IL MANUALE DELLA PADRONA

1 commenti 29 luglio 2007 alle 19:05 - Edit entry?

UTILIZZO SESSUALE E PENETRAZIONE.

  • Inizio seduta: occorre provocare nello schiavo un brusco e inaspettato shock per passare dalla relazione amichevole a quella Padrona/schiavo. Si consiglia un sonoro ceffone accompagnato da un autoritario ed umiliante "Spogliati puttana!" Se lo schiavo accenna resistenza o mostra scarsa collaborazione afferratolo per i capelli, strattonarlo bruscamente e colpirlo ancora con schiaffoni.
  • Regole di base: nudo in ginocchio davanti alla Padrona. La prima volta che osa alzare gli occhi per guardarla in viso va subito colpito "non ti e' permesso guardarmi se non te lo ordino!" e ancora "hai capito?" Se lo schiavo annuisce col capo o risponde un semplice "si" o un generico "si padrona" viene ancora colpito: "devi sempre rispondere 'Si Padrona o 'No Padrona...hai capito?"
  • Abbigliamento: una volta nudo e carponi lo schiavo deve indossare un abbigliamento umiliante, come un babydoll rosa trasparente con pizzi e calzare scarpe con tacco alto.
  • Riassunto della seduta: "Ora puoi guardare la tua Padrona negli occhi. Allora oggi l'addestramento prevede l'utilizzo dello schiavo a scopo sessuale. Imparerai a essere penetrato da falli via via più grandi". Se lo schiavo arrossisce e abbassa gli occhi, si consiglia di prenderlo sotto il mento per costringerlo a guardare in faccia la Padrona e con tono canzonatorio "cosa c'e' ti vergogni perché sei un maschietto? Allora diciamo che d'ora in poi ti chiamerai titti, la cameriera puttanella che gode a farsi inculare! Va meglio così, titti?
  • Trasferimento: la Padrona monta sullo schiavo e si fa portare nella stanza delle esercitazioni, incitandolo ad accelerare il trasferimento con sonore pacche sul deretano.
  • Presentazione: La Padrona ordina allo schiavo, che calza i tacchi, di munirsi di un vassoio da portata ove collocare in piedi la collezione di vibratori, avendo cura di non farli cadere. Lo schiavo deve inginocchiarsi al centro della stanza.
  • Autoumiliazione: "Lo so che godi a fare la puttana, per questo dovrai chiedermelo, supplicarmi umilmente, usando le parole più sporche, come una cagna in calore." Probabilmente lo schiavo non riuscirà a mettere insieme una frase compiuta, balbettera' qualcosa e nulla più.
  • Immobilizzazione: "Male! Bisogna che impari a parlare e comportarti da troia quale sei..." lo schiavo viene ammanettato con le mani avanti, imbavagliato stretto con la pallina, viene fatto inginocchiare sulla scaletta punitiva e fissato ad essa con moschettoni o cinghie.
  • Punizione: Pochi colpi ma ben dati! Si consigliano 10 palettate preparatorie sul culo seguite da 10 colpi di frustino o di canna molto forti (che lascino il segno per diversi giorni). Mai interrompere la punizione o diminuirne l'intensità a causa dei lamenti o dei segni di insofferenza dello schiavo.
  • Eventualmente rallentare la sequenza o sospendere per qualche secondo la punizione, massaggiandogli i genitali e contemporaneamente spiegando allo schiavo la necessità di concludere il trattamento ed il giovamento che ne trarrà il suo iter formativo.
  • Verifica: questa volta lo schiavo sarà più esplicito e disponibile all'autoumiliazione!
    Scelta del fallo: se alla voce precedente lo schiavo ha risposto bene questo privilegio glielo si può generosamente concedere; magari forzandolo a provarli tutti, uno per volta, in bocca avendo cura che li imbocchi fino alla base.
  • Lubrificazione: un'altra concessione allo schiavo, ma anche utile per facilitare il lavoro alla Padrona. Se dotata di guanti chirurgici utile una prima introduzione con le dita.
  • Penetrazione: appoggiare il fallo sull'ano esercitando per qualche tempo una pressione via via sempre più elevata fino all'introduzione della cappella, a quel punto una piccola pausa per poi riprendere per penetrarlo a fondo.
  • Cintura con fallo: se la Padrona desidera un rapporto più diretto può utilizzare la cintura con fallo, "avanti troietta impara a muoverti bene così la prossima volta ti faccio montare dal mio amico...". La cintura si presta molto bene ad addestrare lo schiavo alla pratica orale, costringendolo con mano ferma a profonde introduzioni.
  • Eiaculazione: nel caso la Padrona intenda far raggiungere allo schiavo l'orgasmo, si consiglia di fargli indossare il preservativo. Particolarmente umiliante e' il compito di ripulire il preservativo usato, rivoltato su due dita che la Padrona infila in bocca allo schiavo "succhia bene, diventerai una brava pompinara".
  • Pulizia e commiato: sempre alla bocca dello schiavo e' affidata la pulizia del fallo, seguita da lavaggio con acqua e sapone, riordino dell'attrezzatura, ringraziamento della Padrona e supplica per un futuro riutilizzo.

(I ringraziamenti vanno a Lady A per i preziosi consigli.)

Essere il tuo water

0 commenti 23 luglio 2007 alle 23:44 - Edit entry?
Quello che preferisco più di ogni altra cosa è stare lì sdraiato per terra, nudo completamente, con un imbuto in bocca e il cazzo duro.
In attesa della tua piscia che per me è nettare puro!
Arrivi e ti togli la gonna e le mutande. Ti metti sopra di me in piedi e mi guardi con quel tuo fantastico sorriso. Mi accarezzi i capezzoli e poi me li stringi e vedi il mio cazzo scoppiare.
Ti prego fammi bere! Spero sia tantissima! Ho sete di te!
Ti accovacci e ti poni con la tua figa sopra l'imbuto e senza esitare inizi a urinare.
Sento lo scroscio e mi sento il tuo cesso...adoro esserlo...adoro essere il tuo ed unico cesso!
Non potrei sopportare che qualcun altro possa bere la tua pipì...solo io posso farlo...e sono fiero per questo.
Inizio a gustare il tuo succo, mi entra in bocca, la riempie ed ingoio.
Lo gusto adagio e con la lingua faccio passare dal buchino dell'imbuto solo il necessario.
Bevo e lo scroscio termina. Mi guardi dall'alto e vedi il tuo piscio scendere nell'imbuto fino a terminare giù, tutto dentro il tuo water umano. La tua pioggia ha tanti gusti: a volte acre, amaro, altre dolce e saporito: adoro gustarli tutti.
Io assoporo ogni instante di questa pratica che ahimé dura sempre poco.
Alla fine aspiro forte con la bocca per non perdere neanche l'ultima goccia rimasta nell'imbuto, poi lo sposto con la mano e appoggi sopra di me la tua figa grondande e odorante di piscio e umori.
Lecco tutto avidamente ma sempre dolcemente. Con la lingua asporto qualsiasi cosa e asciugo la piscia. Non voglio sprecare nulla del tuo nettare Padrona! E' preziozo per me!
Ti alzi e vedi il mio pene scoppiare...sono eccittatissimo ogni volta che bevo!
Lo sfiori con il piede, bastano due volte che scoppia in una sborrata copiosa.
Ridi e te ne vai!
Grazie!

Marco
Le foto presenti in questo blog sono autoprodotte dall'autore oppure prelevate da altri siti web, pertanto non sono protette da Copyright. Tutti i testi, invece, sono di proprietà esclusiva dell'autore (ad esclusione di alcune parti specificate); per la riproduzione in qualsiasi forma è obbligatoria l'autorizzazione scritta.