche la maglietta e la tirai su completamente sfilandogliela dalla testa e lasciandola appoggiata dietro. Per toglierla completamente avrei dovuto sfilare anche le manette, ma sarebbe stato un grosso errore in quel momento.
Lei era bellissima, nuda, depilata, abbronzata, ma i segni del costume evidenziavano i seni e i genitali in modo particolare. Cominciai a toccarla, ovunque, dove volevo, era mia e così glielo feci capire.
Iniziò a lasciarsi andare finché non le infilai nella figa un piccolo vibratore a 4 velocità.
Iniziò a sussultare e a minacciarmi. Lei odia le cose che le vibrano dentro. Lo accesi alla prima velocità, poi alla seconda, poi avanti fino alla quarta.
"Basta basta!!! Che faiiii....!" - mi implorò.
Lo rimisi alla prima velocità e tornai in bagno. Dopo 10 minuti tornai e la vidi immobile e in silenzio, con le gambe divaricate nella speranza che il dildo fuoriuscisse da solo.
Cominciali a leccarle le gambe, poi sempre più su, fino al clitoride, con la bocca tirai fuori il vibro e andai avanti. Leccai l'ombelico, i capezzoli, il collo e le misi il cazzo, già duro, dentro alla vagina. Lei stava in silenzio. Io cercavo di godere, in quella situazione di estremo possesso.
Sfilai il pene e tornai a leccarle la figa per un po'. Lei era chiaramente eccitata. Mentre la mia lingua le accarezzava l'inguine, infilai il piccolo vibratore nel suo ano, piano piano, entrò tutto senza problemi e poi lo accesi.
Mi alzai e mi girai, poi mi accucciai sopra di Lei e le misi il culo in faccia. Lei stava ferma immobile.
"Allora??? Dai! Muovi quella cazzo di lingua!" - Le urlai, appoggiandole il sedere il faccia.
Quando sentii la sua lingua muoversi nel mio ano, ricominciai anche io a leccarle il clito.
Trascorso un po' di tempo così, decisi ad un certo punto che era arrivato il momento di godere.
Mi alzi in piedi sul letto, esattamente sopra di Lei e cominciai a segarmi.
"Apri la bocca..." - le dissi e Lei la spalancò tirando fuori la lingua.
La mia mano faceva repentinamente il tipico movimento del su e giù, ma l'orgasmo ancora non arrivava, mentre vedevo la sua bocca lentamente chiudersi.
"Eh no! Tienila aperta...finché te lo dico io!" - le ordinai.
Ci volle poco e sborrai su di Lei, alcuni schizzi direttamente in gola, alcuni sulla lingua, altri sulla fronte, uno sui capelli, poi sul seno e sul collo. Scesi dal letto e pulii il mio cazzo sulla sua guancia, mentre Lei stava ingoiando il mio sperma.
Andai a lavarmi, lasciandola in quello stato. Quando tornai, le gocce di sborra rimaste sul corpo erano ormai scese fin sulle lenzuola.
"Adesso liberami!" - mi implorò.
"Ma scusa non vuoi venire?" - le chiesi.
"Non mi importa" - mi rispose.
La liberai e anche Lei andò a farsi una doccia.
La aspettai a letto e quando ritornò, mi diede un bacio con la lingua, bellissimo, profondo e speciale.
"Mi spiace, ma io a fare la schiava proprio non mi ci trovo" - mi precisò.
"Effettivamente, anche se ho goduto, ho fatto un po' fatica a raggiungere l'orgasmo, era come se mi mancasse qualcosa..." - iniziai a spiegarle.
Da qui cominciò un scambio di sensazioni e stati d'animo riguardo ciò che avevamo fatto, la conclusione è direi scontata: io sarò per sempre il suo schiavo, Lei la mia Padrona.
I nostri ruoli sono impressi dentro di noi, non possiamo cambiarli.
A presto...

Marco
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2 commenti:

Max | 23 ottobre 2009 alle ore 10:42 Reply |

Bellissimo che abbiate provato, sino in fondo.

Anonimo | 23 ottobre 2009 alle ore 19:03 ¿Responder? |

quoto max, avete fatto bene a provare fino in fondo per vedere cosa si prova. Vuol dire che volete conoscervi e accettate l'idea di provare qualcosa di nuovo anche se magari potrebbe non piacervi. Ma almeno volete conoscerlo, non lo rifiutate a prescindere.

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