Chiacchierando...

1 commenti 26 novembre 2007 alle 12:35 - Edit entry?
- Ma te piace veramente bere la mia pipì?
- Certo un sacco! - Rispondo io.
- Ma...e che gusto ha? - Mi chiede e Lei.
- Beh, dipende. Se bevi una birra, poi è molto dolce. Se hai bevuto vino o acqua è più aspra. Se hai mangiato è molto salata. Se è tanto che non la fai ha un aroma più forte.
- Ahh, quindi la conosci bene la mia piscia? - Rilancia Lei.
- Credo proprio di sì. Ormai sono anni che sono il tuo wc personale. - Le rispondo.
- Pensi che riusciresti a riconoscerla anche fra altre 100?? Cioè, se io ti mettessi davanti a un tavolo pieno di bicchierini pieni di pipì, tu assaggiandoli troveresti qual è mia?
- Mi piace pensare di sì. Penso di sì. Certo! Anzi meglio! Se 100 donne pisciassero direttamente nel mio imbuto/cesso da bendato, ce la farei sicuramente. - Le spiego io.
- E' perchè così dici di riuscirci sicuramente? - Mi chiede.
- Quando fai la pipì, non fai solo pipì! Io sento anche come la fai. So che inizi piano, qualche schizzo qua e là, mai diritto, poi aggiusti il getto e poi giù come un torrente in piena. E la fine è uguale. Sempre meno, qualche goccia sparsa e poi finisci. - Le racconto.
- Grande! Mi piace questa cosa. E' bello sapere che mi conosci così bene. E' bello anche sapere che non succederà mai!
- Lo so. - Ribadisco.
- Ma scusa non capisco una cosa. Come fai a sapere come pisciano le altre?
- Beh.... Ho visto una specie di film. In pratica una serie di ragazze urinavano. Una dietro l'altra. Una al cesso. Una nel bosco. Etc...etc... - Mi giustifico.
- Ahh però. Ti sei documentato! Senza dirmi niente? E quando? - Mi chiede.
- Circa un mese fa.
- Ok sai cosa ti dico? Che ho decisco una cosa, che continuerai ad essere il mio cesso umano, ma solo dopo che sei venuto! Ti faccio vedERE IO IL DEGUSTATORE DI PISCIA! Altro che gustartela, CARO! Ti devi mettere in testa che sei un cesso. Ti piscio dentro e poi tutto giù e NON CHE BUONA CHE CALDA CHE AMARA CHE DOLCE! Cazzo! Capito?? - Si inalbera Lei.
- Sì Padrona. - Le rispondo io.
- Cominciando da ora! Hai un minuto per portarmi il tuo sborro in un bicchiere! - Mi ordina.
Lo faccio subito e in meno di 30 secondi vengo davanti a lei. Mi sento come rubato dell'orgasmo!
Mi sdraio mi metto l'imbuto in bocca e attendo.
Lei prende il bicchiere con la mano, lo guarda, ci sputa dentro e lo guarda schifata!
Piscia nel bicchiere e lo versa nell'imbuto. Io non faccio altro che ingoiare.
- Beh? Com'era questo spritz al piss de sperm con catar? Dolce, amaro??
E ridendo finisce di pisciare il resto nell'imbuto. Le pulisco la figa sporca con la mia lingua.
E le rispondo:
- Umiliante! Era umiliante, Padrona!


Marco

Schiavo for ever!

4 commenti 7 novembre 2007 alle 12:49 - Edit entry?
Questo blog l'ho fatto soprattutto per me, un po' per ricordare alcuni momenti indimenticabili e un po' per poter rileggere dei racconti particolarmente eccitanti. Ma è ovvio! Se questo blog è pubblico adoro anche ricevere i commenti dei lettori. Commenti che ha volte danno l'iniziativa.

La mia Padrona bella e statuaria (alta 1 e 83) si presenta una domenica pomeriggio nel mio studio. Mi invita a spogliarmi e appena nudo mi infila il plug nel sedere con un solo movimento. Non sento molto dolore infatti il mio ano è ancora dilatato dalla sera prima. Quindi mi ordina di spogliarla.
Inizio dalla camicia e quindi dal reggiseno, mi soffermo sulle ascelle che annuso e lecco, poi mi inginocchio soffermadomi sull'ombeligo che annuso e lecco. Le tolgo le scarpe laccate color viola e provvedo immediatamente a pulirle con la lingua, sia sopra che sotto la suola. Le sfilo la gonna, poi le calze e quindi il perizoma dal quale provvedo ad ingoiare ed assaporare ogni rimanenza vaginale.
A questo punto mi fa sdraiare e con una corda mi lega strettamente le palle e dall'altro capo inizia a dare dei colpetti per controllare che fosse ben salda.
Mi alza la testa e con una benda mi copre gli occhi. Non vedo piu' il suo sorriso eccitato ma sento i passi intorno a me, sento che non ha lasciato il capo della corda.
Sento di colpo una presa stretta al capezzolo destro e quindi a quello sinistro, sicuramente ha usato delle mollette, ma è niente rispetto a quando con le due mani mi stringe la presa tanto da dimenticarmi del dildo nel culo e delle palle legate.
Ansimo dal dolore (misto anche di super eccitazione e il cazzo duro parla chiaro) e mi tappa la bocca col suo piede che lappo vigorosamente e piu' lo faccio, piu' tira la corda....tant'è che ad un certo punto vorrei urlare "basta!", ma sono bloccato dal piede e lei sopra continua a tirare. Panico! Fortunatamente si ferma un attimo prima della castrazione...credo :))
Ora sento uno strano silenzio...sento che la corda è allentata e d'improvviso la sua mano mi prende il cazzo. Sento che lo scappella ed esso torna turgido immediatamente. A questo punto il mio urlo rompe il silenzio: una piccola colata di cera calda cade sul mio glande. Quando la cera cade sul tuo corpo assomiglia un po' a quando prendi una piccola scottatura, la differenza è che la cera rimane incollata e il calore si dissipa lentamente...una vera sofferenza.
Nonostante questo lei non si ferma e procede a colare sui testicoli, poi di nuovo sulla cappella. Io mi muovo e cerco di divincolarmi ma lei mi ordina di stare il piu' fermo possibile.
Questa atroce sofferenza termina con un paio di gocce sui capezzoli, proprio mentre mi toglieva le mollette.
A questo punto con le palle penzolanti e la cappella bruciacchiata, mi invita esclusivamente con tirate della corda a leccarle la figa. Lei si siede e dopo avermi condotto ai suoi piedi mi prende il viso con le mani e me lo infila tra le sue gambe.
Ovviamente inzio a leccarla come non ho mai fatto. Gustando i suoi umori e portandola all'orgasmo.
Terminata anche questa fase, mi ordina di rimettermi a pancia in su e mi infila in gola l'imbuto-pisciatoio. Sento nuovamente le palle tirare e mentre svuota la sua vescica dentro di me, muovendo ritmicamente la mano con la corda, magicamente mi fa sborrare all'improvviso, tanto d'improvviso che proprio non me l'aspettavo.
Tolto l'imbuto, sento le sue dita raccogliere il mio sperma e dolcemente me lo spalma sulle labra e sulla lingua.
Bang! Di colpo mi sfila il plug ormai incollato nel mio culo, con un ghigno me lo infila in bocca.
Saro' per sempre tuo!

Marco

REMAKE

1 commenti 2 novembre 2007 alle 15:59 - Edit entry?
Mi scuso con tutti, ma questo mese ho avuto difficoltà a connettermi.
Riprendo i post con un racconto, sempre scritto da me.

Ho iniziato a baciarti collo. Sei profumatissima, cominci a rilassarti ed io sono sempre più estasiato. Da dietro con calma inizio a spogliarti. Tolgo la maglietta e ti sfioro i capelli, le mie labbra sul collo e cali la gonnellina copri-costume e scendendo bacio la schiena, assaporando le spalle inebriandomi dei tuoi odori. Arrivo al reggiseno, slaccio il tuo costume e proseguo verso il basso. Ti pieghi verso il basso ed appoggi le ginocchia sul letto. Con le mani dolcemente abbasso le mutandine e la mia lingua scivola nel calore accogliente del tuo sedere. Il gioco ti piace e la mia lingua ti scruta. Abbiamo fatto l’amore, eccome! Ci siamo scoperti e gustati… e mi sono coccolato nella tua passività. Tutto è iniziato sulla spiaggia di Jesolo quest’estate. Ho conosciuto tre ragazze entrando in una compagnia di una colonia tedesca. Ragazze sui 20 anni tutte veramente molto belle. Con le prime due nulla di particolare, i soliti giochi in spiaggia, bagni, passeggiate, invito ad uscire la sera ma senza concludere nulla. Poi ho conosciuto lei. Non bellissima rispetto alla media, un po’ più robustina delle altre ma comunque carina; i capelli castani scuro ti differenziano molto dalle amiche biondine ed i tuoi 23 anni evidenziano la purezza del tuo corpo. Ti ho conosciuta due giorni prima della mia partenza… purtroppo, ma sei simpatica e divertente, peccato che conosci poco l’italiano e altrettanto l’inglese. Lasciamo perdere il mio tedesco. Però l’intesa c’è stata da subito ed effettivamente la sera stessa ti ho colpita e ti sei lasciata andare. Ed eccoci qui a fare all’amore. Al termine della penetrazione, mi metto sopra di te in posizione 69 e comincio a leccarti intensamente il sesso, tu mi sfili il profilattico e prendi il mio pene in bocca. Ad un certo punto sento il tuo orgasmo arrivare, le gambe cominciano a chiudersi, il ventre si irrigidisce e quando sento la tua morsa aumentare sul mio membro raggiungi il tuo massimo godimento. Continuo ad assaporare il tuo gusto per un po’, poi mi metto a carponi per terra e ti guardo distesa su lato destro del letto. Resto un attimo attonito e pensieroso… ho in mente qualcosa… esito… e poi mi butto. Ti chiedo - un po’ a gesti - se posso venire sui tuoi piedi, indicando con le mani il mio cazzo turgido e le tue estremità. Quello che mi colpisce della tua risposta sono due cose. La prontezza e quel tuo gesto che sta per dire “Fai pure… se ti va fallo…”, ma forse no… non so… non l’ho compreso bene. Però prendo la palla al balzo e inizio a masturbarmi con la mano. Tu mi guardi, stendi le gambe ed unisci i piedi. Sono bellissimi con le unghie dipinte di blu scuro, come quelle delle mani. Sorridi e mi guardi, ed io li inondo copiosamente. Appena senti il calore dello sperma sulle tue estremità sbarri un po’ gli occhi… ma mi fai capire che ti è piaciuto.Ritorno a carponi e ti bacio sulla bocca e ti lasci andare alle mie fusa. Ti bacio il viso… ti bacio il collo. Arrivo al petto e ti accarezzo il seno con la lingua. La tua pelle è liscia e ricoperta di una piccola peluria che solo da così vicino si può scrutare. Sono sul ventre… passo sull’ombelico… lo penetro un po’…e vedo che stai chiudendo gli occhi. Arrivo sul pube… ed accarezzo il pelo folto…con le mie labbra sfioro le tue labbra… annuso e faccio miei i tuoi umori intimi. Con la punta della lingua molto lentamente, scendo sulla tua gamba sinistra, quella più vicina a me. Giro un paio di volte intorno al ginocchio dove soffri il solletico. Tu resti lì quasi immobile, vuoi proprio goderti questo eccitante massaggio. Sempre più lentamente arrivo ai piedi ancora uniti per trattenere il mio liquido, anche se un pochino ti è sfuggito. Mi fermo e li osservo da molto vicino, percepisco l’odore della mia sborra. Sento il sangue caldo che mi sale alla testa, sento l’adrenalina entrare in circolo. Lo faccio o non lo faccio… annuso di nuovo… è la prima volta che mi capita dal vero. Mi butto ed inizio a leccare i tuoi splendidi piedi, e tu non ti muovi resti lì immobile e passiva. Ed io procedo. Raccolgo con la lingua lo sperma, ti guardo e lo ingoio. Ripulisco prima le parti dove sta cadendo e poi il resto. Sento il mio liquido dentro di me, sento il mio gusto sulla lingua. Continuo dolcemente e passo le dita, la pianta, la caviglia… ti scappa un buffetto per il solletico… ma resti sempre lì. Poi improvvisamente ti alzi sui gomiti e mi guardi. Cerchi il mio pene e ti sorprendi (o no?) che è nuovamente eretto. Io continuo a massaggiare ogni tuo dito, ormai lo sperma non c’è più. Allunghi un braccio e mi tiri verso di te, dal sedere… e prendi in mano il cazzo da dietro ed inizi a masturbarmi. Mi sento in paradiso. Mi sento fortemente eccitato. Mi trovo in una situazione che non ho mai provato, ma che ho sempre sognato, e mi ritrovo qui in modo inaspettato. Unisco gli alluci, li prendo in bocca entrambi e con la tua mano mi fai godere di nuovo, questa volta per terra. Bravissima.Ti guardo: ti alzi, prendi i tuoi sandali, dopo averli calzati ti siedi sul letto e cerchi di raccogliere lo sperma riuscendoci malamente. Io sono fermo in ginocchio e sbalordito. Mi guardi indichi il mio seme e mi dici: “Rifai!” Questa immagine è ferma nei miei ricordi l’ho ribattezzata “Remake”. Prima ho fatto trascorre del tempo dopo l’eiaculazione, ora forse è passato un minuto. Non importa, tanto non ricapiterà più e nuovamente ho ripulito la mia sborra, i tuoi piedi e i tuoi sandali.
Grazie.

Marco
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