Un'altra volta Scat

1 commenti 26 agosto 2009 alle 11:10 - Edit entry?
Penso che coloro che stanno seguendo il mio blog dall'inizio sappiano ormai che lo "Scat" è una di quelle cose che non escludo a priori, ma che non ho mai realmente praticato e per nulla tentato di fare in futuro.
Però, ci sono dei però....innanzitutto è una pratica BDSM e pertanto ne "devo" parlare (almeno in minima parte) e poi, molti di voi mi scrivono per avere dei suggerimenti perché particolarmente interessati.
Non ci sono consigli importanti da dare, tranne quello di dirvi di evitare! Soprattutto se non conoscete bene e profondamente la vostra partner....cosa quasi impossibile.
Detto questo, ritengo carine (e forse eccitanti) certe situazione come quella che vi riporto in questo "simpatico" video. Una ragazza bellissima, albina, pelle vellutata, forme perfette che si accinge a fare ciò che tutti noi dobbiamo fare, forse anche un po' troppo bene...aggiungerei.
Ma vi immaginate? Come può considerare un amante di tale pratica il ritrovarsi davanti a tanta bellezza? E con così tanta ... ehm... popò??? Anche per i più estremi potrebbe sembrare esagerato...voi che ne dite?

Dopo aver osservato questo video qual è la prima cosa che vi viene in mente?
Possibile che una così splendida ed innocente fanciulla possa essere così tanto piena di m.....?
A presto.

Marco

Strap-On casto

2 commenti 19 agosto 2009 alle 12:48 - Edit entry?
Immaginatevi di essere in castità con la CB da un paio di settimane.
Immaginatevi di poter toccare il vostro pene solo una volta al giorno, per le pulizie e solo con acqua fredda.
Immaginatevi di leccare la figa della vostra Padrona fino all'orgasmo quasi ogni sera.
Immaginatevi in vancanza, al mare, in un posto caldo, dove per tutto il giorno avete modo di ammirare la vostra Signora in costume e perchè no...anche tutte le altre ragazze della spiaggia...
Immaginatevi di essere obbligati a restare sempre nudi all'interno della propria casa.
Immaginatevi di desiderare più di ogni altra cosa la chiave del lucchetto che vi tiene in gabbia.
Immaginatevi di essere utilizzati come orinatoio almeno una volta giorno.
Immaginatevi di vedere le chiavi del lucchetto lucenti e splendenti, sempre appese al collo della vostra Dominatrice.
Immaginatevi di servire in tutto e per tutto la vostra Padrona con lo scopo di ricevere il premio tanto desiderato.
Immaginate una sera, che la vostra Mistress vi sussurra dolcemente: "Bravo, preparati che ora riceverai la tua ricompensa"!

Dopo tutto questo Lei vi dirà: "Complimenti, sei a metà strada...vedrai che ce la puoi fare e arriverai fino alla fine casto per me!".

A presto...

Marco

Vieni! Schiavo, Vieni!

2 commenti 12 agosto 2009 alle 12:33 - Edit entry?
Ecco un metodo esemplare da imitare per far sborrare il proprio schiavo, infatti esistono mille modi per umiliare il sub, ma fargli mangiare il suo sperma è tra quelli che più mi eccita.
Questo video, però va oltre, infatti la sborra esce dallo schiavo e gli finisce dritta dritta in bocca; forse è una pratica riservata ai più "atletici", ma vedere la Padrona che con attenzione e precisione cerca di mirare con quel "coso" (di Sua proprietà) la bocca del sottomesso a me fa impazzire. E a voi???

A presto.


Marco

Un'incontro differente

0 commenti 8 agosto 2009 alle 23:47 - Edit entry?
Un caro lettore, conosciuto proprio tramite questo blog mi ha inviato una bellissima e graditissima storia scritta di suo pugno. Ovviamente i personaggi sono inventai e i riferimenti a cose o persone reali è del tutto casuale, ma siccome è una cosa che ho apprezzato molto ho deciso di farla leggere anche a tutti voi nella speranza che vi sia d'ispirazione. I vostri racconti sono ben accetti.
Prima di lasciarvi al racconto vorrei invitarvi a fare un visitina al blog dell'autore, eccolo qui: http://propostaindecente.splinder.com/
A presto...
Marco


Alex stava trascorrendo la sua pausa pranzo in chat, sperando di trovare qualche possibile “preda” interessante. In verità era molto sfiduciato e stava valutando seriamente l’ipotesi di smettere con quel passatempo e cercarne un altro.
Quando, tre mesi prima, aveva cominciato a frequentare quella chat era stato particolarmente fortunato. Aveva trovato Letizia, giovane bellezza sarda che studiava nella sua città. Avevano chattato tre o quattro volte poi l’incontro “per un caffè” e invece del caffè c’era stato subito il motel.
Poi ancora una signora milanese attirata dal sesso virtuale e dalla webcam, ma che non voleva concretizzare con incontri “dal vivo”. Poi ancora dei contatti che sembravano promettenti ma che non si erano concretizzati. Poi da una settimana nulla.
Stava per abbandonare, annoiato, la chat ma da buoni dieci minuti cercava di interpretare quel nick: Cumslave. Schiavo dell’orgasmo? O schiava? Decise di mandare un pvt ma non aveva voglia di perdere tempo quindi fu diretto:
Alex: “Schiavo o schiava?”
Cumslave: “Schiavo… sono il fedele servitore della mia padrona!”
Alex ”???”
Cumslave: “Cosa non è chiaro?”
Alex: ”No, no, è tutto chiaro… era solo stupore…”
Poi non sapeva neanche lui se per noia, per curiosità o per un pizzico di sadismo presente in lui aggiunse:Alex: “E la tua padrona lo sa che sei qui, merdaccia?”
Cumslave: “Certo... è stata lei a dirmi di venire qui a chattare. Io non mi appartengo, sono solo suo e non farei mai una cosa simile senza il suo permesso”.
Alex era stupito e incuriosito ma la cosa assumeva contorni interessanti.
Alex: “E perché ti ha chiesto divenire qui, schiavetto?”
Cumslave: “Perché lei non ha tempo. Mi ha chiesto di trovarle qualcuno in grado di meritare la sua compagnia visto che io sono assolutamente inadeguato come uomo per la mia padrona”.
Se non era uno scherzo la cosa si faceva davvero interessante… decise di investire del tempo su quello strano soggetto, al peggio avrebbe imparato qualcosa di nuovo sulle varie depravazioni che ci sono nel mondo.
Alex. “Ma allora stai dicendo sul serio? Scusa per prima, pensavo scherzassi, e stavo al gioco”Cumslave: “Perché scusa? Se non fossi una merdaccia, mi metterei a cercare un uomo che possa andare con mia moglie? So di esserlo e di essere uno schiavetto, un malriuscito progetto di uomo, una puttanella da quattro soldi; tutti gli epiteti più umilianti che mi vorrai affibbiare non credo renderanno mai il mio stato di abiezione nei confronti di LEI”
Alex: “Ma… perché?”
Cumslave:”E’ ovvio, perché lei lo merita. Mi è superiore, è di una bellezza divina, io non merito neanche di poterla guardare… e invece lei mi concede anche di baciarle i piedi a volte… Sa anche essere generosa la mia Padrona se non la faccio arrabbiare troppo. Mi ha promesso che se le trovo un uomo valido mi farà assistere e forse potrò addirittura aiutarla ad andare a letto con lui”
Alex:” Capisco”. In realtà non capiva e pensava ad uno scherzo ma in fondo era divertente e stava al gioco. Alex: “ E cosa deve avere un uomo per essere adatto a scoparsi tua moglie?”
Cumslave:”…” Passarono un paio di minuti senza risposta.
Alex: “Che succede… c6?”
Cumslave: “Si scusa ma… so che per te è così… ma, per favore, parlando con me puoi evitare certi termini parlando di lei?”
Alex: “Ma ti sei offeso?”
Cumslave: ”Offeso io? No, no scusa se ti ho dato questa impressione. E’ solo che non sono degno di sentire certe parole associate a Lei. Mi stavo eccitando e sono dovuto andare a prendere del ghiaccio per calmarmi. Non posso eccitarmi se Lei non vuole. E ha detto che in chat non potevo”.
Alex :” Che uomo ridicolo che sei… ma lei è presente? Ti sta guardando?”
Cumslave: ”No”
Alex: ”E Allora? Ti eccita molto pensare che me la scoperò?”
Cumslave: ”Per favore…ti prego… sono zuppo per il ghiaccio ma se continui dovrò interrompere per non eccitarmi… e lei mi punirà perché ho perso una occasione.”
Alex: “Una occasione?”
Cumslave: ”Si sente che hai un piglio forte, forse potresti anche piacere a lei. Sì, sei una buona occasione.”Alex: “Ok schiavetto, smetto di eccitarti… ma tu in cambio mi dici come faccio ad entrare in contatto con la tua padrona?”
Cumslave: “Dovresti, se vuoi, darmi il tuo indirizzo email. Io salverò la nostra conversazione e poi eventualmente lei ti scriverà. Con me non avrai più contatti. A meno che lei non ti scelga. Grazie di avermi degnato della tua attenzione. Mi chiamo Mario”.
Alex diede il suo indirizzo e-mail “da battaglia” quello degli scherzi e delle porcate, pieno di spam e poco utilizzato. Ma l’avrebbe controllato per vedere se per caso quel tipo stava facendo sul serio…
Beh, se non altro in quella pausa pranzo si era divertito.
Alex non aveva più pensato a Mario e alla sua strana storia ma controllando le varie caselle e-mail di Libero si ricordò di controllare anche quella da battaglia, che non controllava da un paio di settimane almeno.Lesse 184/572 dove centoottantaquattro era il numero di messaggi non letti sui cinquecentosettantadue messaggi totali. Impiegò diversi minuti a cancellare i vari “Buy Viagra and Cialis” e “Enlarge your penis”, le richieste di amicizia di ragazze tanto belle quanto fantomatiche provenienti da “social network” a pagamento, l’itinerario del tour di una escort slovacca ripetuto almeno in 6 mail diverse e altre amenità simili.
Aveva subito individuato come potenzialmente interessante una mail proveniente da un indirizzo hotmail e con solo “Ciao” come oggetto, ma aspettò ad aprirla di aver terminato la pulizia della casella. Alla fine lesse il messaggio:
“Ciao Alex, premetto che questo non è uno scherzo ma un gioco erotico con mio marito che ci vede assolutamente complici ed entrambi consenzienti.
L’infimo schiavetto mi ha parlato bene di te, il che sarebbe un valido motivo per eliminarti definitivamente dai miei possibili contatti, ma avendo salvato la conversazione, ho visto che lo hai insultato e che hai parlato di me in termini ragionevoli e non come i tanti, troppi, maschi che hanno i testicoli solo per far giocare noi.
Se davvero pensi di essere in grado di soddisfarmi chiamami, ci confronteremo ed eventualmente organizzeremo l’incontro. Ovviamente ti ricordo che voglio un maschio vero, capace di scopare e di non farsi mettere i piedi in faccia; di far godere una donna, cosa che quel ridicolo omuncolo di mio marito neanche immagina si possa fare.
Un bacio. Elisa”
La mail aveva allegate tre foto e conteneva anche un numero di telefono. In una foto si vedeva una stupenda signora in minigonna di pelle che poggiava il tacco a spillo della sua scarpa sul testicolo di un tizio sdraiato per terra, con il titolo “io e il vermetto”, nella seconda la stessa signora stava urinando sulla faccia di quello che presumibilmente era lo stesso tipo di prima ed era intitolata “io nel mio wc” e nella terza la solita signora stava praticamente nuda, solo vestita da stivali a punta con un tacco molto acuto, in piedi sul petto del solito malcapitato ed era intitolata solo “io in piedi”.
Probabilmente non giovanissima ma sicuramente molto bella, almeno di corpo, essendo le foto fatte in modo che non si vedesse il volto, certamente nuova e stimolante la situazione. Alex chiamò.Rispose una signora molto gentile,dal linguaggio elegante con la quale si intrattenne al telefono per quasi mezz’ora. Dopo circa venti minuti, parlando del marito, l’eleganza della signora si dissolse, in quanto le parole riservate al coniuge erano come minimo canzonatorie, ma più spesso volgari e offensive. Nonostante questo a Alex restò l’impressione, assolutamente non desumibile dalle parole, che Elisa nutrisse un profondo amore nei confronti di Mario.
Abitavano a otto ore di auto o due ore di aereo di distanza, ma Alex approfittò di uno spostamento di lavoro per proporre una data per l’incontro.
Prima di fissare Elisa tenne a precisare che Mario sarebbe stato il loro servitore per tutta la durata dell’incontro e che, nell’accettare di incontrarsi con lei, era implicita una certa dose di torture da infliggere a Mario.
Fu estremamente gentile, ma altrettanto ferma, nel far capire che Alex stesso avrebbe dovuto infliggere qualche punizione a Mario, oltre ad avvallare tutte le angherie alle quali lei lo avrebbe sottoposto.
Alex era sempre più intrigato da quella situazione e benché fosse decisamente eterosessuale, con una certo retaggio culturale di fastidio nei confronti delle pratiche omosessuali maschili, si sentiva quasi attirato da Mario, o meglio dal senso di dominazione che su Mario avrebbe esercitato.
Il giorno dell’incontro un taxi lascio Alex davanti all’ingresso della villetta di Mario ed Elisa e scoprì con stupore che Mario ed Elisa erano i nomi di battesimo riportati anche sul videocitofono dell’abitazione, ed erano quindi con ogni probabilità i loro nomi veri.
Fu Mario ad aprire la porta salutò cordialmente Alex con un caloroso “Ben arrivato”, lo fece entrare e poi cambiò subito tono di voce. Divenne flebile, dimesso, tremolante, nel tono e nella postura.- “Signore,la prego di seguirmi la padrona ci aspetta in soggiorno”
Nel breve corridoio intravide uno studio sulla destra e una ampia cucina sulla sinistra poi giunse dove aspettava Elisa, vestita come nella prima foto inviata, e cioè con una giacca ed una minigonna di pelle nera e tacchi altissimi. Elisa si alzò per salutare Alex e lo baciò in bocca con passione sotto gli occhi del marito. Appena terminato di baciare l’ospite si rivolse a Mario.
- “Allora vermetto, oggi imparerai bene cos’è un uomo e come si scopa una donna. Non che la cosa ti possa interessare perché con quel piccolo cosino molle che ti ritrovi non lo farai mai, ma almeno capirai cosa vuol dire scopare. Non voglio essere disturbata dalla tua eventuale eccitazione quindi portami subito la gabbietta.”
Mario sparì e ritornò dopo pochi secondi con una piccola gabbietta metallica di forma vagamente cilindrica. Elisa sbottonò i pantaloni di Mario e applicò con movimenti rapidi e precisi la gabbietta al pene del marito. Alex che non aveva mai visto una cosa del genere dal vivo e poi non era un frequentatore di siti fetish, ma capì la funzione inibente di quell’oggetto solo dopo che vide il pene che in fase di riposo riempiva in maniera quasi totale quello strano oggetto metallico non flessibile. Era di tutta evidenza che non c’era spazio fisico per una erezione e Alex non riusciva neanche concepire il fastidio che si poteva provare in una situazione simile.
Elisa si rivolse a Alex e chiese – “Che dici è messa bene la gabbietta sull’uccellino del vermetto?”Alex fu stupito da stesso. La sua mano parti in direzione del pene di Mario vide che la gabbietta era saldamente ancorata poi, irrefrenabilmente afferrò testicoli di Mario e cominciò a stringere. Elisa alla vista di quel gesto fu assalita da una eccitazione improvvisa e incontrollata e cominciò ad incitare Alex. -“Si, dai, stringi le palle del cornuto strizzale dai, dai…”
Alex continuava a stringere e a rilasciare i testicoli di Mario che evidentemente era abituato alle torture perché, benché visibilmente molto sofferente, tollerava quel trattamento infinitamente meglio di come si sarebbe aspettato Alex. Con la mano libera cominciò a toccare il seno di lei, poi incredibilmente eccitato strinse con più vigore tanto che Mario urlò e si accasciò al suolo, per cui Alex si cominciò a dedicare ad Elisa. Dopo alcuni minuti Alex era rimasto completamente nudo mentre Elisa aveva ancora addosso il suo abbigliamento Fetish ma aveva la giacca sbottonata, il seno era rimasto scoperto e aveva sfilato gli slip e la gonna saliva e scendeva lasciando spesso scoperti il sesso e l’ano della donna. Mario era dolorante accasciato al suolo e guardava questo sconosciuto che faceva ciò che voleva con il corpo di sua moglie. Ad un certo punto la fece inginocchiare e restando in piedi accanto a Mario steso si fece succhiare da Elisa. Si era talmente immedesimato nel ruolo che cominciò ad apostrofare Mario.
-“Lo vedi come si trattano le puttane come tua moglie? Deve succhiare il cazzo la troia. Ah già, ma tu non hai le palle, anzi come dice la troia le hai solo per divertire noi.”
Appena terminata la frase sferrò un calcio nei testicoli di Mario e accompagnò le nuove urla di dolore con una sonora risata.
Quando Elisa sentì che Alex stava per venire fece un cenno con la mano a Mario e lo fece avvicinare. Al momento dell’eiaculazione di Alex afferrò Mario per i capelli. Quando prese nella sua bocca tutto il seme di Alex, tenendo sempre Mario saldamente vicino a lei, lo costrinse a vedere tutto da vicino aspettando che Alex terminasse le sue contrazioni di piacere. A quel punto tirandolo sempre per i capelli costrinse il marito a girare la testa in su e con il solo sguardo gli ordinò di aprire la bocca. Vomitò tutto il seme di Alex nella bocca di Mario per poi tuffarsi di nuovo sul pene di Alex e sputargli di nuovo in bocca gli ultimi residui.
Terminata quell’operazione si rivolse a Alex:
- “Vieni Tesoro, andiamo a riposarci a letto mentre il vermetto ci prepara da bere e qualche stuzzichino… “- “Buona idea cara… io non voglio parlarci, potresti per favore dire tu a “quello” che non gradisco alcolici e di non mettere troppo ghiaccio nelle mie bibite?”
- “Certo… verme… un gin tonic per me e una coca cola fredda ma senza ghiaccio per il mio amante… noi andiamo in camera da letto… e portaci anche dei tramezzini e dei cioccolatini”.
Alex ed Elisa stavano sdraiati sul letto e Mario, appena esauriti i suoi compiti di cameriere si fermò in piedi in attesa di eventuali alti ordini. Dopo oltre un’ora e altri 2 gin tonic Elisa disse:- “Devo pisciare… vieni qui, cesso”
Sfilò la gabbietta dal pene di Mario e disse:
-“Adesso ti piscerò in bocca. Siccome so che quando sei eccitato ti è meno pesante ti farò prima masturbare. Adesso vai a prendere un’altra coca per Alex che magari dopo scappa anche a lui e torna subito qui.”
Mario tornò con una bottiglia di Coca, versò subito un bicchiere per Alex. Aveva portato anche un imbuto.Elise disse:
-“Oggi ti sei comportato bene sino ad ora. Meriti un premio. Puoi venirmi sulla pianta del piede purché poi ripulisci tutto a perfezione. Se lasci una sola goccia non ti farò più godere per 3 mesi. Visto che io e il mio amante non abbiamo tempo da perdere con una nullità, devi venire in un minuto altrimenti andrai a masturbarti in bagno…da adesso!”
Si voltò verso l’orologio sul comodino.
Dopo 40 secondi senti il fiotto caldo sul suo piede. Subito dopo sentì la lingua di Mario che cominciò a ripulire il piede con estrema attenzione passando bene in mezzo alle dita e soffermandosi anche più del necessario.
Alex era esterrefatto dell’evidente livello di “addestramento” al quale Mario era stato sottoposto, sia perché aveva eiaculato in pochissimo tempo e con il pene semiflaccido sia perché non si era concesso neanche una frazione di secondo per gustarsi l’orgasmo e anzi aveva una mano che stringeva ancora il pene e costantemente leccava per evitare che anche una sola goccia del suo seme finisse sul lenzuolo che era evidentemente riservato a lui e alla moglie.
Nel frattempo Elisa continuava a parlare con Alex come se il marito non esistesse. Quando fu soddisfatta del risultato si girò verso il marito e disse:
-“Adesso mettiti a posto, cesso!”
Mario si stese per terra con l’imbuto in bocca. Elisa si accovacciò sopra la sua faccia e diresse il getto della sua urina all’interno dell’imbuto con evidente consumata abilità.
Alex non credeva ai suoi occhi. La pipì di Elisa era veramente molto abbondante Alex si convinse che Elisa la stava trattenendo da molto tempo prima che si incontrassero. Il tempo di quella pipì sembrava interminabile, Alex capiva che Elisa la stava facendo senza particolare vigore, più lentamente che poteva ma ugualmente era stupito tanto dalla capacità di urinare di Elisa quanto dalla capacità di Mario di berla tutta. Quando ebbe finalmente finito, come se fosse la cosa più naturale del mondo, si rivolse verso Alex e disse:
-“Caro, se devi pisciare il cesso è libero adesso”
Alex effettivamente aveva un gran bisogno di andare in bagno, anche perché vedere quel fiotto continuo e prolungato lo aveva ulteriormente stimolato.
Quello che passò nella sua testa in quei secondi era talmente assurdo che lui stesso, ripensandoci in seguito, non capì come fosse stato possibile che un simile pensiero affiorasse in lui.Si girò sul letto a faccia sotto e disse a Mario:
-“Vieni qui cesso che non voglia di alzarmi e poi devo conservare le energie per incularmi tua moglie …prendimelo bene in bocca e non farne uscire neppure una goccia altrimenti dovrai anche cambiare le lenzuola.Mario infilò la testa in mezzo alle gambe di Alex e introdusse in bocca il suo pene flaccido. Dopo pochi secondi sentì il caldo getto riempirgli la bocca e cominciò obbedientemente a bere anche tutta la pipì di Alex. Riuscì a non lasciarsi scappare nulla.
Elisa sorrise visibilmente soddisfatta sia della fantasia del suo amante sia dell’educazione di suo marito. Mario tornò in piedi ad assistere alla successiva sessione di sesso tra Alex e sua moglie, non prima che Elisa avesse riposizionata la gabbietta di continenza attorno al suo pene.
Ad un certo punto Alex mise Elisa in posizione idonea ad una penetrazione anale, ma vedeva che l’ano della donna era particolarmente stretto. Aveva ovviamente il profilattico ma ben presto il livello di lubrificazione era sceso e riusciva a penetrare solo di pochi centimetri . Elisa strillava di dolore ad ogni spinta in avanti ma chiedeva a Alex di affondare sempre di più:
-“Dai caro, sfondami il culo , fai vedere al verme impotente quello che non è mai riuscito a fare!”Alex chiamò Mario con un gesto e lo fece avvicinare.
Dopo si rivolse ad Elisa:
-“Per favore cara, dì alla puttanella che hai sposato di lubrificarmi il cazzo con la saliva così che lo possa infilare bene nel tuo culo?”
-“Hai sentito verme? Lecca bene un cazzo vero che così almeno lo posso sentire nel culo!”Dopo alcuni minuti ancora una volta Alex sorprese se stesso, non riusciva a spiegarsi perché aveva quegli istinti: li aveva e basta. Si rivolse sempre ad Elisa:
-“Adesso di alla puttanella che voglio inculare lui e vorrei che tu mi aiutassi ad infilare il cazzo nel suo culo”.“Certo amore, tanto la troietta è abituata… lo inculo sempre con i dildo…”
Alex si sorprese definitivamente nel riuscire a penetrare Mario senza alcuna ripugnanza e ancor di più raggiungendo l’orgasmo dentro di Mario.
Quest’ultimo non si concesse tregua: appena Alex smise di spingere nel suo culo si affannò a togliere il profilattico di Alex e a ripulirlo accuratamente con la lingua. Terminata quell’operazione si rimise in piedi di fronte a loro ad attendere eventuali nuovi ordini.
In realtà il tempo a disposizione di Alex era terminato per cui si rivestì e Mario ed Elisa lo accompagnarono alla porta e giunti davanti all’uscio Alex si stupì per l’ultima volta: fece una carezza sul viso di Mario e gli diede un dolce bacio sulle labbra. In quell’istante capì o ebbe la sensazione di capire, almeno parzialmente, l’amore di Elisa per Mario e di Mario per Elisa. Ammirò entrambi, e immedesimatosi sino in fondo diede un sonoro ceffone a Mario e poi un appassionato bacio con la lingua ad Elisa. Si girò, aprì la porta ed uscì. Per la prima volta in quel pomeriggio Mario sorrise.
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